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Utenze: le aziende fornitrici possono rifiutarti il contratto se sei un cattivo pagatore?

Hai bisogno di stipulare un contratto di fornitura luce o gas, ma sei iscritto in Crif

Contratto-utenze-cattivo-pagatoreEnel o Acea rifiutano di averti come cliente

Che fare? Sei destinato a vivere senza servizi essenziali?

Fortunatamente no, il diniego, tra l’altro, in alcuni casi è addirittura illecito. Quel che è certo è che esistono varie strategie applicabili in base alla propria specifica situazione.

Cosa fare se sei iscritto in CRIF

Talvolta ci si può avvalere di un prestanome, magari un parente, a cui far intestare l’utenza. La procedura implica però un incremento del costo della bolletta se questo risiede altrove.  

C'è iscrizione e iscrizione

In linea di massima, quindi, è consigliabile verificare preventivamente la natura della segnalazione a cattivo pagatore, prima di decidere se avvalersi del coinvolgimento di un terzo. Infatti, l’azienda fornitrice di servizi non può rifiutarsi di stipulare un contratto con te, se le tue pendenze riguardano esclusivamente prestiti erogati da banche o finanziarie. 

Qualora lo faccia, puoi inviare reclamo tramite raccomandata A/R e, dopo un mese, in caso di assenza di risposta e/o mancata attivazione di luce o gas, puoi ricorrere a conciliazione con ARERA (Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente).

Vuoi scoprire se sei un cattivo pagatore? Richiedi subito una visura CRIF

 

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La redazione 

 

 


 


Cause annullamento debito: l’inaspettata sentenza della Cassazione

Come deve essere strutturata una cartella esattoriale per risultare valida?

Vizi-formali-cartellaIl quesito è un “cantiere aperto”, destinato a non ottenere una risposta ultima, definitiva e conclusiva. Molto dipende, infatti, non solo dagli elementi formali che concorrono a costituirla, ma anche da quelli contenutistici. L’incompletezza di uno o più di questi può concorrere a farla decadere e cancellare il debito.

A tal proposito, l’ultima pronuncia, in ordine di tempo, è stata quella delle Sezioni Unite della Corte di Cassazione (sentenza n.22281/22 del 15 luglio scorso), che hanno spiegato che non è nulla la cartella esattoriale priva dell’indicazione dei tassi d’interesse applicati. La decisione è stata motivata dal fatto che questi vengono fissati periodicamente attraverso provvedimenti pubblici di facile reperimento e consultazione da parte del cittadino.

Le Sezioni Unite della Corte di Cassazione sono state chiamate a pronunciarsi in merito ad una cartella scaturita da un avviso di liquidazione emesso a seguito di imposta di registro e catastale che si riteneva non pagata.

La redazione 

 



 


Come si tutela il creditore se il debitore è senza lavoro?

La disoccupazione (Naspi) può essere pignorata in caso di debiti?

PignoramentoNaspiSì, a patto che il creditore rispetti il cosiddetto minimo vitale, e cioè un importo calcolato in relazione all’assegno sociale nella misura di un quinto o di un decimo.

Qual è la finalità della Nuova Assicurazione Sociale per l'Impiego?

La Naspi rappresenta una misura solidale il cui ammontare concorre a colmare il mancato stipendio, soddisfacendo i bisogni primari. 

Che succede però, se PRIMA di iniziare a percepire la Naspi si sono contratti debiti?

In linea generale il creditore si tutela tramite lo strumento del pignoramento, che assicura l’incasso della somma pendente impedendo cessioni o donazioni ad hoc da parte del debitore.  Se il valore dei beni mobili e immobili non è sufficiente, si interviene espropriando una quota di stipendiopensione o, appunto, Naspi, rispettando il tetto massimo fissato dalla legge. 

Naspi: la percentuale pignorabile è variabile 

Se la Naspi è già disponibile sul conto corrente del debitore, può  essere pignorata solo per la quota eccedente il triplo dell’assegno sociale, fissato quest’anno a 448,07 euro. 

Qualora invece l’indennità non sia ancora stata accreditata potrà essere “aggredita” solo la parte restante dopo aver decurtato l’assegno sociale aumentato del 50%.

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La redazione