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“Tempo fino al 21 aprile per rottamare le cartelle, ma poi i cittadini sono costretti a file interminabili”

Proroga definizione agevolataLa proroga del termine ultimo per la presentazione della richiesta di definizione agevolata rischia di essere una goccia nel mare dei problemi dei contribuenti con la burocrazia. Quello che era un dubbio, si cristallizza in una constatazione, attraverso le parole dei rappresentanti delle organizzazioni dei consumatori. A esprimersi, nei giorni scorsi, è stato Walter Meazza (Presidente Adiconsum), il quale ha definito il provvedimento “necessario ma non sufficiente”. Molti i problemi e i disservizi con cui gli interessati devono confrontarsi: inoltrare la domanda online sembra un’impresa, così è necessario recarsi agli sportelli territoriali, ma qui i numeretti a disposizione dell’utenza sono assai esigui. Lecito, prosegue, il dubbio che questo circolo vizioso sia alimentato ad arte per indurre i cittadini a desistere dalla possibilità di veder ridurre l’importo dei propri debiti.

Perché, si chiede poi Walter Mazza, l’orario di apertura è stato esteso solo in poche sedi territoriali e solo fino al 31 marzo, se, in virtù della proroga c’è tempo fino al 21 aprile?

Tutti i numeri delle istanze inoltrate

Al 23 marzo le domande presentate sono state circa 600mila: il 49,6% di queste sono pervenute attraverso il sito di Equitalia, la posta elettronica, o la PEC, il 48,9% tramite sportello, e il restante 1,5% con raccomandata o posta ordinaria.

Manfredonia: c’è tempo fino al 30 aprile per aderire alla definizione agevolata

Intanto, in provincia di Foggia, i termini per beneficiare del provvedimento targato Equitalia sono stati estesi fino alla fine del mese prossimo. Nei giorni scorsi, infatti, la Gestione Tributi S.p.A. locale ha reso nota la relativa deliberazione del Consiglio Comunale inerente Tarsu, Tares, Tari, Tassa rifiuti giornaliera, COSAP, ICI, IMU, TASI, ICP e sanzioni per violazioni al codice della strada.

Non aprite quella mail … il phishing è in agguato

Phishing EquitaliaNei giorni scorsi a lanciare l’allarme è stata Equitalia. Nelle caselle di posta di migliaia di contribuenti continuano ad arrivare infatti comunicazioni relative a inesistenti avvisi di pagamento, con cui si chiede al contribuente di scaricare o aprire link esterni. L’Ente chiarisce ancora una volta di essere estraneo ai fatti, e consiglia ai malcapitati di cancellare queste email senza effettuare alcun download.

Nel frattempo, sono stati diffusi i domini utilizzati in questi episodi di phishing: il più delle volte si tratta di serie numeriche seguite da @gruppoequitalia.it, o indirizzi email che rimandano a gruppi bancari famosi (info@unipol.it e info@venetobanca.it ). 





 

Spesometro, 730 …e non solo. Tutto quello che devi pagare il mese prossimo

Aprile dolce dormire? Non per i contribuenti. Il mese infatti si preannuncia ricco di scadenze, per i privati cittadini come per le imprese. Vediamo in dettaglio quali sono le date da tenere d’occhio.

Spesometro10 aprile: è il termine relativo allo spesometro, l’obbligo per i soggetti titolari di partita IVA (imprese e autonomi) di comunicare all’Agenzia delle Entrate le operazioni rilevanti IVA. Le piccole e medie imprese devono notificare la liquidazione di beni e i servizi erogati e ricevuti nel 2016 in via telematica, direttamente o attraverso intermediari autorizzati.

Esercenti al minuto, attività assimilate e agenzie di viaggio sono invece tenute a rendere noto l’ammontare delle operazioni in contanti effettuate lo scorso anno, nonché le prestazioni connesse ai servizi turistici.

730 precompilato15 aprile: in corrispondenza di questa data l’Agenzia delle Entrate rende disponibile la dichiarazione dei redditi precompilata contenente informazioni riguardanti spese sanitarie, universitarie, contributi previdenziali e interventi di ristrutturazione o efficientamento energetico.

Accettare il 730 precompilato senza introdurre aggiunte o variazioni solleva dall’obbligo di presentare ricevute inerenti oneri detraibili, e dall’eventualità di essere oggetto di controlli.

