Essere segnalati alla Centrale Rischi a volte equivale a essere seduti su dei candelotti di dinamite. Senza contare che, nella maggior parte dei casi, il malcapitato non è neanche consapevole del potenziale rischio di cui è portatore … fino a quando non si ritrova a chiedere un prestito.
Molto spesso i dati confluiscono in questi archivi in modo decisamente improprio e senza una preventiva selezione, che invece sarebbe più che necessaria, per individuare le notizie effettivamente rilevanti ai fini della verifica dell’affidabilità e solvibilità.
Per correggere le anomalie causate finora, il Garante della Privacy ha chiesto che venga effettuato l’inserimento dei soli nominativi di chi non ha pagato somme cospicue o, nel caso di cifre esigue, solo dopo ritardi prolungati e ripetuti. Inoltre è stato proposto agli intermediari finanziari di avvisare preventivamente quanti rischiano la segnalazione in Centrale Rischi, in modo che possano sanare la loro situazione.
In riferimento alle tempistiche di permanenza delle iscrizioni, il Garante ha suggerito che vengano rimosse entro un anno dalla liquidazione del debito. Ha inoltre definito illegittime le segnalazioni legate a finanziamenti non concessi, in quanto in tal caso, di fatto, non c’è alcun prestito in essere.
Centrale Rischi: le segnalazione a sofferenza vanno verificate preventivamente.