Tassi di interesse da usura sul prestito
Il ricorso al prestito sta diventando una necessità sempre più impellente non solo a livello aziendale, ma anche e soprattutto a livello di famiglie e privati.
La difficoltà di far fronte alle spese di tutti i giorni, spinge inesorabilmente a livelli altissimi la domanda di prestiti.
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Dal canto loro le finanziarie rispondono a questa tendenza ampliando notevolmente le varie tipologie di prestito, proponendo soluzioni per ogni esigenza (a tal proposito si pensi ai prestiti per arredare casa, piuttosto che a quelli dedicati alla riqualificazione energetica dell'azienda o dell'abitazione in un'ottica di rispetto ambientale).
Tuttavia, causa la sempre maggiore frequenza di situazioni in cui il richiedente non riesce a ripagare il prestito, le banche impongono paletti sempre più stringenti in fatto di garanzie, sollecitando i clienti a stipulare polizze assicurative che garantiscano il rimborso del prestito all'istituto di credito in caso di inadempienza da parte del debitore.
In questo quadro di difficoltà generale, tuttavia, si sta verificando sempre più spesso una spiacevole situazione, quella dei prestiti a tassi di interesse talmente alti, da identificarli come tassi di interesse da usura.
Ma quando si può parlare di tasso di interesse di usura? Prima di dire ciò va detto come la situazione di usura può verificarsi contestualmente all'erogazione del prestito (usura preventiva) o durante il periodo di rimborso del prestito (usura sopravvenuta).
Si ha usura preventiva quando il TAEG o il tasso di mora sono maggiori del tasso soglia (TSU) ossia il tasso medio dei prestiti incrementato di una percentuale definita dalla legge. L'usura sopravvenuta, a sua volta, si verifica quando i tassi di interesse, variando nel corso del periodo di rimborso, superano il tasso soglia.
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Da redazione