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Reddito, rate mutui e nuovi finanziamenti. Il Cura Italia in breve

Cosa resterà dell’Italia (e dell’Europa) dopo il Covid-19?

La situazione attuale è talmente fluida, dinamica e instabile che prevederlo è quasi impossibile. Certamente il nostro Paese andrà incontro ad una metamorfosi sociale, non solo a causa delle misure restrittive adottate dal Governo Conte, ma anche per gli intensi scossoni subiti dall’economia. Nel tentativo di arginare i danni al tessuto produttivo, costituito in larga parte da piccole e medie imprese,  professionisti iscritti agli albi e freelance, lo Stato ha deciso di mettere in campo sostanziose risorse, che verranno incanalate in tre direzioni: sostegno al reddito, congelamento di debiti e finanziamenti, ampliamento dei fondi a sostegno delle aziende.

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Cura Italia: bloccate fino a giugno rate rottamazione

In tempi di epidemia quali sono le reali priorità?

Sospensione-rottamazione_Cura-ItaliaIncolumità fisica e tenuta psicologica della collettività. Chè altrimenti, quando tutto questo sarà finito, difficilmente la macchina produttiva del Paese si rimetterà in moto. Così, anche il Fisco ha scelto di fare un passo indietro, congelando momentaneamente il versamento delle rate della rottamazione ter scadute il mese scorso o a maggio, e il saldo e stralcio in scadenza in questi giorni

Contestualmente, la notifica di multe e tributi si fermerà fino al 31 maggio.

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La sospensione del pagamento delle somme rinegoziate tramite rottamazione ter è stata inserita nel Decreto Cura Italia varato nei giorni scorsi (articolo 68). Il provvedimento riguarda non solo Agenzia delle Entrate Riscossione, ma anche gli organi omologhi presenti in alcune regioni italiane.

Ecco, nello specifico la nuova calendarizzazione delle rate pendenti:

-entro il 1° giugno 2020 il contribuente dovrà versare gli importi scaduti il 28 febbraio e quelli relativi al saldo e stralcio in scadenza al 31 marzo;

- entro il 30 giugno le tranche inizialmente previste tra l’8 marzo ed il 31 maggio.

Gli uffici di Agenzia delle Entrate Riscossione sono chiusi al pubblico fino al 25 marzo; restano attivi, in alternativa, i canali telematici di contatto: il sito dell’ente e l’app Equiclick, a cui si aggiunge il numero 06.0101.

La redazione



 
 


Coronavirus: via libera al blocco del pagamento rate mutui

Oggi, 16 marzo 2020 il Governo Conte ha varato il Decreto Cura-Italia

Blocco-mutui-Cura_ItaliaIl provvedimento contiene molteplici misure finalizzate al sostegno economico dei cittadini che, in questa fase di emergenza in cui regnano fluidità e instabilità, hanno una sola certezza: il ridimensionamento – se non addirittura la perdita – del lavoro. Con tutto ciò che ne consegue, basti pensare all’impossibilità di rispettare le scadenze (mutui, tributi, bollette), e la necessità di ricevere un sussidio che compensi l’assenza di stipendio o che, in caso di drastica riduzione, lo integri.

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I provvedimenti contenuti nel Cura-Italia richiederanno lo stanziamento di 25 miliardi di euro, l’equivalente di una manovra finanziaria. A riprova della gravità del momento e dell’impossibilità di rimandare ulteriormente un energico e capillare intervento dello Stato, c’è il fatto che domenica 15 marzo il Consiglio dei Ministri è stato preceduto da una riunione di otto ore, al termine della quale si sono messi al lavoro i tecnici. La corposità del Decreto si può riassumere nella sua lunghezza: 120 articoli che, auspicabilmente, esamineranno tutte le sfaccettature e le ricadute della pandemia sul Paese, indicando gli strumenti per contrastarla/contenerla.

Tra le misure più attese c’è il congelamento per un massimo di 18 mesi del pagamento delle rate dei mutui. I beneficiari saranno i lavoratori dipendenti che subiranno la cassa integrazione o un drastico taglio di ore e stipendio. Tale azione puntellerà il preesistente Fondo Gasparrini, che però prevede uno “sbarramento” in base all’Isee e alla somma originariamente finanziata (entro 250mila euro).

L’accesso al Fondo Gasparrini verrà esteso inoltre ai lavoratori autonomi, a patto che, nel trimestre successivo al 21 febbraio 2020 registrino un -33% di fatturato (o anche di più) rispetto all’ultimo trimestre 2019 a causa delle restrizioni alle attività produttive determinate dal Coronavirus.

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La redazione