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Dal mese prossimo mora più leggera se paghi in ritardo

Tassi di mora cartelle di pagamentoBuone notizie per i contribuenti che hanno un debito con Equitalia. Dal 15 maggio il tasso d’interesse sulle cartelle passerà dal 4,13% al 3,50%. A deciderlo, il Direttore dell’Agenzia delle Entrate, tenendo conto della media dei tassi bancari attivi e delle stime diramate da Banca d’Italia.

Quando scattano gli interessi di mora?

Dopo 60 giorni dalla notifica, il pagamento della cartella viene maggiorato attraverso questa voce. L’importo è calcolato tenendo conto dei giorni intercorsi tra la data di ricezione e quella di saldo.

Cartelle esattoriali: quando è irregolare la notifica?

Il quesito è stato proposto sul sito La Legge Per Tutti, attraverso il caso di un utente a cui era stato addebitato il bollo moto inoltrando relativa comunicazione a un vecchio indirizzo. Così l’uomo non aveva potuto fare ricorso.

In casi del genere è consigliabile chiedere all’Ente di Riscossione di visionare la relata, da cui potrà risalire al luogo in cui è stata effettuata la notifica della cartella. Se questa non coincide con la residenza anagrafica, la procedura si considera nulla, in quanto la ricezione dell’atto si perfeziona presso il domicilio fiscale dell’interessato. Eventuali variazioni diventano operative dopo 30 giorni.

Qualora la cartella sia stata effettivamente recapitata all’indirizzo sbagliato, è necessario verificare a quando risale l’avviso di accertamento che l’ha preceduta. Questo infatti deve essere notificato entro il 31 dicembre del terzo anno seguente la scadenza del termine entro cui il bollo doveva essere versato. Se a partire dalla data di ricezione dell’avviso di accertamento sono trascorsi i termini previsti per la prescrizione del credito, è possibile impugnare il preavviso di fermo amministrativo davanti alla relativa Commissione Tributaria Provinciale. 





 

Aperto nuovo Sportello Sos Equitalia. “Risparmiati 20mila euro su 55”

Operare sul territorio, a stretto contatto con i cittadini, consente di arrivare a un livello abbastanza approfondito di conoscenza dei meccanismi di funzionamento della macchina burocratica e ciò, a cascata, aiuta nell’opera di modifica della stessa.

Un esempio emblematico è rappresentato dalla capillare costituzione, da parte del Movimento Cinque Stelle, di sportelli di supporto e sostegno nella lettura e disbrigo delle cartelle Equitalia. L’obiettivo, ambizioso ma fattibile, è quello di arrivare ad avere almeno un Infopoint in ciascuna regione d’Italia. Così, dopo che a febbraio è stato inaugurato quello di Francavilla a Mare (il primo in Abruzzo), ieri è stata la volta di Avellino.

Lo Sportello Sos Equitalia sarà a disposizione della cittadinanza per l’intero mese di aprile, nei giorni di lunedì, mercoledì e giovedì. A operare al suo interno saranno i volontari, affiancati da addetti ai lavori (avvocati e commercialisti), con lo scopo di fungere da raccordo tra contribuenti e supporto legale qualificato.

I risultati dell’impegno degli Infopoint sul territorio

Il tenace e costante lavoro svolto ha avuto ripercussioni importanti, anche in termini di “esistenza aziendale”. Un esempio su tutti: in Toscana si è riuscita a salvare un’impresa che aveva un credito di 250mila euro verso lo Stato, un debito da 60mila e non riusciva a pagare gli stipendi per un bonifico bloccato in Regione. L’auspicio ora è quello di ottenere risultati simili, apprezzabili e tangibili, anche in Irpinia.

Intanto, gli Sportelli Sos Equitalia tracciano un primo bilancio: a oggi 12mila cittadini hanno ottenuto sgravi per un ammontare complessivo di 20 milioni di euro su un totale di 55. Lo scopo del progetto è comunque più ampio e complessivo. “Se l’Agenzia di Riscossione può colpire duramente i cittadini è perché è abilitata ad applicare aggi e more con tassi d’interesse incredibili. Abbiamo elaborato una proposta di legge che mira a portarli allo 0,2%, nonché ad avere notifiche certe”.  Così Carlo Sibilia, responsabile nazionale degli Infopoint.

La riscossione non deve essere un business per chi se ne occupa, prosegue: circa 220 miliardi dei 1000 assegnati a Equitalia sono infatti costituiti da cartelle pazze. Insomma, il motto è: basta far pagare il cittadino per le sviste della burocrazia. 





 

Equitalia: nuova sentenza a favore dei contribuenti

nuova sentenza a favore dei contribuenti

Obbligo_conservazione_cartelle_per_10_anni

L’Agenzia di Riscossione deve custodire per 10 anni le cartelle esattoriali, ed essere disponibile a farle visionare al contribuente, nel caso in cui questo ne faccia richiesta. In questo senso si è pronunciato il Consiglio di Stato rigettando la decisione del T.A.R. Campania – Napoli che aveva negato l’esibizione della documentazione (sentenza n. 5410/2015).

All’origine di tutto

La richiesta di un cittadino di controllare alcune cartelle a suo nome, così da accertare che il debito contestato fosse legittimo.  Al diniego da parte dell’Agenzia di Riscossione seguiva l’intervento del T.A.R., che comunque si caratterizzava per un responso negativo. In capo all’Agenzia di Riscossione veniva infatti riconosciuto l’obbligo di conservare la documentazione per soli 5 anni.

Il contribuente procedeva quindi con l’appello, sottolineando che le cartelle esattoriali vanno custodite per un periodo di 10 anni, fino alla prescrizione del credito.  Il Consiglio di Stato accoglieva le sue ragioni, specificando che “è  interesse dell’esattore, e contestualmente dovere riconducibile alla diligenza, preservare copia della cartella non solo per 5 anni, ma per tutto l’arco di tempo necessario a recuperare il credito. In tal modo il debitore può chiedere di visionarla, trattandosi di prova documentale, in tutte le varie fasi di definizione del rapporto”.

Novità in vista in materia di rottamazione delle cartelle

Nel frattempo, è stato annunciato l’inserimento, nella manovra sui conti pubblici da 3,4 miliardi, di un provvedimento finalizzato a sollecitare e promuovere il ricorso alla definizione agevolata. Ad annunciarlo è stato il Ministro del Tesoro Pier Carlo Padoan in un incontro con i deputati del PD.

Non sarà una nuova rottamazione, ma una norma sul pignoramento resa più efficace, così da ottenere una massiccia partecipazione dai contribuenti, e sarà impiegata come gettito in più per la copertura”. Così la fonte che ha dato la notizia. 

La redazione