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Cosa fare se ricevi un avviso bonario

La dichiarazione dei redditi è spesso fonte di ansia. Se non panico

Avviso-bonarioLa compilazione di moduli e documenti burocratici richiede infatti il supporto di CAF e professionisti del settore. Neanche questo, però, garantisce al 100% completezza ed esattezza delle informazioni riportate. Capita così che, a seguito di controlli a campione da parte del Fisco, emergano anomalie, relative ad esempio al mancato versamento di tasse e contributi.

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Che succede in questi casi?

Agenzia delle Entrate Riscossione notifica un avviso bonario, ma, se si è trattato di una semplice svista del cittadino, è sufficiente, entro un mese, presentare le ricevute che attestano gli avvenuti pagamenti.

In caso contrario, l’importo richiesto dal Fisco può essere saldato attraverso versamenti trimestrali (fino a un massimo di otto entro 5mila euro, e fino ad un massimo di 24 rate se il debito è superiore a 5mila euro).

…e in caso di mancato pagamento?

Se è trascorso più di un mese dalla notifica dell’avviso bonario, e dalla seconda rata in poi, la dilazione viene annullata. Chi invece paga entro la scadenza prevista per la tranche successiva subisce una maggiorazione del 15%.

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Pignoramento del conto corrente estero: qual è la verità?

Vicino = rapido e conveniente?

Pignoramento-conto-esteroNon sempre, e non in senso assoluto. Ma è indubbio che, per il creditore, potendo scegliere, è preferibile mettere le mani su un conto corrente italiano rispetto ad uno francese, tedesco, o inglese.

Il pignoramento presso terzi, vale a dire “l’aggressione” di un conto contenente denaro proveniente da varie fonti (stipendio, pensione…) è, generalmente, un’azione più agevole rispetto all’intervento su beni mobili e immobili. Costi e tempistiche sono infatti più contenuti.

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La legge riconosce al creditore il diritto di rivalersi anche su un IBAN straniero, a patto che il Paese di riferimento abbia sottoscritto l’accordo di libero scambio di informazioni fiscali (White List).

D’altra parte, la situazione cambia a seconda che l’IBAN sia stato attivato presso una banca presente su territorio nazionale o all’estero e, in quest’ultimo caso, che sia europeo o extraeuropeo, casistica che provoca un significativo incremento delle spese legali e procedurali, connesso alla necessità di richiedere una rogatoria internazionale. Gli importi vengono solitamente anticipati dal creditore e in un secondo momento rimborsati dal debitore.

Quindi, se il conto su cui il creditore vuole intervenire non è situato in Italia, è consigliabile, prima di mettere in moto la macchina burocratica, provare a fare una stima del rapporto costi/benefici.

Ultimo, ma non meno importante, se il debitore in Italia risulta nullatenente, ma all’estero è titolare di uno o più conti correnti, può essere perseguito penalmente a seguito dell’accusa di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte. Un’eventualità, questa, che si concretizza, come ha specificato la Corte di Cassazione (sentenza n.37136 del 26 luglio 2017), quando la pendenza, superiore a 50mila euro, derivi dal mancato pagamento dell’IVA o delle imposte sui redditi.

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Che fare se il tasso del finanziamento supera la soglia di usura?

Quali sono i fattori che rendono gli interessi di un mutuo illegittimamente alti?

Mutuo-usurarioMolteplici, e tra questi anche la voce di spesa relativa alla chiusura anticipata del contratto. A sancirlo è stata la sentenza n.77 del 15 gennaio scorsa emessa dal Tribunale di Pavia, che certamente sarà rilevante in termini di giurisprudenza anche a livello nazionale.

La pronuncia è scaturita dalla vicenda di una coppia lombarda che ha subito il pignoramento dell’immobile di residenza da parte della banca che aveva concesso il mutuo.

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Quali sono stati gli effetti della sentenza?

È stata sancita la parziale nullità del mutuo, ordinato il rimborso dei circa 50mila euro di interessi pagati e stabilito che l’istituto di credito non aveva il diritto di avviare l’esproprio forzoso.

Il mutuo era stato stipulato nel 2005 per un importo complessivo di più di 300mila euro; dopo averne restituiti 80mila, i coniugi si erano trovati in difficoltà economica e quindi non avevano più potuto far fronte alla rata mensile. L’intervento del giudice si è rivelato decisivo, in quanto era già stata avviata la procedura di vendita all’asta.

Come comportarsi in caso di mutuo usurario?

Chi ha richiesto un finanziamento può all’improvviso scoprire che il tasso applicato è illegittimamente alto. Magari le condizioni del mutuo risultavano usurarie già in fase di stipula e sottoscrizione: ciò rende il contratto parzialmente nullo. Ne consegue che gli interessi già versati devono essere rimborsati, e quelli mancanti non devono più essere pagati.

Può, invece, trattarsi di usura sopravvenuta, se il tasso iniziale diventa “fuori legge” a seguito dell’aggiornamento del valore soglia. In questo caso al mutuatario vanno restituiti gli interessi eccedenti la soglia di usura trimestrale.

Se confrontando il Tasso Annuo Effettivo Globale con quello soglia ti accorgi di aver subito usura, puoi ottenere il rimborso degli interessi eccedenti pagati. Inoltre, hai diritto a restituire, da quel momento in avanti, solo la quota capitale. Contestualmente puoi inoltrare un reclamo formale all’istituto di credito per ottenere un ricalcolo: la risposta deve arrivare entro 30 giorni.

Se ciò non succede o se ritieni la spiegazione ricevuta non sufficiente, entro un anno puoi rivolgerti all’Arbitro Bancario e Finanziario. E se la banca non si attiene al responso di questo, puoi procedere in Tribunale.

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