18 aprile: giorno dedicato al versamento delle ritenute IRPEF e dei contributi previdenziali e assistenziali di dipendenti e collaboratori, nonché dell’IVA di marzo (contributi mensili).  Entro la stessa data va saldata la Tobin Tax, imposta riguardante i trasferimenti di proprietà di azioni e strumenti finanziari partecipativi.

20 aprile: secondo termine relativo allo spesometro. In questo caso gli interessati sono coloro i quali non presentano la liquidazione mensile ai fini dell’IVA (imprenditori artigiani e agenti di commercio). Questi devono comunicare telematicamente le operazioni riguardanti l’Imposta sul Valore Aggiunto effettuate nel periodo d’imposta 2016 soggette a obbligo di emissione di fattura e quelle non sottoposte a detto obbligo, se l’ammontare è pari o superiore a 3.600 euro.

21 aprile: chi intende usufruire della definizione agevolata targata Equitalia ha tempo fino a oggi.

Intrastat26 aprile: è il termine ultimo per la comunicazione degli elenchi inerenti merci cedute e/o prestazioni e servizi resi il mese precedente a operatori appartenenti all’Unione Europea (Intrastat)

 


 


 

Coniugi separati: quale tutela per la parte sottoposta a ipoteca giudiziale?

SeparazioneIscrizione dell'ipoteca giudiziale

La fine di un matrimonio può rivelarsi uno stillicidio, per chi è chiamato a pagare il mantenimento. 

Infatti l’articolo 156 del Codice Civile indica strumenti particolarmente stringenti a vantaggio della controparte

Nello specifico, si stabilisce che “il giudice che dispone la separazione può obbligare il coniuge a offrire idonea garanzia reale o personale, se sussiste l’eventualità che si sottragga agli oneri contemplati dai precedenti commi e dall’articolo 155. La sentenza può essere il titolo da cui scaturisce l’iscrizione dell’ipoteca giudiziale”.

Cos’è l’ipoteca giudiziale?

Detta anche ipoteca da sentenza, viene decisa dal giudice su input del creditore, in virtù del mancato pagamento del debitore. È sufficiente aver omesso un versamento per vederla scattare.

Le sentenze intervenute a disciplinare la materia

L’articolo 156 è stato integrato da due sentenze: la n.5 del 19 gennaio 1987(attraverso cui anche il decreto di omologazione della separazione consensuale è stato definito idoneo a produrre l’ipoteca giudiziale), e la n.12428 del 20 novembre 1991

Questa ha sancito che l’ipoteca giudiziale può essere iscritta anche senza che la sentenza di divorzio o separazione la prevedano: spetta quindi al creditore stabilire se ci sia un concreto rischio di inadempimento.

Detta disciplina, però, comporta rischi concreti per il coniuge tenuto a versare il mantenimento

Dato che all’atto di iscrizione del provvedimento non deve essergli inoltrata apposita comunicazione, potrebbe scoprire a distanza di anni (e per puro caso, magari perché ha fatto richiesta di finanziamento), che questo incombe sulla sua testa a mo’ di spada di Damocle. 

Così, il malcapitato potrebbe ritrovarsi con l’unico immobile di proprietà gravato da ipoteca, anche se ha sempre pagato regolarmente.

Come può tutelarsi il coniuge tenuto al mantenimento?Sentenza_ipoteca-giudiziale

Questo potrebbe offrire, in alternativa, la garanzia fideiussoria. Inoltre, qualora la controparte rifiuti di cancellare l’ipoteca, può rivolgersi al giudice ordinario, così da veder riconosciuta la sua affidabilità e correttezza.

Quanti tipi di ipoteca esistono?

Oltre a quella giudiziale distinguiamo due tipi di ipoteca:

-       l’ipoteca volontaria che si sottoscrive quando si ottiene un mutuo, ponendo a garanzia del debito la casa o un altro bene; può essere cancellata in forma automatica o tramite atto notarile;

-       l’ipoteca legale, che scatta quando chi compra un oggetto non ne paga per intero il prezzo, o quando due o più eredi non estinguono debiti pregressi. Il provvedimento viene iscritto dal Conservatore di Registri Immobiliari, a meno che il beneficiario non rinunci alla tutela. 

da redazione