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Debiti: come evitare la procedura giudiziaria e soddisfare entrambe le parti

La vendita pre-asta di un immobile pignorato può rivelarsi vantaggiosa sia per debitore che per il creditore

Vendita-casa-pre-astaLa vendita giudiziaria, infatti, è una sorta di forca caudina, in quanto taglia con l’accetta ed A MONTE il prezzo del bene. E solitamente a questo punto si innesca un circolo vizioso che fa gioco agli sciacalli: ogni asta conclusasi con un nulla di fatto (magari perché andata deserta) determina in automatico un ulteriore, sostanziale, ribasso dell’importo di vendita. Che non risolve i problemi di nessuna delle due parti: il debitore non si libera della pendenza, ed il creditore non riesce ad incassare quanto gli spetta.

Quando (e perché) procedere a vendita pre-asta di immobile pignorato

Questo iter è ammissibile a condizione che venga riconosciuta una specifica tutela ai diritti del creditore. Il legislatore ha voluto evitare il rischio facilmente concretizzabile che, una volta incassata la somma pattuita per la vendita, il debitore si renda irreperibile, e la controparte rimanga con un pugno di mosche in mano.

Discendono da questo prerequisito due possibili scenari:

  • Vendita previa emissione da parte del giudice dell’ordinanza di cancellazione del pignoramento (condizione necessaria è che i creditori non si oppongano tramite reclamo).

DOPO che il debitore ha incassato il prezzo dell’immobile e PRIMA  che quest’ultimo sia trasferito all’acquirente, è necessario liquidare il creditore.

  • Notifica dell’atto di compravendita alla cancelleria del tribunale, e incasso diretto da parte del creditore della somma pendente, in quanto questo rappresenta parte integrante del contratto. Solo a questo punto il giudice procederà alla cancellazione del pignoramento.
La redazione 

Cartelle esattoriali: ci sarà una nuova sanatoria?

La riapertura pasquale dei termini di pagamento dei debiti con Agenzia delle Entrate Riscossione si è rivelata un fiasco

Sanatoria-cartelle-esattorialiAd aderirvi, infatti, è stata appena la metà dei circa 500mila contribuenti stimati dal Parlamento. Così, l’esecutivo starebbe valutando la possibilità di concedere una nuova sanatoria: è altamente improbabile, infatti, che, dopo due anni di pandemia ed i rincari febbrili degli ultimi mesi i cittadini con debiti ormai datati siano in grado di saldare NON SOLO l’importo iniziale, ma anche il ricarico risultante da sanzioni e interessi.

Riapertura dei termini delle cartelle esattoriali scadute: dove eravamo rimasti?

Ad aprile scorso, mediante il Decreto Sostegni Ter, era stata resa disponibile una nuova finestra temporale per il pagamento delle rate della rottamazione ter e del saldo e stralcio scadute nel 2020. Considerati i 5 giorni di tolleranza OLTRE la scadenza, la riapertura si è conclusa lo scorso 9 maggio.

Il Governo si è però ritrovato con un pugno di mosche in mano, e, in linea teorica, a questo punto dovrebbe procedere alla riscossione dei crediti pendenti con il pugno duro, ricorrendo, se necessario, anche a procedure esecutive e pignoramenti.

Questo scenario equivarrebbe al tentativo di cavare sangue da una rapa e quindi, più realisticamente, il Governo preferirà limitare i danni in termini di somme non ancora riscosse. Una delle ipotesi allo studio è una sanatoria che preveda 20 rate trimestrali da spalmare su 5 anni.

La redazione

 

 



 


Come risparmiare sul bollo auto o liberarsene (legalmente)

Auto vuol dire libertà. Ma quest’ultima – letteralmente – ha un prezzo

L’autonomia è gratificante, stimolante, feconda di innumerevoli opportunità, ma ha un difetto: non è gratuita.  Nel caso specifico dell’agognato/amato mezzo di trasporto a quattro ruote, la dolente nota è rappresentata in primis da due robuste voci di costo a (s) cadenza periodica: bollo ed assicurazione. Il primo ha carattere regionale, e quindi ammontare/modalità di pagamento sono altamente variabili.

C’è però una buona notizia: cominciano a concretizzarsi diverse opportunità di risparmio sul bollo. Ecco le principali situazioni in cui si può usufruire di un sensibile taglio dell’ammontare del tributo regionale.

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Sospensione fermo auto: dopo quanto si può tornare a circolare?

Domiciliazione bancaria

Agganciando il pagamento del bollo ad un conto corrente, si può ottenere uno sconto del 15%, equivalente a due mesi di circolazione a costo zero. Possono usufruire di questa opportunità i cittadini residenti in Lombardia o all’estero che sono intestatari di almeno un veicolo, e le persone giuridiche proprietarie di massimo 50 tra auto e moto. Così, dimenticare le scadenze periodiche è praticamente impossibile,  e si paga solo 1 euro di commissioni.

Esenzione totale dal pagamento del bollo auto

Riguarda i soggetti che usufruiscono della Legge 104 sull’invalidità, e gli intestatari di veicoli immatricolati da almeno 30 anni.

Perché essere un automobilista ecofriendly conviene

Perché scegliendo un’auto ibrida (elettrica o a metano) si riduce l’impatto sull’ambiente. E si può ottenere uno sconto sul bollo auto o, nei casi più fortunati (Lombardia e Piemonte) l’esenzione totale.

I residenti in Campania, invece, vengono premiati con l’esenzione per cinque anni, e gli automobilisti di Veneto e Liguria con l’esenzione per un periodo che oscilla tra tre e cinque anni).

La redazione