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Contributo affitti per Coronavirus: chi di attesa vive...

L’emergenza abitativa è “l’assente eccellente” del Decreto Cura Italia

Contributo-affitto-RomaE così la gatta da pelare è passata agli enti locali. Ancora una volta, tra l’annuncio di provvedimenti a supporto dei cittadini in difficoltà economiche, e la relativa messa a regime, rischiano di passare mesi, e quello che accadrà nel frattempo a chi vive in una casa in affitto resta un’incognita.

Un esempio? Giorni fa la Regione Lazio ha reso noto lo stanziamento di 22 milioni di euro in favore di chi autocertificherà di aver subito una riduzione di reddito di almeno un terzo, nel periodo compreso tra febbraio e maggio 2020. Tramite graduatoria saranno individuati i soggetti più bisognosi, e questi riceveranno un contributo finalizzato a pagare il 40% del canone d’affitto.

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Il tasto dolente, però, è che il bando relativo al Comune di Roma ancora non è stato pubblicato, sebbene famiglie e single che hanno perso il lavoro o ne hanno subito la drastica riduzione già da più di un mese siano alle prese con spese extra, sacrifici…e scadenze. Questo, in assenza di una regolamentazione omogenea e chiara da parte delle istituzioni, ha costretto a tentare in proprio la via del compromesso con il proprietario di casa. E l’esito della trattativa non è scontato, in quanto dipende da numerose variabili, che si manifestano diversamente in ciascuna situazione. Ciò spiega perché molti avevano già presentato domanda, sulla base delle linee guida diramate dalla Regione Lazio, per beneficiare del contributo.

Valentina Vivarelli, assessora alle Politiche Abitative del Comune di Roma, ha dichiarato che il bando sarà diffuso a breve, ma la data non è ancora stata decisa. Le domande già inoltrate non saranno valide; gli interessati dovranno presentarle nuovamente, seguendo i criteri indicati nel prossimo documento ufficiale.

Il termine ultimo entro cui il bando dovrà essere pubblicato è il 24 maggio, ma, come rilevano i sindacati degli inquilini, difficilmente la macchina burocratica si metterà in moto prima dell’estate. Ma la vita, con tutte le sue implicazioni, non si può mettere in stand by…

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Il Covid-19 spazza via le certezze, ma non le cartelle esattoriali

Il concetto di giusta causa “è vago come stelle dell’Orsa”

Proroga-cartelle-esattorialiQuesta parafrasi del verso di una canzone indie riassume efficacemente l’inafferrabilità di un’espressione che, a livello intuitivo, tutti possiamo comprendere e descrivere. Giuridicamente, però, è un’altra storia, perché, se un principio non viene messo nero su bianco, non esiste. Sfumature, “fughe” di significato e libere interpretazioni non sono ammesse, quando si parla di legge…e quindi entra in gioco il binomio responsabilità-soldi.

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Considerazioni del genere valgono doppiamente in queste settimane dilaniate dal Covid-19 e dal dispiegarsi (ancora) parziale dei suoi effetti e conseguenze, sanitarie, psicologiche, sociali ed economiche.

Per contrastare il rischio di contagio, milioni di italiani hanno dovuto smettere di lavorare, subendo la riduzione o sospensione dello stipendio, se non proprio la perdita dell’impiego. Nel frattempo però hanno cominciato ad accumularsi spese, e scadenze. Non solo delle utenze, ma anche di eventuali rate, relative a finanziamenti, tributi, e debiti. Nelle scorse settimane i termini di pagamento di queste ultime due voci sono stati rimandati al periodo compreso tra fine maggio ed inizio giugno. Purtroppo però c’è poco da stare allegri, perché si è trattato di un’operazione che ha solo nascosto la polvere sotto al tappeto. E quando riemergerà, lo farà aumentata: il differimento del pagamento, infatti equivale al ricarico del dovuto attraverso interessi di mora.

Una situazione paradossale e sconcertante, se pensiamo che l’articolo 91 del Decreto Cura Italia equipara l’epidemia in atto ad una causa di forza maggiore, ovvero ad una situazione che, teoricamente, dovrebbe elidere la responsabilità/inadempienza del debitore. Ma, nel concreto, il principio sembrerebbe potersi applicare solo ai rapporti giuridici tra soggetti privati. Difficile ravvisare una spiegazione logica a tutto questo…

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Congelamento-Rc-AutoIl provvedimento, infatti, attraverso le più recenti modifiche, mira a regolamentare anche l’assicurazione auto ed il pignoramento della casa. Il Senato ha dato il via libera a due integrazioni che adesso devono essere esaminate dal Parlamento.
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Palazzo Madama ha spiegato che l’estensione di 15 giorni della durata della Rc Auto riguarda le polizze scadute e non ancora rinnovate, e quelle che si concluderanno nella finestra temporale compresa tra il 21 febbraio e il 31 luglio 2020. Inoltre, su richiesta dell’assicurato, potranno essere congelati fino al 31 luglio 2020 anche i contratti ancora in essere, senza subire l’applicazione di penali; specularmente, però, durante il periodo di stand by, è vietata non solo circolare con il veicolo, ma anche parcheggiarlo su strada pubblica.

Inoltre, il Senato ha proposto il congelamento delle procedure di pignoramento (articolo 555 Codice di Procedura Civile) riguardanti la casa di residenza del debitore.

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