“Cacciato” dalla porta l’anatocismo si appresta a rientrare dalla finestra
Infatti, da sabato scorso è diventato legale, a patto che sia calcolato su base annua. Finora era vietato ma comunque ampiamente utilizzato. A “ripescare” detta pratica dal “cilindro” è stata la Delibera 343 emessa dal Comitato Interministeriale Credito e Risparmio il 3 agosto. Questa riprende l’articolo 120 del Testo unico Bancario che, “a cascata” si richiama all’articolo 17-bis del Decreto Legge 14 febbraio 2016.
Dunque, il 31 dicembre vengono calcolati gli interessi passivi sviluppati su prestiti e mutui, compresi quelli aperti durante l’anno. Così, spetta al cliente bancario decidere se pagare gli interessi entro due mesi, o accettare che questi siano addebitati sul conto corrente: è in tal caso che si produrrà l’anatocismo, a partire dal 1 marzo successivo.
Come interpretare, quindi, il passaggio della delibera secondo cui «gli interessi debitori maturati non possono produrre interessi, salvo quelli di mora»? Gli interessi diventano quindi moratori allo scadere dei 60 giorni, o il creditore deve intraprendere un’azione legale nei confronti del debitore, per esigerli? La prima ipotesi sembra la più verosimile.
Le associazioni degli utenti, Adusbef in testa, sono sul “piede di guerra”.