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Cosa è cambiato dal 1 luglio per i contribuenti indebitati?

cosa è cambiato dal primo luglio Agenzia_Entrate_Riscossione

Sono ormai alcuni mesi che Equitalia è uscita di scena, e al suo posto è subentrata Agenzia delle Entrate Riscossione. Chiaramente le cartelle esattoriali e gli avvisi di pagamento emessi prima del passaggio di consegne non si sono, magicamente, smaterializzati, ma sono stati, semplicemente trasferiti.

AER ha preso quindi il posto di Equitalia a titolo universale, in tutti i rapporti giuridici attivi e passivi, anche processuali.

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Insomma, per quanto riguarda i carichi pendenti il “trasloco” di competenze è stato all’insegna della continuità. Ma quali sono state, invece, le più importanti differenze, le novità procedurali che potrebbero avere conseguenze rilevanti sui contribuenti?

Funzionalità disponibili nell’area riservata

Tanto per cominciare, è cambiata l’interfaccia visualizzata a seguito del login all’interno del sito dell’Agenzia delle Entrate.

A oggi, infatti, attraverso l’area riservata è possibile non solo controllare in tempo reale la propria situazione debitoria, ma anche versare l’importo relativo a una o più cartelle, chiedere la rateizzazione (per avvisi fino a 60mila euro), visualizzare i documenti depositati per una dilazione precedentemente richiesta, scegliere di farsi rappresentare da un intermediario, e sottoscrivere il servizio di alert Se Mi Scordo.

 

Più informazioni nella cartella

All’interno di quest’ultima, infatti, le cifre dovute vengono segnalate con colori diversi in base all’ente di riferimento: arancione se a essere in credito è un’agenzia fiscale, verde per Comuni e Regioni e viola per altri soggetti quali Casse di Previdenza e Prefettura.

Inoltre, vengono indicati dettagliatamente canali e modalità di pagamento, il prospetto degli importi dovuti, come pure l’iter da seguire in caso di saldo dopo 60 giorni dalla ricezione, l’indicazione delle casistiche in cui è possibile avvalersi della sospensione legale della riscossione e del ricorso per vizi dell’Agenzia delle Entrate.

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La cartella deve altresì contenere l’elenco degli sportelli esistenti nella provincia di residenza del contribuente, e il nominativo del responsabile della procedura di emissione

La redazione 

 


 

 

Cartelle esattoriali: riapertura dei termini per usufruire della rottamazione?

Definizione agevolata, buona la prima Definizione_Agevolata

Moltissimi contribuenti, infatti, hanno usufruito del provvedimento che consente di saldare i propri debiti risparmiando su sanzioni e interessi di mora. Così, prendono sempre più corpo le ipotesi legate a una rottamazione bis delle cartelle, finalizzata a recuperare gli avvisi di pagamento più recenti e quelli “datati” precedentemente rigettati per errori formali.

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Equitalia prova a fare chiarezza sulla definizione agevolata

La definizione agevolata in cifre

Mentre il Ministero del Tesoro sta mettendo a punto la manovra di bilancio relativa al 2018, che si articolerà in buona parte in misure “finalizzate a tamponare l’evasione di alcune imposte, soprattutto indirette”, cominciano a delinearsi le cifre relative alla prima tornata della definizione agevolata. Da qui a due anni, infatti, il Governo calcola di recuperare 4,9 miliardi di euro, così suddivisi: 2.267 milioni nell’anno in corso, 2.403 milioni nel prossimo e 207 milioni nel 2019.

Un ammontare, questo, che conferma il trend positivo già riscontrato. Infatti, la rottamazione ha consentito di incassare, nel periodo 2016-2017, un miliardo e mezzo in più rispettivo ai 7,2 inizialmente preventivati. 

Insomma, si potrebbe scegliere di puntare nuovamente sulla definizione agevolata anche per bilanciare il sostanziale insuccesso registrato dalla voluntary disclosure, ovvero l’emersione volontaria dei capitali portati all’estero. Il Governo stimava infatti di recuperare attraverso la misura 1,6 miliardi ma, realisticamente, dovrà accontentarsi di 850 milioni.

Rottamazione bis: chi riguarderà?

Qualora venissero riaperti i termini per accedere alla definizione agevolata, il provvedimento potrebbe riguardare le cartelle notificate nei primi tre-sei mesi del 2017, gli avvisi recapitati entro il 2016 e per i quali un’eventuale richiesta di rottamazione era già stata scartata dal sistema, e quanti erano decaduti dalla tornata precedentemente per una rata non pagata o versata in ritardo.

Secondo un calcolo del Governo la definizione agevolata bis farebbe affluire un importo pari a 1,5 miliardi di euro nel periodo compreso tra il 2018 e il 2019.

La redazione

 


 

 

Come scoprire rapidamente quanti debiti hai?

Quanti debiti hai? come_Scoprie_Quanti_Debiti_Hai

Equitalia è andata in pensione il 1 luglio scorso, ma ovviamente la speranza che questo avrebbe alleggerito ed esemplificato la situazione dei contribuenti si è rivelata, rapidamente, vana. 
 
A rimpiazzarla è intervenuta Agenzia delle Entrate Riscossione, e sostanzialmente si è trattato di un passaggio di consegne all’insegna della continuità. Sono cambiate solo le intestazioni della modulistica e i loghi, ma la sostanza si è mantenuta pressochè inalterata
 
 
La prima procedura che AER si è trovata a gestire è stata la definizione agevolata, ovvero la rottamazione dei debiti ottenendo uno sconto sull’importo totale. 
 
Nei giorni scorsi è scaduto il termine per il pagamento della seconda rata, e intanto si profila all’orizzonte la possibilità che i termini per accedere al provvedimento vengano riaperti nei prossimi mesi per consentire a chi non ne ha già beneficiato di poterlo fare. 
 
Nello specifico, attraverso la rottamazione si risparmiano sanzioni, interessi di mora e una parte dell’aggio di riscossione, che viene tagliato in proporzione all’importo decurtato. 
 
Dunque, se vuoi chiudere i conti aperti con Agenzia delle Entrate Riscossione, non devi farti trovare impreparato. E in attesa che il Governo decida se riattivare i termini per la richiesta di definizione agevolata, è preferibile che tu velocizzi i tempi richiedendo l’estratto di ruolo. Questo documento infatti riporta tutte le cartelle esattoriali iscritte a tuo nome, come pure l’ente creditore, la data di notifica, l’importo iniziale, il saldo finale ed eventuali procedure esecutive intraprese
 
 

L'iter per verificare il tuo estratto conto è semplice! 

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Per liberarsi di un problema il primo passo da fare è informarsi e conoscerne le esatte proporzioni. Solo così si ha la certezza di pagare il giusto, e non regalare soldi a un ente che già è noto per i (fin troppo) lauti stipendi elargiti ai propri dipendenti. Niente paura: se la tua situazione debitoria è messa nero su bianco, non potrà sfuggirti neanche un centesimo.
 
La redazione