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Cartella esattoriale tramite PEC? Debito nullo

Dalla Commissione Tributaria Provinciale di Lecce è arrivata una sentenza capace di costituire un precedente utile a molti contribuenti

Cartella_Nulla_Tramite_PECDetta pronuncia, la n. 611 del 25 febbraio 2016, ha sancito la nullità delle cartelle di pagamento targate Equitalia notificate attraverso PEC .

Il caso oggetto di sentenza

Al centro della decisione della CTP, un avviso inoltrato dall’Agenzia di Riscossione nell’ottobre 2014, con cui si richiedeva il versamento di IRAP, IVA e interessi inerenti l’anno 2007.

Il contribuente si era opposto all’azione di Equitalia fornendo molteplici motivazioni, tra cui l’illecita sostituzione della consueta raccomandata quale strumento di notifica con la PEC e l’inesistenza di elementi in grado di garantire la ricezione della comunicazione. Inoltre, non venivano fornite le motivazioni all’origine dell’atto, non erano riconosciuti gli importi già saldati e l’intestazione riportava un luogo diverso dalla sede legale societaria.

La decisione della CTP

La Commissione di Lecce ha accettato il ricorso e definito nullo il ruolo in oggetto. Infatti la posta elettronica certificata non riporta l’originale della cartella, ma solo una copia, non riconosce le garanzie previste dalla raccomandata e quindi non ha valore giuridico. Peraltro, in base a un orientamento ormai acquisito, dirigenti, funzionari e dipendenti dell’Agenzia di Riscossione non sono equiparati a pubblici ufficiali. Infine, la PEC non riporta la ricevuta di avvenuta consegna, e quindi non offre prove utili all’utente. 

La redazione



Assicurazione auto: quello che c’è da sapere per pagare meno

Diciamolo. Nessuno si accinge a pagare per un servizio a cuor leggero, o tantomeno con allegria

Il disappunto però aumenta quando si realizza di aver versato, in proporzione, più di quanto si è effettivamente usufruito. Capita spesso qualcosa del genere quando si tratta dell’assicurazione auto. La buona notizia è che esistono tipologie contrattuali differenti dalla classica annuale. Conoscendole è possibile scegliere in modo oculato il profilo più adatto a noi…e magari anche risparmiare qualcosa.

Assicurazione semestrale

Sai già che non userai l’auto per più di sei mesi nel futuro prossimo? Magari te ne servirai solo nel periodo primaverile – estivo. Un modo per tagliare i costi può essere quello di evitare di pagare anche per i mesi in cui il veicolo sarà fermo.

Una precisazione è comunque importante: scegliendo un’assicurazione semestrale il premio della RCA si abbassa notevolmente, ma non  diminuisce in modo proporzionale al periodo di copertura. Orientativamente il costo si aggira intorno ai 250 euro, a fronte dei 450 previsti per quella annuale.

Detta tipologia contrattuale implica, inoltre, un considerevole aumento per quel che concerne le franchigie.

Assicurazione a chilometri

Questa può rivelarsi conveniente se usi l’auto giornalmente per percorrere tragitti prestabiliti. Il premio può essere calcolato in rapporto al numero massimo di chilometri coperto in un anno, in base alle fasce di chilometri,o in relazione alla distanza effettivamente percorsa (così l’importo da pagare sarà minore rispetto a quello concordato se i chilometri effettuati sono stati meno di quanto previsto).

Scatola nera

Si tratta di un localizzatore satellitare che viene montato sul veicolo permettendo alla compagnia assicuratrice di controllare la modalità di guida del conducente, verificare la posizione, nonché la velocità di percorrenza in caso di incidente.

L’installazione della scatola nera è finalizzata a garantire il pieno controllo del mezzo e consente di ridurre considerevolmente il premio assicurativo. Infatti, in caso di furto, è possibile effettuare la localizzazione. 

Cosa fare se l’assicurazione auto tarda a risarcire i danni

Avete subito un incidente: e ora?

Ritardo_Pagamento_AssicurazioneCapita che il post-evento sia gestito nel modo più corretto possibile. Constatazione amichevole, compilazione del modulo blu a doppia firma, addirittura il conducente dell’altro veicolo ha ammesso senza problemi le proprie responsabilità. 

Apparentemente la strada che vi condurrà a ottenere il risarcimento è letteralmente spianata. Eppure i soldi tardano ad arrivare…

Domanda rigettata: come comportarsi?

Avete inviato all’assicurazione tutta la documentazione utile a ricostruire l’evento, e procedere al rimborso

Tuttavia, la richiesta è stata respinta. In primo luogo, dovete accertarvi che nella comunicazione ricevuta siano illustrate le ragioni del no (perizie medico-legali, accertamenti tecnici, rilevazioni tramite scatola nera…). In caso contrario, si può inoltrare una protesta all’ufficio reclami dell’assicurazione, che deve darvi un feedback entro 45 giorni. 

Se ciò non avviene, o avviene in modo lacunoso, potete interpellare l’Ivass (Istituto Vigilanza Assicurazioni).

La sentenza del Tribunale di Tivoli

Sul tema assume un significativo rilievo la pronuncia n. 2428/2015 del foro laziale. Questo ha riconosciuto al trentenne interessato un rimborso pari a quattro volte le spese processuali per lite temeraria. La vicenda oggetto di giudizio ha visto coinvolte due compagnie assicurative.

Il danneggiato era stato investito da un veicolo proveniente ad alta velocità mentre attraversava una via cittadina priva di strisce pedonali. Il danno biologico subito, opportunamente documentato dalla Ctu, aveva richiesto svariati interventi chirurgici e un lungo periodo di riabilitazione.

Il giudice ha ritenuto necessario condannare le compagnie assicurative alle spese aggravate per lite temeraria in quanto queste stavano tergiversando nonostante fosse ben noto il danno subito dall’interessato. 

D’altra parte le due imprese hanno preferito enfatizzare elementi irrilevanti, se non proprio equivoci, nei confronti di uno straniero senza fissa dimora, sfruttando condizioni che ovviamente giocavano a suo sfavore, come il difficile accesso alla giustizia.  

La decisione del Tribunale si è resa necessaria per contrastare i palesi intenti delle compagnie assicuratrici coinvolte; questi erano finalizzati a convincere l’interessato ad accettare una cifra inferiore a quella dovuta in tempi brevi. 

Da redazione