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Imprenditore barese vede liquidare la casa a un terzo del suo valore

Asta giudiziaria fa spesso rima con svendita

Asta-immobile-AltamuraAl danno si aggiunge la beffa. Così la liquidazione dell’immobile può scaturire da un debito di qualche migliaio di euro che manda in fumo proprietà il cui valore tocca il milione di euro.

Emblematica, in tal senso, è la vicenda dell’imprenditore barese Felice Basile. A seguito di problemi con due banche locali di cui era cliente ha visto pignorare e mettere all’asta la casa in cui viveva, dal valore di 1 milione e 500mila euro. All’origine della svendita il rientro di un fido di circa 50mila euro impostogli improvvisamente.

A rendere la storia ancora più incredibile ha contribuito il fatto che l’acquisto dell’immobile è avvenuto da parte di un dipendente della banca di cui Felice Basile era socio.

L’imprenditore ha scritto un libro in cui ha raccontato la sua odissea bancaria/giudiziaria e contestualmente ha indirizzato una lettera al Governatore di Banca d’Italia Ignazio Visco.

Fabio Basile ha denunciato la frettolosa iscrizione a sofferenza in Crif del suo credito Non ci sarebbe stato infatti alcun elemento a preannunciare né l’insolvenza né un protesto. L’imprenditore ha recentemente scritto una lettera anche al Presidente del Consiglio Conte confidando in una risposta, essendosi lui definito “l’avvocato degli italiani”.

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CTP di Lecce annulla cartella da 120mila euro

La redazione

 

CTP di Lecce annulla cartella da 120mila euro

Qual è il termine di prescrizione delle cartelle esattoriali?

Cartelle-annullate-CtpLa diatriba tra Agenzia delle Entrate Riscossione e i contribuenti si riaccende periodicamente. Stavolta è successo  Lecce, dove la Commissione Tributaria Provinciale ha cancellato un debito da oltre 120mila euro. La pronuncia è seguita a un avviso di pagamento relativo all’ICI.

La CTP ha spiegato che la cartella esattoriale da 120mila euro risultava prescritta da ormai due anni, essendo stata emessa nel 2011, mentre la relativa intimazione era stata emessa solo nel 2018. Il debito infatti era decaduto, come previsto dalla legge, nel 2016.

La Commissione Tributaria si è richiamata a una pronuncia emessa tre anni fa dalla Corte di Cassazione che aveva ricordato che i termini di prescrizione sono decennali solo se la cartella esattoriale scaturisce da un credito verificato dal giudice con sentenza passata in giudicato.

Contestualmente la Commissione Tributaria Provinciale ha definito valide le altre cartelle notificate al contribuente.

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Fermo amministrativo: che succede se il veicolo è cointestato?

Condividi con tuo fratello un’auto acquistata anni fa da vostro padre

Fermo-amministrativo-veicolo-cointestatoUn giorno, all’improvviso, ricevi una busta “misteriosa”: Agenzia delle Entrate Riscossione ha iscritto sul veicolo un fermo amministrativo. La prima e più immediata conseguenza è che non puoi più circolare; nel peggiore dei casi rischi il sequestro dell’auto e la sua cancellazione del PRA.

Come si è arrivati a questo? Quasi certamente ti sei posto la domanda dopo aver letto la comunicazione del Fisco, vero e proprio fulmine a ciel sereno. La verità viene a galla rapidamente: tuo fratello, il cointestatario, non ha pagato l’importo relativo a una o più cartelle esattoriali a suo nome. Ma è legittimo che un terzo, ignaro, per il solo fatto di condividere la proprietà di un bene con il debitore, debba subire le conseguenze di una sua negligenza?

La Commissione Tributaria Regionale del Piemonte ha risposto al quesito definendo illecito il fermo amministrativo di un’auto cointestata, se non tutti i proprietari sono indebitati verso AER. Dunque, quando l’ente verifica che il veicolo è intestato a più persone, tecnicamente dovrebbe astenersi dal provvedimento.

Spesso succede che un veicolo venga cointestato a un parente stretto tramite donazione del 50% del bene. Il Codice Civile stabilisce però che gli atti a titolo gratuito come la donazione possono essere revocati entro 5 anni se si dimostra che hanno determinato una decisiva riduzione del valore delle proprietà del debitore.

Pericolo scampato, quindi? Nì, perché, anche se il fermo non può concretizzarsi, la circolazione è vietata, pena il pagamento di una multa dall’importo compreso tra 714 e 2859 euro.

È possibile prevenire il fermo amministrativo? Fortunatamente sì: è sufficiente che, prima che ne decorra l’iscrizione, il comproprietario in debito con AER ceda la sua quota all’altro cointestatario. O, in alternativa, che chieda la rateizzazione dell’importo pendente congelando il blocco dopo il pagamento della prima rata.

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