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Regimi fiscali: si fa presto a dire autonomi

Ce l’hai fatta

Regimi_FiscaliHai investito tempo e soldi per la tua formazione, hai svolto il fisiologico periodo di tirocinio e il tuo nome ha cominciato a circolare nel settore, tra gli addetti ai lavori, ottenendo stima e credibilità. Finalmente cominciano ad arrivarti richieste di collaborazione in veste di autonomo. Nonostante l’importante traguardo raggiunto, non puoi rilassarti. Ora infatti, devi valutare con estrema attenzione qual è l’inquadramento del rapporto giuridico che ti permetta di ridurre al minimo il carico fiscale.

Le opzioni possibili sono queste:

-      l’attività è catalogabile come lavoro autonomo occasionale, di cui all’articolo 2222 codice civile;

-      si decide di avviare l’ attività in forma abituale.

Definizione di lavoratore autonomo occasionale

Si tratta di colui che si obbliga a svolgere un’opera e/o un servizio verso un corrispettivo specifico, senza alcun vincolo di subordinazione né potere di coordinamento del committente. E’ pertanto necessario il rispetto di limiti qualitativi legati alla prestazione svolta:

-      mancanza di continuità e abitualità della prestazione di lavoro autonomo. L’attività abituale e continuativa si identifica come duratura nel tempo e non sporadica; per più prestazioni autonome abituali si ricade nell’ obbligo di apertura della partita Iva;

-      mancanza di coordinamento della prestazione. Per mantenere tale requisito l’attività non deve essere svolta all’interno dell’azienda o nell’ambito del ciclo produttivo del committente. Qualora sussisterà l’elemento della coordinazione, troverà applicazione la disciplina riguardante il lavoro dipendente.

Il lavoro autonomo occasionale non prevede l’obbligo di un contratto scritto, si consiglia,però, di sottoscriverne uno che contenga la natura della prestazione e il compenso spettante.

 

Regime fiscale

Regime_FiscaleIl lavoratore autonomo emetterà una ricevuta contenente la data e il numero, i propri dati personali, le generalità del committente, l’importo del compenso lordo, la ritenuta applicata (20%) e l’importo netto percepito (la ritenuta di acconto si applicherà solo qualora il committente sia un imprenditore/sostituto di imposta). Importante apporre una marca da bollo di euro 2,00 per prestazioni che superano i 77,47 euro.

Qualora i compensi percepiti, superino i 4.800,00 euro, andranno dichiarati nel modello 730 e/o nel Modello Unico. Ai fini previdenziali qualora il compenso non superi la soglia annuo di euro 5.000,00 non vi è l’obbligo di contribuzione, in caso contrario il committente tratterrà la ritenuta previdenziale pari ad 1/3 del contributo dovuto.

Partita IVA

Partita_ivaC’è l’obbligo di aprirla se si decide di svolgere l’attività di lavoro autonomo in forma abituale; nello specifico, la creazione di una ditta individuale con adesione al regime forfettario sarà la scelta meno onerosa in termini di costi amministrativi e fiscali.

Detto regime prevede: esenzione IVA, inapplicabilità dell’IRAP, esenzione  dalla tenuta della contabilità (unico obbligo è la conservazione della documentazione contabile e fiscale,l’ invio del modello unico).  Per i primi 5 anni di inizio attività, sempreché si abbiano i requisiti, il contribuente pagherà un’imposta sostitutiva pari al 5% a titolo di imposte. E’ il regime più vantaggioso e applicabile alla fattispecie sin qui trattata.

Studio Commerciale Dottoressa Nicoletta Cipriano

 


 
 

Un’asta giudiziaria può essere peggio di una malattia mortale

Asta Giudiziaria

Asta_GiudiziariaQuando un cittadino è vittima del “fuoco incrociato” dell’esasperazione e della consapevolezza di aver subito un’ingiustizia, le conseguenze sono difficilmente prevedibili, quanto a tempistiche e modalità, ma senza dubbio palesano, prima o poi, un’estrema drammaticità. 
 
