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Cartella parzialmente viziata? Fermo amministrativo da annullare

Se il credito del Fisco è infondato, i ben del contribuente sono salvi

Vizio-parziale-cartella-esattorialeSi può riassumere così il contenuto della sentenza emessa nei giorni scorsi dal Tribunale di Brindisi, la n.1045/2021, resa nota attraverso un comunicato stampa dello studio Vitale di Ceglie Messapica. L’ente di riscossione è stato così richiamato al rimborso del danno generato da responsabilità aggravata (ex art. 93 co.  e c.p.c.) Vale a dire, dalla consapevolezza di pretendere il saldo di un credito parzialmente già annullato, ridimensionato considerevolmente.

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La pronuncia del foro pugliese era scaturita da un’ingiustificata notifica di fermo amministrativo ad un contribuente che aveva già chiesto ed ottenuto il taglio dell’importo dovuto al Fisco.

Agenzia delle Entrate Riscossione è stata quindi chiamata al pagamento di 2mila al contribuente, ed al saldo delle spese di lite.

La pronuncia del Tribunale di Brindisi si è inserita nel solco tracciato dal Tribunale di Frosinone che, con sentenza 111/2020, ha equiparato il fermo amministrativo all’atto di precetto. Così, un’illegittimità anche parziale pregiudica in toto la sua validità.

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Alimenti: che succede se il padre non paga?

Una separazione porta con sé, inevitabilmente, una metamorfosi delle persone coinvolte

Assegno-mantenimentoUn coacervo di emozioni e pensieri non sempre facili da decodificare e metabolizzare. Il tutto poi rischia di esasperarsi ed amplificarsi se la coppia ha dei figli, e  il genitore a cui spetta il pagamento degli alimenti si tira indietro.

La situazione, infatti, ne risulta esacerbata sotto molteplici punti di vista: lo stress viene declinato in vari modi. Psicologico, relazionale…e materiale.

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Ma un genitore può, tecnicamente, smettere di versare la somma necessaria al mantenimento dei figli? Cosa dice la legge a questo proposito?

In caso di separazione, il marito è obbligato a corrispondere la somma fissata dal giudice per garantire mensilmente le spese dei figli. Gli alimenti sono dovuti anche DOPO il 18esimo anno, e fino a quando questi non abbiano raggiunto l’indipendenza economica. Dunque, non può essere decisa in modo arbitrario né la sospensione né la riduzione dell’assegno.

Se il marito interrompe il pagamento, la controparte può denunciarlo per inadempienza degli obblighi genitoriali di assistenza. Ciò determina il pignoramento dei beni mobili ed immobili di sua proprietà, nonché una multa che può raggiungere i mille euro, e fino ad un anno di carcere.

L’unico caso in cui decade l’obbligo di versare l’assegno di mantenimento è rappresentato, secondo quanto sancito dalla Cassazione, dal disconoscimento del figlio.

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Accendere un mutuo e ristrutturare: quale bonus richiedere?

Quando entriamo nel mondo degli adulti siamo convinti che l’ultimo obiettivo da raggiungere sia l’acquisto della casa

Bonus-casaCi illudiamo che questo ulteriore traguardo sancisca la nostra consacrazione a individui maturi, affidabili e pieni di certezze non scalfibili. E invece…

Invece per assicurarsi una vita in discesa questo non basta. Comprare casa, infatti, costituisce un punto di (ri) partenza verso nuovi scenari da imparare a gestire. Non basta che la banca abbia concesso il mutuo, per tornare a dormire sonni tranquilli: bisogna anche essere capaci di far quadrare i conti del proprio budget, così da pagare ogni mese la rata prevista.

Per questo i bonus casa recentemente varati giocano un ruolo molto importante. Garantiscono a chi li riceve il supporto dello Stato in caso di momentanee difficoltà economiche, e  un robusto aiuto qualora si voglia sistemare casa in un’ottica green.

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Bonus e mutui

Fino al 30 giugno del prossimo anno si può richiedere il bonus casa legato alla stipula del mutuo di acquisto dell’ immobile di residenza. Non sono previsti costi idi compravendita e si può chiedere la sospensione delle rate mensili temporaneamente.

Quest aiuto economico è destinato a chi ha meno di 36 anni e ISEE al di sotto di 40mila euro.

La proroga del bonus su ristrutturazioni ed efficientamento energetico, anche noto come 110% o Superbonus, è ormai quasi certa, ma perché venga messa nero su bianco bisognerà attendere la Legge di Bilancio 2021 prevista per fine anno. Salvo imprevisti, comunque, si potrà usufruirne ALMENO fino al 2023.

Chi ha perso il lavoro, ha subito una riduzione delle ore lavorate, una sospensione, o è stato colpito da un handicap, può chiedere e ottenere il blocco delle rate del mutuo. Gli elementi di discontinuità rispetto al passato sono che non è più necessario presentare il proprio ISEE, e che l’accesso al relativo Fondo è consentito per finanziamento sull’acquisto della casa con importo massimo 400mila euro (a fronte dei 250mila euro precedenti).

Anche i lavoratori autonomi possono beneficiare della sospensione delle rate del mutuo, previa certificazione dell’avvenuto calo di fatturato.

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