L’evasione fiscale è uno dei problemi principali che affliggono l’Italia.
Lo sento ripetere spesso nei talk show che quotidianamente affollano le trasmissioni televisive.
I sostenitori della caccia all’evasione senza quartiere ripetono il mantra:
“Pagare tutti per pagare meno”.
Si certo, a chiacchiere, rispondo io nel mio soliloquio.
La realtà è che, considerato il livello di spesa pubblica in costante crescita e lo stock di debito pubblico esistente, se anche tutti pagassero le tasse da domani mattina, ci vorrebbero decenni prima che la pressione fiscale possa essere realmente ridotta in maniera percepibile a “occhio nudo”.
Ma ipotizziamo, per assurdo, che venga eliminato l’uso del denaro contante e che quindi siano impossibili i pagamenti in nero.
Cosa succederebbe? Chi sarebbe realmente danneggiato?
Per spiegarlo in maniera semplice voglio fare un esempio di vita reale.
Nicola è un idraulico, uno di quelli onesti, che vuole guadagnare il minimo per tirare a campare. Si fa pagare 100€ netti al giorno e lavora 8 ore, quindi pretende una paga oraria di soli 12,50€, e mi sembra più che onesto.
Gina, la cliente, è un’impiegata comunale e porta a casa uno stipendio netto di 1.300€.
Gina ha un problema con il tubo che porta l’acqua nella sua cucina e chiama Nicola per risolverlo.
Il problema ha richiesto una giornata di lavoro.
Rimesso tutto in ordine, Nicola chiede il pagamento di 244€ e si prepara a compilare la fattura.
Gina ha un attimo di esitazione e poi dice:
«Come mai è così caro? Ieri ho chiesto a mia sorella e mi ha detto che il suo idraulico, per una giornata di lavoro, si è fatto pagare 100€?».
Nicola, in realtà, ha chiesto 100€ esattamente come l’idraulico della sorella di Gina ma siccome è onesto e non vuole evadere, ci ha aggiunto altri 100€ per pagare l’ IRPEF e INPS, che per semplicità ha calcolato al 50% (anche se in realtà il totale spesso è più alto), e altri 44€ per l’IVA.
Gina vive di stipendio fisso e non può chiedere un aumento al suo datore di lavoro né può evadere sulla busta paga, quindi deve decidere se pagare Nicola in nero e risparmiare 144€, ossia il 60% del totale, oppure fare la persona onesta e spendere circa un quinto del suo stipendio per saldare la fattura.
Del resto Gina è una di quelle persone che quando in TV si parla del reddito, forse troppo basso, degli artigiani è sempre arrabbiata e applaude chi si batte quotidianamente per stanare gli evasori.
Cosa credi che farà Gina in questo caso di vita reale quando la TV è spenta e l’onestà di Nicola tocca pesantemente il suo portafogli?
Possiamo continuare a farci prendere in giro dagli alti papaveri che non hanno mai vissuto un giorno di vita nel mondo reale, oppure possiamo chiedere a Nicola di farsi pagare 100€ lordi, cioè 39€ netti dopo aver pagato IVA, IRPEF e contributi.
Come reagiresti tu se fossi la moglie di Nicola che torna a casa con 39€ dopo una giornata di lavoro?