Nonostante la Bce riduce i tassi di interesse allo 0,15%, nuovo minimo storico, le banche continuano ad aumentare i tassi di interesse, rispetto al trimestre precedente, praticati alla clientela, ai consumatori, alle famiglie, alle imprese, ai pensionati, penalizzando così la crescita e lo sviluppo.
E' quanto si rileva l'Adiconsum che, leggendo il Decreto Ministeriale dell'Economia e delle Finanze, emanato in data 25 giugno 2014, che ha aggiornato i tassi effettivi globali medi (Tegm) e il tasso soglia di usura (Tus), in vigore dal 1° luglio al 30 settembre 2014.
In tale ultimo aggiornamento si evidenziano, ad esempio, per il terzo trimestre 2014, aumenti per aperture di credito in conto corrente, dove il tasso soglia è balzato al 18,35 % per importi fino a 5 mila euro e al 16,57 per importi superiori. Ulteriori aumenti si registrano per anticipi e sconti, fino a 5 mila euro il tasso medio è dell'9,37% e il tasso soglia del 15,71%, per crediti personali, il tasso medo è del 12,21% e il tasso di usura è al 19,26%, per altri finanziamenti alle famiglie e alle imprese, qui il tasso medio è del 12,21% e il tasso di usura è del 19,23%.
Sulle carte di credito revolving, molto usata dai consumatori per l'acquisto di beni e servizi, il tasso soglia di usura è spiccato al 25,15 % per importi fino a 5 mila euro e al 19,67 per importi superiori.
Da alcune verifiche, però si è appurato che i tassi di interesse applicati da certe società finanziarie sperano abbondantemente il 40% di interesse.
Leggere diminuzioni di interessi si registrano in merito ai tassi degli scoperti senza affidamento, fino a 1.500 euro, dove il tasso soglia di usura è del 23,85%, e a quelli del factoring.