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Il conto del Coronavirus? Lo paga chi già non arrivava a fine mese

Reddito di cittadinanza e di emergenza sono cumulabili. Anzi no

Reddito-emergenzaIl dietrofront del Governo ha spiazzato migliaia di famiglie, ed a conferma di questo sono intervenute le decine di email e commenti sull’argomento che riceviamo quotidianamente attraverso i nostri profili social.

Il reddito di cittadinanza aveva suscitato speranze e aspettative nei tanti italiani disoccupati in cerca di un sostegno economico e desiderosi di rimettersi in gioco dal punto di vista professionale. Le potenzialità del provvedimento sembravano interessanti, in quanto si pensava che avrebbe salvaguardato i principi virtuosi del welfare state senza riproporre la palude tipica dell’assistenzialismo. La realtà, però, ha raccontato una situazione diversa, all’insegna del fallimento su entrambi i fronti.

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I “700 euro per tutti” decantati da tv e carta stampata hanno rappresentato un miraggio, perché invece la cifra erogabile, compresa tra 40 e 750 euro al mese, è stata calcolata, di volta in volta, in relazione all’ Isee ed al valore dell’immobile di residenza. La prima e più immediata conseguenza è stata che chi viveva in alloggi di edilizia popolare è risultato inevitabilmente svantaggiato.

Non stupisce, quindi, che spesso chi aveva presentato domanda per ottenere il reddito di cittadinanza abbia ricevuto da poche decine di euro ad un massimo di una o due centinaia. Far fronte alla quotidianità, così, è stato davvero difficile, anche perché il percorso di reinserimento lavorativo tramite navigator si è rivelato meramente teorico.

Tale situazione di deprivazione economica, emarginazione sociale e assenza di prospettive professionali non potrà che aggravarsi nei prossimi mesi, considerando che i destinatari del reddito di cittadinanza sono stati considerati troppo facoltosi per ricevere anche il reddito di emergenza. Inevitabile pensare, quindi, che se il RdC fosse stato erogato in modo più autenticamente selettivo, chi aveva davvero bisogno, avrebbe ricevuto qualcosa in più, e non si ritroverebbe, oggi, messo all’angolo senza appello. Invece è di queste ore la notizia che in Calabria la Guardia di Finanza ha rilevato che cento boss hanno ricevuto il sussidio grazie a gravi omissioni in autocertificazione e nonostante recenti condanne penali.

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Aziende, partite IVA e colf. Bonus e tempistiche del Decreto Rilancio

Automatismo = velocità?

Bonus-autonomi-DL-Rilancio-defL’intento sotteso al neo-bollinato Decreto è questo, ed è stato confermato dalle dichiarazioni del Ministro dell’Economia Gualtieri, secondo cui chi ha già ricevuto il bonus di 600 euro relativo a marzo otterrà entro due/tre giorni lo stesso importo per il mese di aprile. Nello specifico, si tratta di 4 milioni di italiani, tra partite IVA, autonomi, liberi professionisti, co.co.co, stagionali del turismo, e lavoratori dello spettacolo.

Come avevamo anticipato qui, alcune categorie vedranno quasi raddoppiare il bonus per il mese di maggio (da 600 a 1.000 euro), a patto di certificare la sussistenza di specifici requisiti. Spetta però all’Inps metterli nero su bianco tramite apposita circolare attuativa, e questo determinerà uno slittamento dell’erogazione, visto che al 20 maggio del documento non c’è traccia.

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Appesa ad un filo chiamato circolare attuativa anche la sorte di due categoria molto diverse tra loro. Vale a dire, gli imprenditori che intendono richiedere finanziamenti a fondo perduto, e colf/badanti a cui dovrebbero andare 500 euro, a condizione di poter dimostrare di lavorare almeno 10 ore a settimana.

Il bonus di 600 euro è stato esteso, per il mese di aprile, agli stagionali appartenenti a settori diversi dal turismo, autonomi senza partita IVA e addetti alle vendite a domicilio. Per usufruirne, questi, dovranno inoltrare relativa domanda, ma il modulo non è stato ancora approntato dall’INPS, perciò l’erogazione, verosimilmente, non partirà prima di giugno.

E chi è stato tagliato fuori da tutto questo? L’ultima chance è il Reddito di Emergenza, (400-800 euro), condizionato a Isee e patrimonio. La presentazione delle domande scade a giugno e quindi per la liquidazione si dovrà aspettare quasi certamente l’estate inoltrata.

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Covid19: novità sul bonus per lavoratori non dipendenti

Quale sorte spetterà agli autonomi, quando il Decreto Rilancio vedrà la luce?

Bonus-autonomi-Covid19Automatismo ed esemplificazione dovrebbero essere le parole d’ordine, perlomeno questo sembra essere l’intento del Governo, se si legge la bozza del provvedimento. Infatti, chi ha ottenuto il bonus di 600 euro relativo al mese di marzo dovrebbe ricevere quello di aprile senza attivare un’ulteriore procedura. Per il mese di maggio, invece, l’importo aumenterà (1.000 euro) per specifiche categorie di lavoratori, e sarà concesso solo certificando un calo di fatturato.

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L’articolo 89 (comma VIII) del Decreto specifica che il bonus di 600 euro di aprile sarà confermato a liberi professionisti, co.co.co, stagionali del settore turistico e termale che lo abbiano già ricevuto.

I liberi professionisti appartenenti alla Gestione Separata che documentino, in riferimento al secondo bimestre 2020, una riduzione di almeno un terzo del reddito, rispetto al medesimo periodo del 2019, a maggio riceveranno un bonus maggiorato a 1.000 euro. Analogo trattamento economico spetterà ai co.co.co iscritti alla Gestione Separata ma non, contestualmente, ad altre casse previdenziali.

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