Spesso, quando si ha la percezione di aver perso tutto, il proprio lavoro, i frutti (anche materiali) di anni di sacrifici e l’indipendenza, non è facile sottrarsi a impulsi autodistruttivi. Inevitabile, forse, pensare di porre fine alla propria esistenza, se non si riesce a intravedere alcuno spiraglio di luce nel presente e nel futuro prossimo. 
 
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"Non ho intenzione di lasciare la casa in cui ho vissuto"

Lo scorso 4 dicembre le conseguenze della disperazione si sono crudelmente manifestate nel tribunale di Siena, dove Sandra Pelosi, 50enne toscana, ha tentato il suicidio tagliandosi le vene, a seguito della vendita tramite asta giudiziaria della sua casa. Tempestivamente trasferita all’ospedale Santa Maria alle Scotte, la donna è stata salvata. 
Non ho intenzione di lasciare la casa in cui ho vissuto, e che è il simbolo del lavoro di una vita. Fortunatamente non sono sola a combattere questa battaglia”. Così Sandra Pelosi. 
 
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Una vicenda, quella della 50enne senese, che a tratti si configura come una vera e propria via crucis laica. Infatti, dopo un incidente sul lavoro avvenuto nel 2010, non è stata più in grado di far fronte alle rate del mutuo, il cui ammontare complessivo è di 500mila euro. 
 
Sandra Pelosi aveva richiesto il cospicuo finanziamento quando la sua attività di imprenditrice andava bene; dopo l’insorgere della disabilità si era poi impegnata su più fronti per far conoscere la sua vicenda anche a livello nazionale, ed essere aiutata a vivere con dignità e serenità il decorso della malattia. 
 
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A supportare dal punto di vista legale Sandra Pelosi ci sono gli avvocati Walter Biscotti e Valeria Passeri. Lo scorso 4 dicembre, nel corso di un’asta giudiziaria che – si pensava – sarebbe andata deserta, è giunta un’offerta in busta chiusa. L’acquirente dell’immobile, precisa la senese, è informato della situazione attraverso cui si è giunti alla vendita, e ciononostante non ha desistito. “In ogni caso, non sarà facile per queste persone buttarmi fuori”. 
 
La redazione
 


 

 

Rottamazione cartelle: aumento del 20% delle domande

Rottamazione cartrelle 

Rottamazione_CartelleNessuno è perfetto, perciò, assorbiti come siamo dal mix tra incombenze (familiari) quotidiane e scadenze varie, quasi inevitabilmente qualcosa sfugge alle “maglie” dell’attenzione. Capita così che una multa, i contributi previdenziali, o magari il bollo auto, si ripropongano a distanza di tempo sotto spoglie diverse, ovvero, “vestiti” da cartella esattoriale. 
 
Talvolta gli importi da pagare non sono sostenibili rispetto alle proprie entrate mensili, per questo, quando il Governo concede una qualche forma di rottamazione, l’adesione è massiccia e trasversale. Non tutti riescono a saldare integralmente il debito, qualcuno molla il colpo strada facendo, ma indubbiamente – e legittimamente – nessun contribuente vuole lasciarsi sfuggire l’opportunità  - perlomeno teorica - di chiudere i conti con il Fisco. 
 

Dati rottamazione

A dimostrazione di questo arrivano i dati diffusi nei giorni scorsi da Agenzia delle Entrate Riscossione in merito alle adesioni alla rottamazione bis delle cartelle esattoriali (ne avevamo già parlato qui). Nell’ultimo mese sono state circa 50mila le domande pervenute, ovvero il 20% in più di quelle inoltrate nei primi 30 giorni dal varo del provvedimento lo scorso anno (circa 40mila). 
 
Da un esame dettagliato dei dati diramati da Agenzia delle Entrate Riscossione emerge che più di metà delle istanze sono state compilate e inviate online, utilizzando il sito istituzionale, o tramite Posta Elettronica Certificata (52,2%), ciononostante il canale fisico riscuote ancora un certo gradimento (46,5% delle richieste presentate agli sportelli), mentre in pochi scelgono la posta (1,3%). 
Le regioni da cui sono pervenute il maggior numero di domande sono Lazio (circa 6.500 istanze), Lombardia (5.500) e Puglia (5.400). 
 
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La redazione