La parola d’ordine, per il nuovo anno sarà una: rivalutazione
È infatti previsto un adeguamento degli assegni pensionistici, sia quelli minimi che quelli relativi all’invalidità. La misura è stata inserita nella Legge di Bilancio 2022, ed è finalizzata a contrastare gli effetti dell’inflazione.
Il meccanismo di rivalutazione procederà per ordine di priorità. Si partirà, quindi, dagli assegni dal minore importo. Dunque, il ricalcolo riguarderà in primis le pensioni minime, e successivamente quelle di vecchiaia, quelle anticipate, e quelle di invalidità.
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I nuovi importi saranno determinati tenendo conto dello scaglione reddituale in cui rientra il pensionato, e della sua età. Così, secondo alcune stime, per gli over 60 (da 64 a 69 anni) l’assegno potrebbe avere un incremento di circa 80 euro. Per gli over 70, invece, l’aumento sfiorerà 150 euro.
Finora la rivalutazione delle pensioni si è articolata in sei gruppi: integrale (assegni entro 4 volte il minimo vitale), 77% (se importo è compreso tra 4 e 5 volte il minimo), 52% (tra 5 e 6 volte), 47%, 45% e 40%.
Il prossimo anni, invece, le fasce si dimezzeranno, e saranno così determinate: 100% (assegni entro il triplo del minimo), 90% (importi tra 3 e 5 volte il minimo), 75% (pensioni che superano 5 volte il minimo).
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La redazione