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Come notificare le cartelle in caso di irreperibilità?

Imposte non pagate

Irreperibilità_momentanea_cartella_esattoriale

Le imposte non pagate possono avere l’effetto di una slavina. Si accumulano nel tempo fino a generare importi incredibili

È quello che è successo a un dentista di Massa Carrara che, tra Tari, contributi Inail e Inps e multe, si è visto piombare addosso un debito di 614mila euro da cui è scaturita un’iscrizione ipotecaria. 

L’intervento di una società pisana specializzata nella risoluzione di problemi connessi al sovra indebitamento ha consentito, per il momento, la cancellazione di una cartella da 120mila euro, somma originata dalla somma tra sanzioni e interessi.

L’iscrizione ipotecaria e le relative cartelle esattoriali sono state impugnate in varie sedi: Giudice di Pace, Tribunale del Lavoro e Commissione Tributaria; a oggi si è espressa solo quest’ultima, annullando il suddetto importo. 

Il provvedimento è stato reso possibile dal fatto che la raccomandata atta a comunicare il debito è stata recapitata tramite servizio di poste private, e non attraverso Poste Italiane. La società pisana ha dichiarato di lavorare spesso su casi caratterizzati da vizi di procedura, in cui si riscontrano difetti di notifica, scadenza dei termini di prescrizione o mancanza del titolo esecutivo.

 

Quali sono le regole per la notifica in caso di irreperibilità momentanea?

Se presso il domicilio indicato nella comunicazione il messo non trova né il destinatario né un familiare convivente, né un portiere o una domestica che la possano ricevere (la cosiddetta irreperibilità momentanea), la raccomandata va depositata in Comune. Qui resta a disposizione per un mese, arco di tempo superato il quale non può più essere ritirata, ma si ritiene comunque notificata.

Le conseguenze per il contribuente sono facilmente intuibili: non è più possibile effettuare opposizione, anche se si ignora il contenuto dell’atto. In tal senso è quindi fondamentale poter risalire alla data di tentata notifica da parte del messo. A questo serve la raccomandata informativa, comunicazione che segue il primo, infruttuoso, recapito, e la cui obbligatorietà è stata sancita dalla Cassazione con sentenza n. 8433/17 del 31 marzo scorso.

Dunque, in caso di irreperibilità momentanea l’iter da seguire prevede il deposito della cartella in Comune, l’affissione della comunicazione sulla porta dell’abitazione o dell’ufficio, e il recapito della raccomandata informativa contenente l’avviso di ricevimento. L’assenza di anche uno di questi passaggi rende la notifica nulla.

In caso di irreperibilità assoluta (l’indirizzo del destinatario è cambiato e il nuovo è ignoto), invece, la procedura comporta, oltre al deposito presso la casa comunale, l’affissione nell’Albo Comunale. 

Come contestare la cartella esattoriale »

da redazione 

 


 
 

Equipay: per dire addio alla cartella basta un bancomat

EquipayEquipay 

Internet banking, poste,  Equiclick, Sisal e Lottomatica. Il contribuente che vuole regolarizzare la sua posizione nei confronti dell’Agenzia di Riscossione ha solo l’imbarazzo della scelta

Negli ultimi mesi, inoltre, si sono moltiplicati i servizi volti a esemplificare e abbreviare i tempi “tecnici” necessari a saldare le proprie pendenze, o anche, semplicemente, a richiedere chiarimenti e informazioni. In quest’ottica si inserisce anche l’ultima applicazione lanciata da Equitalia, parliamo di Equipay. 

In cosa consiste?

Il servizio permette di pagare le cartelle esattoriali attraverso bancomat. Ciò significa, in pratica, che l’utente può versare il corrispettivo dei bollettini semplicemente recandosi presso uno degli sportelli bancomat delle banche che condividono il servizio CBILL del Consorzio CBI (Customer to Business Interaction).

Come funziona Equipay?

Per procedere, il contribuente deve verificare presso uno degli sportelli ATM degli istituti di credito convenzionati che l’importo da sborsare sia inferiore o uguale al tetto massimo del proprio bancomat. A questo punto basta selezionare l’opzione inerente il pagamento, e seguire la procedura guidata.

Allo scopo di rendere l’operazione il più rapida e pratica possibile, ogni bollettino riporterà l’indicazione della somma da saldare, corredata dalla data di scadenza e dal codice RAV, richiesto dal bancomat al momento del pagamento.

da redazione

 


 


 

- 10 per rottamare i debiti Equitalia. È boom di richieste

Modello richiesta definizione agevolataLa definizione agevolata entra nel vivo

A rendere noti una serie di numeri che tracciano un quadro abbastanza chiaro della situazione è stato Ernesto Maria Ruffini, Ad di Equitalia, durante un’audizione alla Camera. 
A oggi, sono state esaminate circa 500mila delle 600mila istanze inoltrate fino al 23 marzo scorso
 
25mila non soddisfacevano i requisiti formali richiesti, mentre altre 70mila sono in lavorazione, e la loro elaborazione sarà completata nei prossimi giorni; a queste si aggiungono le 180mila dell’ultima settimana di marzo.
 
L’importo lordo relativo alle richieste già processate è di 8,3 miliardi di euro che, al netto, diventeranno circa 7,2; tuttavia, la somma potrebbe variare in relazione agli accertamenti finalizzati a chiarire la fattibilità della definizione dei debiti indicati. 
 
Dall’importo si dovranno inoltre sottrarre le cifre riconducibili alla voce “sanzione” e sommare oneri di riscossione, diritti di notifica ed eventuali spese riguardanti l’iter di notifica.  La riscossione aggiuntiva stimata è di 2,3 miliardi  per quest’anno, 2 nel prossimo e 800 milioni nel 2019. 
 

“Identikit” delle domande presentate 

Da un’analisi delle istanze inoltrate prima del 23 marzo emerge che il 53,2% del totale riguarda il periodo 2000-2014. Il restante 47% circa, invece gli ultimi due anni. 
 
In riferimento alla tipologia di tributi da rottamare, è interessante notare che il 70% fa riferimento all’Agenzia delle Entrate, il 20% all’INPS , il 3% a Comuni e aziende di servizi a questi collegati, e il rimanente 7% ad altre Agenzie Fiscali, Inail, Ministeri, Ordini Professionali e Casse di Previdenza. 
 
Per quanto riguarda la tipologia di rateizzazione, il 73% ha optato per più tranche (in nove casi su dieci scegliendo di dilazionare la somma nel massimo numero di rate previsto, cinque), mentre il 27% ha preferito un approccio del tipovia il dente via il dolore”, decidendo di saldare la pendenza in un’unica soluzione
 
Nel frattempo, entro il 31 maggio i contribuenti saranno informati circa l’importo finale da pagare. 
 
Le regioni da cui sono arrivate il maggior numero di domande di definizione agevolata sono Lazio, Lombardia, Campania, Puglia, Toscana e Veneto. 
 
da redazione