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Come evitare il pignoramento improvviso del conto corrente?

Il passaggio da Equitalia ad AER non è stata una semplice operazione di maquillage

Pignoramento-conto-correnteLa creazione di questo ente, direttamente collegato al Fisco, ha comportato un riassetto del rapporto con i contribuenti. Le conseguenze più rilevanti, però, non si sono ancora manifestate: probabilmente succederà nei prossimi mesi, quando il pignoramento presso terzi si farà più stringente e sistematico.

Finora, in caso di mancato pagamento dei propri crediti, AER poteva sì accedere ai database contenenti le informazioni finanziarie relative al contribuente indebitato, ma non aggredire i suoi beni senza la preventiva autorizzazione del giudice. La Legge di Bilancio 2020 ha previsto una brusca virata, in quanto ha autorizzato il pignoramento svincolando il Fisco dalla necessità di ottenere parere favorevole.

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Quale conto corrente per le fasce sociali a rischio?

Sulla carta questo meccanismo semplificato esiste dal 2015, ma solo recentemente sono stati considerevolmente ampliati i poteri di Aer in materia di verifiche sui database finanziari. Archivi elettronici quali l’Anagrafe Tributaria, infatti, riportano l’elenco di tutti i conti correnti intestati a ciascun contribuente.

Dunque, il rischio di veder assottigliare il proprio corrente cresce…e ciò rende necessario tutelarsi, perché spesso, nonostante la Costituzione sancisca la presunzione d’innocenza, il cittadino non riceve alcun preavviso relativo al presunto debito. Gli viene notificata direttamente la cartella con annesso bollettino di pagamento: un vero e proprio fulmine a ciel sereno, soprattutto se l’importo supera le tre cifre.

Che fare, allora? Probabilmente suddividere le proprie risorse in due o più conti correnti può aiutare ad attutire l’impatto di un fulmineo pignoramento presso terzi seguito a una multa di tre anni fa mai notificata prima.

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Conto corrente e successione: la procedura da seguire

Qual è il numero massimo di conti correnti che può intestarsi un contribuente? Non c’è un limite prefissato, la scelta è soggettiva, e dovrebbe basarsi sul buonsenso. In linea di massima è consigliabile destinare un conto all’accredito dello stipendio e un secondo IBAN per le uscite legate alla vita quotidiana (bollette, rate del mutuo, spese vive…).

Attenzione: questo NON significa avallare l’evasione, ma, più semplicemente, evitare, in modo legale, l’impatto spesso disastroso, a livello personale e professionale, delle cosiddette cartelle pazze.

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La redazione


 
 


Immobili: via libera al blocco delle vendite giudiziarie

Il Decreto Milleproroghe modifica le regole in materia di aste

Blocco-asteUn emendamento approvato giorni fa, infatti, ha sancito il congelamento di tutte le esecuzioni giudiziarie già avviate. Inizialmente il blocco riguardava esclusivamente quelle intraprese da febbraio 2019.

Quali sono le conseguenze concrete del provvedimento? Che il debitore non è più costretto a liberare l’immobile di residenza PRIMA che venga emanato il decreto di trasferimento. Un principio, questo, che ha fatto capolino nel nostro sistema giuridico con l’articolo 18-bis inserito nel Dl 162/2019, e che è stato ribadito ed ampliato con la modifica dell’articolo 4 del Dl 135/2018.

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Lecce: Decreto Fiscale blocca asta prima casa

Il blocco mira a scongiurare una scenario tanto grave quanto difficile da tamponare, vale a dire, l’obbligo per una famiglia di sgomberare la casa in cui vive da un giorno all’altro, a seguito dell’avvio della vendita all’asta. L’esecutivo ha calcolato che in tal modo dovrebbero essere evitati circa 100mila situazioni del genere.

L’emendamento non è stato accolto positivamente da tutti, però.  Confedilizia, ad esempio, ha espresso chiaramente le sue perplessità dichiarando che il congelamento generalizzato delle aste potrebbe compromettere l’andamento del mercato immobiliare. Questo perché, spiega l’associazione, vendere quando la casa è ancora occupata ne riduce l’appetibilità agli occhi dei potenziali acquirenti, determinando simultaneamente il crollo del suo valore. A conti fatti, quindi, l’introduzione di questo principio nuocerebbe anche al debitore.

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Quale conto corrente per le fasce sociali a rischio?

Senza IBAN non sei nessuno

Conto-corrente-baseEsserne intestatari è infatti condizione necessaria non solo per effettuare operazioni bancarie, ma anche per semplici transazioni economiche legate al quotidiano. Tuttavia, aprire e gestire un conto corrente ha, a sua volta, dei costi, e non tutti i cittadini sono in grado di sostenerli. Da qui è nata l’idea di un c/c agevolato, il cosiddetto conto base, destinato alle categorie sociali più deboli (pensionati e redditi al di sotto di una soglia prefissata).

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Nel mirino di Aer i conti delle più importanti banche?

Il conto corrente base, introdotto il 19 giugno 2018 tramite un provvedimento di legge, è libero da oneri e commissioni ma prevede un numero ridotto di transazioni, indicate e disciplinate nell’allegato A del Decreto del Ministero dell’Economia 70/2018.

Il c/c agevolato, nello specifico, consente di effettuare un massimo di 12 prelievi presso sportelli di altri istituti di credito, ricevere fino a 36 bonifici e farne 18, versare per 12 volte denaro contante o assegni. Eventuali transazioni aggiuntive sono soggette a spese calcolate in base ai principi di ragionevolezza e coerenza propri dell’inclusione finanziaria.

Possono beneficiare di questo prodotto i cittadini con un ISEE entro 11.600 euro e i pensionati con un reddito annuo massimo di 18mila euro.

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