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Notizie

Covid19: che fine hanno fatto cartelle e pignoramenti sospesi?

Sostegni & moratorie. A volte ritornano

Proroga-cartelle-30-maggioCome prevedibile, è solo questione di (pochi?) giorni, prima che venga messo nero su bianco l’ennesimo congelamento delle scadenze relative a ipoteche, pignoramenti e cartelle esattoriali da pagare.

Il provvedimento, sotto forma di intento, è stato però già dichiarato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze attraverso un comunicato stampa diffuso lo scorso 30 aprile. L’anticipazione si è resa necessaria in quanto, lo stesso giorno era previsto, in base al Decreto Sostegni di marzo, il termine ultimo di proroga del blocco dei provvedimenti di riscossione dei crediti.

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Dunque, il Decreto Sostegni Bis (o Decreto Imprese) atteso per il prossimo fine settimana, dovrebbe nuovamente bloccare pagamenti e misure esecutive ai danni dei contribuenti fino al 30-31 maggio 2021.Dal 1° giugno si dovrebbe poi mettere mano al portafoglio, e saldare entro il 30 giugno i conti in sospeso con Aer e gli enti locali.

La redazione

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No risposta al contribuente? No pretesa!

Legge228-2012Per la seconda volta un tribunale pugliese ha sbarrato la strada agli enti di riscossione intenzionati a battere cassa a dispetto dei dettami contenuti nella legge 228 del 2012. Questa sancisce infatti che, se l’istanza inoltrata dal contribuente al Fisco non ottiene risposta ENTRO 220 giorni, la pendenza si cancella automaticamente.

Eppure, capita fin troppo spesso che Agenzia delle Entrate Riscossione ed INPS portino comunque avanti la pretesa economica nei confronti del contribuente. Per fortuna, però, scegliendo con attenzione da chi farsi affiancare legalmente, è possibile ottenere l’applicazione del principio enunciato dalla legge 228 del 2012. Esempi emblematici, in tal senso, sono le sentenze emesse dal Tribunale di Bari (n.3401/2019) prima, e dalla Corte D’Appello di Lecce poi (n.427/2020).

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Nel primo caso un contribuente di Conversano ha ottenuto l’annullamento di una cartella esattoriale da 13 milioni di euro risalente al 2001 che non era mai stata notificata. Nel secondo caso, il malcapitato, oltre a incassare il responso favorevole della Corte D’Appello, ha visto condannare AER al pagamento delle spese processuali.

La redazione

 

 


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God bless POS? Fino ad un certo punto…

Limite-prelievo-contantiDa un lato lo sdoganamento – o meglio, il deciso incoraggiamento da parte del governo – dei pagamenti elettronici ha implicato (sulla carta) esemplificazione delle procedure, risparmio di tempo e comodità. In concreto, però, ha determinato una regolamentazione più strutturata e stringente dei limiti quantitativi a cui attenersi in caso di bonifici e prelievi. Con buona pace dei paladini della libertà e della privacy.

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Tanto per cominciare, devi comunicarlo al Fisco al momento della compilazione della dichiarazione dei redditi. Per calcolare le tasse che devi pagare allo Stato, e le eventuali detrazioni a cui hai diritto, infatti, Agenzia delle Entrate deve conoscere l’esatto ammontare di somme in entrata ed in uscita sui tuoi conti, nonché di che tipo/natura sono. In parole povere, la causale deve essere indicata in modo chiaro, anzi inequivocabile. In alternativa, devi essere in grado di provare che l’importo in questione non è soggetto a tassazione, o che è già stato “sfrondato” a monte.

Comunque, in qualunque momento, se il Fisco vuole ottenere ulteriori specifiche, può accedere all’Anagrafe dei Conti Correnti gestito dagli istituti di credito. Può farlo su QUALUNQUE somma, non esiste una soglia minima, ma ovviamente più è “pesante” l’operazione in entrata/uscita, maggiore è la probabilità che susciti la curiosità…maliziosa di AER. Basti dire che, al di sopra dei 10mila euro contanti, parte una sorta di alert diretto all’Unità di Informazione Finanziaria ai fini dell’antiriciclaggio.

Fino a quale cifra puoi pagare/essere pagato in contanti?

La Legge di Bilancio dello scorso anno ha abbassato il tetto massimo, ponendo le premesse per nuove restrizioni quantitative nel medio periodo. Dal 1° luglio 2020 e fino al 31 dicembre 2021 l’uso del contante è ammesso entro 1999,99 euro, da 2mila in poi bisogna ricorrere ai pagamenti elettronici. Dal 2022, invece, sarà possibile usare moneta cartacea fino a 999,99 euro.

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La redazione

 

 


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