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Chi ha paura dei soldi?

Quella intrapresa dal Governo contro il contante è una vera e propria crociata

Basti pensare che in questi giorni sta circolando l’ipotesi di un significativo abbassamento della soglia massima relativa al pagamento con moneta cartacea. Tale provvedimento, ufficialmente, sarebbe finalizzato a contrastare il fenomeno dell’evasione fiscale, garantendo la tracciabilità sistematica - ed a tappeto - delle transazioni effettuate.

Come si concretizzerebbe la lotta al denaro contante? Offrendo ai cittadini (modeste) detrazioni in caso di attivazione di carte di credito/debito. Una misura che si tradurrebbe in consistenti introiti per aziende come Visa e Mastercard, che hanno sede all’estero. Non è chiaro, quindi, quale sarebbe il nesso tra l’inasprimento dei costi a carico di chi usa moneta cartacea, e l’aumento delle tasse incassate dallo Stato.

Ultimo, ma non meno importante, finora il COSTANTE aumento del prelievo fiscale a carico dei cittadini non si è tradotto in una crescita altrettanto robusta del Prodotto Interno Lordo.

Facile prevedere come andrà a finire. Quasi certamente l’unica cosa che cambierà per i cittadini sarà che pagheranno più tasse.




 
 


Tutto quello che c’è da sapere sul fermo amministrativo

Come (e quando) ci si libera dalle ganasce alla macchina?

Fermo amministrativoÈ doverosa una prima e fondamentale precisazione. Il fermo ti “segue” fino a quando il debito originario non viene estinto. Dunque il veicolo torna nella tua disponibilità solo dopo aver completato il pagamento.

Se hai ottenuto la rateizzazione devi pazientare fino al versamento dell’ultima tranche, tuttavia dopo il primo puoi farti rilasciare da AER una liberatoria. Tramite questa il PRA ti autorizzerà a circolare nuovamente con l’auto.

Clicca qui per verificare se sulla tua macchina è iscritto un fermo amministrativo

Qual è la differenza tra fermo auto e pignoramento?

La prima misura è a disposizione esclusiva di Agenzia delle Entrate Riscossione; se il titolare del credito è invece un istituto di credito, si può procedere tramite esproprio forzoso.

Le ganasce rappresentano uno strumento di tutela dei diritti dei debitore. Sono infatti finalizzate a impedire al debitore di cedere a terzi il veicolo. Non necessariamente il fermo porta al pignoramento.

L’esproprio forzoso comporta la vendita dell’auto tramite asta giudiziaria.

Agenzia delle Entrate Riscossione può procedere al fermo amministrativo dopo aver notificato relativo preavviso, ed almeno due mesi dopo aver recapitato la cartella esattoriale originaria.

Di quali strumenti disponi per opporti alle ganasce?

Puoi intervenire in tre casi: se non hai ricevuto precedentemente alcuna cartella o verbale, oppure rivolgendoti al Giudice di Pace della città in cui sono state commesse le violazioni al Codice della Strada. Ultimo, ma non da ultimo, se il debito da cui è scaturito il provvedimento è prescritto.

La data di “scadenza” del debito dipende dalla sua natura. Quello relativo al mancato pagamento del bollo auto, ad esempio, decade dopo tre anni. Si sale a cinque nel caso di Tari, Imu o Tasi. Si arriva addirittura a dieci anni con Irpef, Iva e Irap.

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La redazione



 
 


Tutto quello che c’è da sapere sul pignoramento presso terzi

Qual è il destino del conto corrente o di eventuali crediti, in caso di debiti?

Pignoramento-presso-terziEntrambi possono essere aggrediti, in quanto è contemplata la possibilità di un pignoramento presso terzi, qualora il soggetto insolvente non abbia a disposizione nell’immediato altri beni. La materia è disciplinata dall’articolo 543 del Codice di Procedura Civile.

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Come funziona la procedura?

Il creditore può ricorrervi sia quando il terzo detiene beni del debitore, sia nel caso in cui quest’ultimo sia in credito verso di lui (articolo 543 Codice Procedura Civile). L’esempio classico è rappresentato dal conto corrente intestato presso una banca.

L’articolo 547 c.p.c. sancisce l’obbligo per il terzo di comunicare al creditore, tramite raccomandata a/r o PEC, quali somme o oggetti del debitore detiene, ed entro quale data dovrebbe consegnarglieli. Contestualmente deve menzionare eventuali cessioni che gli sono state precedentemente notificate e/o che ha accolto.

Il pignoramento deve essere comunicato agli interessati (terzo e debitore) tramite apposito atto che indichi – almeno in linea di massima - quali sono i beni e i crediti aggrediti, contestualmente all’intimazione a non disporne (articolo 492 Codice Procedura Civile). Il valore sottoposto a “congelamento” equivale al credito aumentato del 50%; altro dato necessario è la citazione in giudizio del soggetto insolvente. Da questo momento il terzo deve attenersi agli obblighi stabiliti dalla legge per chi ricopre il ruolo di custode.

Se tale dichiarazione viene contestata, o il terzo non informa il creditore su quali proprietà del debitore detiene, interviene il giudice tramite apposita ordinanza.

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