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Cartelle esattoriali: i vantaggi della definizione agevolata

Rottamazione ter batte fermo e ipoteca tre a zero

Rottamazione-ter-fermo-amministrativoChi ha aderito alla rateizzazione light dei debiti verso Agenzia delle Entrate Riscossione, infatti, beneficia non solo del congelamento di tali, muscolari, provvedimenti, ma anche dello stop alle procedure esecutive. Il contribuente si mette così al riparo dalle ganasce alla macchina e dalla vendita forzata dei beni di sua proprietà, a patto che la macchina burocratica non si sia ancora messa in moto o, se lo ha fatto, che la prima asta si sia conclusa negativamente.

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La rottamazione ter, introdotta con la Legge 136/2018, ha concesso ai contribuenti di saldare i debiti verso AER beneficiando dello sconto di sanzioni e interessi di mora. Il provvedimento riguarda gli importi la cui riscossione è stata affidata al Fisco dal 1 gennaio 2000 al 31 dicembre 2017.

La rottamazione ter ha rappresentato una sorta di colpo di spugna rispetto alle prime due tornate di definizione agevolata. Infatti è stata la Legge 136/2018 a consentire, per la prima volta, ai beneficiari, di liberarsi contestualmente anche di eventuali pignoramenti presso terzi o procedure di fermo appena avviate. Impedite anche le misure esecutive intraprese da zero.

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Estinzione cessione del quinto e dei prestiti personali: storica decisione di Bankitalia

Rimborsi in anticipo il finanziamento? Ci guadagni. Letteralmente

Si sono espressi in questa direzione sia il Collegio di Coordinamento ABF (Arbitro Bancario Finanziario) che Bankitalia. Entrambi infatti hanno riconosciuto che il cliente che estingue l’importo da restituire prima dei termini previsti deve usufruire della riduzione di tutte le spese sostenute per l’intera durata del rapporto economico.

Queste pronunce si inseriscono nel solco tracciato dalla sentenza n.383 denominata Lexitor (11 settembre 2019, Corte di Giustizia Europea), che si è richiamata alla direttiva 2008/48/CE in merito ai prestiti ai privati (prestiti personali e finalizzati, cessione del quinto).

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Il Movimento Consumatori già a novembre si era espresso circa il diritto del cittadino a ottenere il risarcimento non solo degli interessi e delle spese assicurative, ma anche di quelle di intermediazione e istruttoria.

Bankitalia ha inoltre espresso una precisazione destinata a produrre conseguenze vaste e profonde sullo scenario finanziario italiano. Il diritto al rimborso, infatti, ha carattere retroattivo. Inevitabile, a questo punto, chiedersi come reagiranno banche e finanziarie.

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Quali sono quote e limiti al pignoramento della pensione?

Che succede se INPS o Agenzia delle Entrate Riscossione vantano un credito verso un pensionato?

Rate-pignoramento-pensioneIl loro margine di azione è rigidamente regolamentato dalla legge. Infatti la somma non può essere recuperata aggredendo per intero la mensilità incassata dal debitore. Quest’ultimo, infatti, ha comunque diritto a vivere dignitosamente.

Ecco quali sono i limiti per il pignoramento della pensione, qualora il provvedimento si verifichi prima della sua erogazione.

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I paletti a cui INPS e AER devono attenersi

L’ente previdenziale può prelevare un importo massimo equivalente a un quinto della pensione, mentre la disciplina della materia è più complessa se il creditore è Agenzia delle Entrate Riscossione. Questa infatti può trattenere un decimo sulle mensilità fino a 2.500 euro, mentre la quota diventa di un settimo se l’importo percepito è compreso tra 2.500 e 5.000 euro, e di un quinto se la pensione supera i 5mila euro.

È necessario ricordare che la quota pignorabile si calcola dopo aver sottratto dall’ammontare della mensilità il minimo vitale, che equivale a una volta e mezzo l’assegno sociale. Quest’ultimo viene aggiornato annualmente: per il 2019 è di 457,99 euro, dunque il minimo vitale è di 686,98 euro.

…e se il pignoramento avviene sul conto corrente?

In tal caso se ne occupa direttamente la banca. Le somme disponibili prima che il provvedimento venga notificato possono essere “aggredite” solo nell’eventuale quota eccedente il triplo dell’assegno sociale.

Le rate della pensione accreditate successivamente possono invece essere “aggredite” attenendosi ai paletti già indicati.

La quota va calcolata sul lordo o sul netto?

La Corte di Cassazione si è pronunciata in merito attraverso la sentenza n.3648/2019 pubblicata lo scorso 7 febbraio dichiarando che la procedura di pignoramento deve avvenire sull’importo calcolato al netto delle ritenute fiscali.

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