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A Taranto attivo l’ufficio che sostiene gli artigiani vittima di illeciti bancari

Ufficio Antiusura Casartigiani TarantoL’usura è come un camaleonte. Per mimetizzarsi e prosperare nei più diversi contesti è capace di cambiare pelle, passando da sembianze sfacciatamente illecite ad altre travestite di formale utilità. Così, al racket delle estorsioni praticato dalla malavita organizzata si giustappone la capitalizzazione degli interessi a opera degli istituti bancari, organismi che – tecnicamente – dovrebbero avere la funzione di sostenere i cittadini. Cambia l’involucro, alle pistole si sostituiscono giacca, cravatta e valigetta 24 ore, ma la sostanza rimane immutata. Fronteggiare il fenomeno richiede un impegno altrettanto capillare e duttile, soprattutto al Sud, dove la comunità è particolarmente esposta e fragile, a causa della situazione economica generalmente precaria.

Molte associazioni presenti sul territorio cominciano a specializzarsi in materia, e tra queste c’è Casartigiani di Taranto, la quale nei giorni scorsi ha annunciato che, attraverso un ufficio ad hoc, sosterrà le aziende vittime di anomalie finanziarie o comunque interessate a saperne di più su conti correnti, leasing e dintorni. L’intento è quello di trasmettere, a chi opera nel comparto produttivo, la consapevolezza dell’esistenza di strumenti di tutela.  

Gli illeciti finanziari sono una realtà di fatto. Sempre più spesso le relazioni tra operatori bancari, parabancari, mediatori, consumatori e aziende sono affette da anomalie di vario tipo. A sostegno di questa affermazione Michele Cagnazzo (Responsabile dell’Ufficio Antiracket – Usura  di Casartigiani) ha riportato i dati uno studio nazionale, da cui emerge che nella stragrande maggioranza dei conti correnti monitorati (circa 50mila) si rilevano fenomeni  quali usura oggettiva, soggettiva o anatocismo. L’auspicio dell’associazione è che gli organi istituzionali prendano coscienza di quanto avviene, e si schierino dalla parte degli utenti che, in misura crescente, arrivano in Tribunale per difendere i propri diritti.

E proprio nel tarantino, qualche giorno fa, si è verificato l’ennesimo episodio di aggressione a fini estorsivi. L’attentato ha riguardato un supermercato locale, nei confronti del quale Casartigiani ha immediatamente espresso pubblicamente solidarietà e sostegno fattivo.  L’organizzazione si è peraltro dichiarata disponibile a collaborare con le Forze dell’Ordine per individuare i responsabili.  

Un punto di riferimento per i cittadini

Casartigiani è ormai una certezza, per i cittadini tarantini. Infatti, opera sul territorio dagli anni Cinquanta. Lo scorso novembre ha festeggiato il suo settantesimo compleanno, e la ricorrenza è stata il pretesto per coinvolgere le aziende locali in un momento di riflessione e nella (ri) partenza verso nuovi strumenti informativi e di sensibilizzazione, quali quello succitato. 

 
 

Assicurazione: pagare per la patente o per il veicolo?

Rc Auto: e se venisse collegato alla patente?Avere a disposizione un’auto per i propri spostamenti può garantire un risparmio cospicuo, in termini di tempo, rispetto a chi dipende dai mezzi pubblici. Tuttavia il rovescio della medaglia è dover pagare la polizza assicurativa che, in città in cui ci sono molti “furbetti del sinistro”, può arrivare anche a cifre importanti. Così, ultimamente si torna a discutere e interrogarsi su eventuali alternative. Qualcuno, ad esempio, ha proposto di legare la RCA alla patente e non al veicolo posseduto: ma conviene davvero all’utente medio? Proviamo a tirare le somme.

Far pagare l’assicurazione a chi ha la patente: quali conseguenze?

Banalmente, cambiare il sistema potrebbe comportare un risparmio per chi è intestatario di più di un mezzo di trasporto, tuttavia si tratta di una situazione poco diffusa nel nostro Paese. Basti pensare che, a fronte di circa 45 milioni di auto circolanti, i patentati sono circa 40 milioni. Dunque, in generale, il rapporto tra licenza di guida e veicoli posseduti è di uno a uno, anche se non mancano famiglie anche numerose in cui ci si deve “dividere” l’unico esistente.

