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Quando il tuo conto corrente rischia di evaporare

Sta per arrivare il bonifico che aspettavi. Già pensi a cosa fare dei soldi, ma c’è ancora un vecchio debito da saldare…

pignoramento-bonifico-ccIl tuo creditore può mettere le mani su quei soldi al tuo posto, in quanto, sei responsabile dell’insoluto sia con i beni già di tua proprietà, sia con quelli che potrebbero concretizzarsi in un secondo momento.

Sono infatti aggredibili anche i crediti futuri, a condizione che il loro valore economico sia noto, e che vengano liquidati entro 90 giorni dall’avvio del pignoramento.

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Ne consegue che il creditore può intercettare qualunque bonifico in procinto di “atterrare” sul tuo IBAN. Tuttavia l’importo non ti può essere sottratto se scaturisce da assicurazioni sulla vita, sussidi di maternità e malattia e assegni familiari.

Il pignoramento può concretizzarsi ancor prima che il bonifico parta, se l’atto viene comunicato a chi deve liquidare la somma. Qualora invece il creditore intervenga successivamente, deve tenere conto che il debitore può averlo “bruciato sul tempo” prelevando tutto quello che gli è stato pagato. In questo caso è necessario richiedere l’intervento della banca o della filiale postale presso cui il conto è stato aperto, così da congelare eventuali futuri successivi fino alla data fissata per l’udienza in tribunale

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Quale sorte tocca alle famiglie che subiscono il pignoramento dell’immobile?

Spesso, in materia fiscale, si creano dei veri e propri corti circuiti 

Pignoramento-immobili-SaronnoIn generale, a denunciarne l’assurdità sono le vittime, sottolineando come al danno materiale si aggiunga la beffa rappresentata dall’indifferenza delle istituzioni. Stavolta però, sorprendentemente, è toccato a un assessore ai servizi sociali, quello di Saronno (Varese), Gianangelo Tosi. L’uomo, facendosi portavoce delle preoccupazioni condivise con i colleghi di alcuni comuni della provincia, ha rivolto un appello al Presidente del Tribunale di Busto Arsizio.

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Gianangelo Tosi ha sottolineato che le famiglie in difficoltà economica vengono spesso costrette all’angolo, spalle al muro, in un vero e proprio vicolo cieco esistenziale. Questo a causa di un’anomalia legislativa per cui, a seguito di un debito insoluto, subiscono il pignoramento della casa in cui vivono e, nonostante continuino a esserne i proprietari, devono andar via. D’altra parte, risultando intestatari di un immobile, non possono neanche accedere agli alloggi di edilizia popolare.

“È una norma, questa, che viola il diritto di proprietà sancito dall’articolo 42 della Costituzione. Chiedo quindi che il Tribunale di Busto Arsizio dimostri la sensibilità e l’umanità di non applicarla”.

Il Presidente ha però fatto muro contro l’appello di Gianangelo Tosi, dichiarando che particolare tutela meritano i diritti dei creditori, e specificando che i debitori avrebbero circa due anni di tempo, dalla notifica all’esecuzione del pignoramento, per individuare un’altra sistemazione.

L’Assessore ai Servizi Sociali di Saronno ha ribadito l’impossibilità per la quasi totalità delle famiglie che subiscono un pignoramento di far fronte al pagamento di un normale canone di affitto. Ha quindi auspicato che l’intricata questione sollevata possa diventare argomento di riflessione anche per altri colleghi sparsi sul territorio nazionale, così da sollecitare un intervento normativo ad hoc.

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Confindustria: incentivare i pagamenti elettronici per combattere evasione

Brutto, sporco…e cattivo. Il contante secondo qualcuno

Confindustria-denaro-contanteSi può riassumere così il movimento d’opinione, formatosi recentemente, in netta contrapposizione all’utilizzo del denaro fisico. Cash = evasione fiscale? Non sempre, e non per tutti i cittadini. Senza contare che, in un Paese come l’Italia, tradizionalmente ancorato alle ricchezze tangibili, la creazione di una cultura economica digitale condivisa richiede tempo, pazienza…e risorse da investire.

L’ultima proposta relativa al disincentivo dell’uso dei contanti è arrivata da Confindustria. A settembre scorso, infatti, l’organizzazione degli imprenditori ha stilato un documento finalizzato a promuovere i pagamenti tramite POS e contrastare l’incremento dell’IVA.

“L’abuso” di denaro fisico, secondo Confindustria, è controproducente per due motivi: rappresenta una ghiotta occasione per chi vuole fare il furbo, e costa in termini di gestione delle transazioni.

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Cosa prevede la proposta di Confindustria?

La nota dell’organizzazione degli imprenditori suggerisce l’introduzione di una tassa sul prelievo da ATM di importi superiori a 1500 euro pari al 2%. Specularmente, i virtuosi che effettueranno pagamenti tramite carta, bancomat e bonifici otterranno una detrazione di pari valore al momento della presentazione della dichiarazione dei redditi.

…che succede se sposti somme “importanti”?

Banche e Poste Italiane devono comunicare ad Agenzia delle Entrate Riscossione tutte le operazioni che riguardano importi superiori a 10mila euro, comprensivi di prelievi e versamenti.

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