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Vende auto con fermo amministrativo e simula furto. Denunciato cuoco

Acquistare un’auto usata è come mangiare una peperonata

Fermo-amministrativoSei naturalmente ingolosito, ma spesso le conseguenze si fanno sentire dopo qualche ora, con un fastidioso su e giù per lo stomaco. Liberarsi di un veicolo, magari “giovane” e in buone condizioni può essere così lo stratagemma più rapido per aggirare multe cospicue…o addirittura il divieto a circolare causa fermo amministrativo.

A farne le spese, stavolta, è un barman di Napoli che nelle scorse ore è stato sottoposto ai controlli della Polizia Stradale di Fuorigrotta. L’uomo ha rischiato di essere incriminato per ricettazione, in quanto era stato precedentemente denunciato il furto dell’auto su cui viaggiava. In realtà però il veicolo è stato per circa un anno oggetto di una sorta di scaricabarile, in quanto gravato da fermo amministrativo per un importo di 6mila euro.

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Non sempre comprare da un conoscente è garanzia di affidabilità

Tutto comincia a luglio 2017, quando il cuoco proprietario dell’auto decide di vendere affidandosi a un sito di annunci. Gli risponde un pizzaiolo ex collega, che, in virtù del rapporto pregresso, si fida e compra.

Quando l’uomo contatta un’agenzia automobilistica per effettuare il passaggio di proprietà, emerge però che sul veicolo pende la “spada di Damocle” delle ganasce. A quel punto il pizzaiolo decide di prendere esempio dal conoscente, e rivende il veicolo per aggirare l’ostacolo. L’ultimo acquirente della “catena” è stato un barman di Caserta.

Nonostante i passaggi di mano, come proprietario ha continuato a figurare il cuoco, e quindi a lui sono state notificate anche le multe dell’ultimo anno. Per non dover pagare, questo ha deciso di dichiarare il furto della vettura.

Fortunatamente la scrupolosità dei poliziotti della Stradale ha consentito di ricostruire la vicenda e ha portato alla denuncia del cuoco per simulazione e false attestazioni a pubblico ufficiale.

Che succede se compri un’auto gravata da fermo amministrativo?

Dato che il veicolo non può circolare, chi vende è tenuto ad informare l’acquirente prima della sottoscrizione del contratto. Se ciò non succede la transazione può essere annullata e si può ricorrere alle vie legali per ottenere il risarcimento.

Il debito da cui è scaturito il fermo non viene intestato al nuovo acquirente, ma questo non può comunque utilizzare il veicolo. Dunque le opzioni a sua disposizione sono due: chiedere al venditore di pagare prima di sottoscrivere il contratto, oppure estinguere il debito e farsi rimborsare.

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La redazione 



 
 


Quali sono i beni relativamente impignorabili?

Avere un debito insoluto implica la possibilità di veder aggredire ciò che si possiede

Beni-relativamente-èignorabiliTuttavia, la buona notizia è che alcuni oggetti non possono mai essere pignorati (ne abbiamo parlato qui), mentre su altri il creditore può mettere le mani solo in particolari situazioni.

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Di cosa parliamo quando parliamo di beni relativamente pignorabili?

La materia è disciplinata dall’articolo 515 del Codice di Procedura Civile. La categoria comprende tutti gli oggetti che il proprietario di un fondo utilizza per coltivarlo e, più in generale, tutti gli elementi indispensabili per praticare un’arte o una professione. In quest’ultimo caso il pignoramento è ammesso solo nella misura di un quinto, qualora l’ufficiale giudiziario non ritenga gli altri beni appartenenti al debitore sufficienti a coprire l’importo pendente.

Un paletto, quest’ultimo, che vale anche per i debitori che operano in forma societaria e nel caso in cui il capitale investito sia maggiore del lavoro.

Il pignoramento dei beni impiegati nello svolgimento di una professione costituisce comunque una casistica rara. L’eventualità si concretizza infatti solo quando il debitore possiede molteplici oggetti dello stesso tipo.

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Confermato stop al fermo amministrativo dalla Rottamazione Ter

La Cassazione si è pronunciata su bollo e multe

Fermo-amministrativo-bolloAgenzia delle Entrate Riscossione non può mettere le ganasce alla tua macchina, se il debito è di importo ridotto.  L’ordinanza n.28072 del 31 ottobre 2019 ha accolto le istanze di un contribuente a cui erano state notificate alcune cartelle esattoriali al di sotto di mille euro l’una. I debiti scaturivano dal bollo auto e da sanzioni per infrazioni stradali.

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La pronuncia degli Ermellini si inserisce nel solco tracciato dalla Rottamazione Ter prevista dal Decreto Fiscale, convertito nella Legge n.136 del 17 dicembre 2018. Il provvedimento ha annullato le cartelle entro mille euro derivanti dai crediti di AER maturati tra il 2000 e il 2010 (bollo, multe stradali, Imu, Tasi, Tari). È stato così impedito il ricorso al fermo amministrativo.

Per calcolare se il debito rientra nella soglia prevista è necessario verificare l’ammontare di OGNI importo iscritto a ruolo; i mille euro devono includere capitale, interessi e sanzioni.

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