Il nuovo sistema potrebbe essere utile, comunque, per contrastare il fenomeno dell’evasione assicurativa: in Italia infatti circolano circa tre milioni di veicoli senza tagliando o con uno falso. Il che ha conseguenze deleterie per chi si trova coinvolto in un incidente con loro.

Una batosta per l’automobilista medio?

C’è da considerare, tuttavia, che, a oggi, l’ammontare della RC Auto è determinato da tre fattori: il “curriculum” dell’utente, le sue caratteristiche personali (età, città di residenza, numero di anni da cui guida) e il tipo di veicolo posseduto. Associando l’assicurazione da pagare alla licenza di guida potrebbero finire per essere livellate categorie anche molto differenti quali, ad esempio, quella dei proprietari di Mercedes e di chi utilizza una qualunque utilitaria. Ciò implicherebbe, inevitabilmente, un risparmio per i primi, e un aggravio dei costi per i secondi.

Prezzo medio dell’assicurazione: - 6,4% nel 2016

Il dato è stato rilevato dall’Istituto Tedesco Qualità e Finanza, che ha evidenziato come si sia consolidato il trend di risparmio avviato nel 2012. Un altro aspetto interessante è la contestuale diffusione delle scatole nere nel Centro Sud, laddove in genere i prezzi della RCA sono più alti. L’Italia, in tal senso, è addirittura la prima nel mondo.

L’indagine ha visto coinvolte le principali compagnie assicurative operanti in Italia, attraverso due sezioni distinte: una dedicata al raffronto tra i vari premi offerti, l’altra basata sull’analisi del grado medio di soddisfazione degli utenti. I parametri presi in considerazione sono stati il rapporto qualità/prezzo, l’estensione della garanzia, le modalità di comunicazione con gli utenti e le tempistiche di liquidazione dei danni. Ne risulta un consistente apprezzamento da parte degli automobilisti, ma la popolarità delle compagnie online è in leggera discesa. 

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Bollo auto: è un tuo diritto ricevere l’avviso di accertamento

Avviso di accertamento sul bollo auto

Avviso_di_accertamento_del_bollo_auto

Non hai pagato l’imposta sulla macchina? Prima di ricevere la cartella di pagamento vera e propria devi essere informato del debito a tuo carico. 

Quindi, è necessario che tu riceva una lettera di diffida. La riscossione deve essere preceduta dall’accertamento dell’evasione, ciò per consentirti di metterti in pari con i pagamenti tramite il ravvedimento operoso

Solo dopo che sono trascorsi i termini per il versamento tardivo può essere emesso l’avviso che ti notifica il mancato rispetto dell’imposta.

Nei giorni scorsi il Consiglio dei Ministri ha annunciato di aver impugnato davanti alla Corte Costituzionale  la Legge della Regione Sicilia che autorizza la diretta e immediata iscrizione a ruolo del bollo auto senza il relativo e preventivo avviso di accertamento. La motivazione all’origine della contestazione è che detta disposizione impedisce al cittadino di beneficiare della difesa preventiva e del contraddittorio.

Il Governo ha sottolineato che la sovrapposizione tra accertamento e iscrizione a ruolo implica l’automatico avvio delle sanzioni, cosa che non è contemplata né dalle leggi statali, né dalle norme sul bollo auto, né tantomeno dai principi generali dell’ordinamento tributario.

Bollo auto: come ricordarti quando pagarlo?

 

Come evitare la radiazione del veicolo dal PRA?

Forse non lo sai, ma alcune regioni hanno deciso di intraprendere la procedura relativa alla cancellazione dal Pubblico Registri Automobilistico dei veicoli su cui il bollo non è stato pagato; sei a rischio se non hai versato l’imposta per almeno tre anni consecutivi. 

Tuttavia, puoi metterti al sicuro saldando per intero la cifra riportata nell’avviso di radiazione, o portando le prove del fatto che almeno una delle tre annualità era già stata sborsata o che si è esentati dalla tassa.

Il bollo auto scadeva nel corso del 2013 o anche prima? Puoi dormire sonni tranquilli: l’imposta è ormai prescritta. 

La redazione