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Notizie

Unicredit e MPS indagate per usura contro un imprenditore romano.

L'ad di Unicredit e Monte dei Paschi coinvolti in un'inchiesta avviata dalla procura di Roma.

È nero su bianco, nelle carte di un'inchiesta avviata dalla procura di Roma che ha messo nel mirino due figure di vertice nel sistema bancario italiano. Articolo 644 del codice penale: usura.
 
È il reato per il quale da più di 6 mesi sono indagati due nomi come Federico Ghizzoni, ad di Unicredit, e Fabrizio Viola, suo omologo al Monte dei Paschi di Siena. Puntano in alto le verifiche del sostituto procuratore Edmondo De Gregorio, che il mese scorso ha chiesto al gip una proroga fino a settembre delle indagini avviate lo scorso anno. E a un consulente della procura ha affidato una perizia ad hoc.
L'indagine è partita dopo le querele contro gli ad delle due banche presentate dal titolare di una Srl di Roma attiva nel settore della meccanica di alta precisione. Un’azienda solida, proprietaria di brevetti innovativi e in relazioni commerciali anche con l'estero. Stritolata dal peso insostenibile delle somme dovute agli istituti di credito presso cui aveva acceso i fidi di cassa necessari a supportare i propri investimenti. 
 
Nella querela contro Ghizzoni l'imprenditore romano, che per il momento chiede l'anonimato, racconta come il rapporto ventennale tra la sua azienda e l’Unicredit sia precipitato con l’arrivo della crisi. Parla esplicitamente di vessazioni pesanti e pressoché quotidiane. Una storia simile a tantissime altre. 
 
I tecnici e i consulenti in due perizie che puntellano la querela presentata in procura dagli imprenditori, sostengono che la somma degli oneri riscossi negli anni da Unicredit e Mps in relazione ai crediti concessi supererebbe di gran lunga il tasso soglia oltre il quale si configura il reato di usura. 
Sommando commissioni, spese accessorie, tassi d'interesse e commissioni di massimo scoperto, sostengono i tecnici nelle perizie che hanno esaminato gli estratti conto degli imprenditori romani clienti di Unicredit ed MPS, le banche sarebbero tenute a restituire complessivamente poco meno di 200 mila euro ai titolari dell'azienda meccanica. 
La banca senese, sostengono i periti, dovrebbe restituire all’azienda romana un totale di 55.561euro tra presunti interessi usurari, commissioni di massimo scoperto e spese usurarie. 
L'istituto di Piazza Cordusio invece sarebbe debitore per 144.277 euro. Nel mirino dei periti anche la pratica illegittima della capitalizzazione trimestrale degli interessi, che le banche in questione avrebbero adottato costringendo di fatto l'imprenditore a versare oneri sui prestiti ottenuti molto più ingenti del dovuto. Se le denunce per usura, estorsione o truffa da parte di imprenditori esasperati passati al contrattacco nei confronti di banche, finanziarie e persino di Equitalia non sono una novità, questa volta a finire sotto la lente degli inquirenti non è però il comportamento di qualche oscuro direttore di filiale. Si va a rovistare nelle eventuali responsabilità dei vertici dei consigli di amministrazione dove vengono fissati i criteri per l'erogazione del credito. 
 
Unicredit interpellata da Il Tempo ha spiegato che confida che verrà provata la totale estraneità di Ghizzoni in questa vicenda.

Bankitalia aumenta il TASSO SOGLIA USURA sui MUTUI AL 10,46%

Il tasso usurario per i mutui a tasso fisso sale al 10,462% per il secondo trimestre dell'anno (fino al 30 giugno prossimo) rispetto al tasso soglia del 10,38% del primo trimestre. Lo segnala la Banca d'Italia che rende nota la rilevazione dei tassi effettivi globali medi effettuata ai sensi della legge sull'usura del 1996. 
 
Il tasso soglia per i mutui a tasso variabile scende all'8,66% dall'8,76%. In una nota Banca d'Italia segnala che si e' tenuto conto delle decisioni della Bce per apportare sui tassi rilevati una correzione al ribasso pari alla media delle variazioni dei tassi Bce degli ultimi due trimestri (-12 punti base)
 
Dalla rilevazione dei tassi (tegm, tassi effettivi globali medi) applicati dagli intermediari tra ottobre e dicembre 2013, emerge, nota la Banca d'Italia, una diminuzione dei tassi sugli scoperti senza affidamento oltre i 1.500 euro al 15,01% (-0,28%). 
 
Risultano invece in aumento i tassi dei prestiti contro cessione del quinto fino a 5mila euro (12,08% con un incremento di 0,62%)
 
La Banca d'Italia rileva anche il compensio medio di mediazione, percepito dagli iscritti all'albo dei mediatori creditizi: quest'ultimo risulta pari al 5,52% del capitale finanziato per i finanziamenti alle famiglie. 
Il dato viene rilevato ai fini della valutazione del reato di mediazione usuraria.

Arrestato un direttore di Banca che approfittava delle difficoltà dei piccoli imprenditori.

Approfittavano delle difficoltà economiche di piccoli imprenditori del Salento per stringerli nella morsa dell'usura e, quando le vittime non riuscivano ad onorare i debiti contratti, non si facevano scrupoli a mettere in mezzo i referenti locali della Scu per costringerle a pagare. L'usura si consumava ai margini della legalità in diversi paesi a nord di Lecce, passando anche per la filiale di Guagnano della Banca Popolare Pugliese, il cui direttore - Luigi Albanese - è finito in manette. 
 
Sono sette in tutto le persone arrestate dai carabinieri del comando provinciale di Lecce in esecuzione di altrettante ordinanze di custodia in carcere (due in carcere e sette ai domiciliari) firmate dal gip Simona Panzera su richiesta del sostituto procuratore Alessio Coccioli. I reati contestati agli indagati sono usura ed estorsione continuate, nonché esercizio abusivo della professione
 
"Aequanius" il nome in codice dell'operazione, dall'antico toponimo latino che significa guadagno con cui veniva indicato il paese di Guagnano, epicentro di un'attività lucrosa e socialmente pericolosa. Ad accendere i riflettori dei carabinieri, la denuncia di un imprenditore, che lamentava di essere finito nella rete di una compagine dedita all'usura, che l'aveva soccorso quando era in difficoltà, chiedendogli poi la restituzione del denaro a tassi altissimi e non esitando a farlo contattare da noti esponenti della criminalità nel momento in cui aveva manifestato la difficoltà a restituire il prestito. Alla prima denuncia hanno fatto seguito altre rivelazioni di commercianti e piccoli imprenditori, i quali hanno consentito di definire anche la posizione del direttore della banca
 
Il funzionario bancario, avrebbe svolto sia l'attività usuraia, concedendo personalmente in prestito somme di denaro, sia quella illecita all'interno della banca, facilitando le operazioni chieste da imprenditori che in teoria non ne avrebbero avuto diritto (in quanto considerati "non affidabili" in base ai parametri vigenti) o ritardando altre operazioni, e facendosi pagare con soldi o regali per questo servizio.
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