“Ci metto la firma”
D’ora in poi pensaci due volte prima di siglare con il tuo nome un modulo, un’autocertificazione, un contratto. Perché, nonostante chi porge il fatidico foglio ostenti un sorriso e offra rassicurazioni verbali a buon mercato ("è solo una formalità, non si preoccupi"), ogni volta che apponiamo la nostra firma sotto un testo SENZA prima leggerlo ATTENTAMENTE, corriamo dei rischi, economici e non solo.
Perfino quando attiviamo la carta – apparentemente – più accessibile e inoffensiva presente sul mercato. Vale a dire la classica Postepay, prepagata gialla rilasciata da Poste Italiane, in pratica la “madre”di Postepay Evolution.
Nel corso degli anni la carta prepagata Postepay si è diffusa massicciamente, in virtù dei costi contenuti e del fatto che non risultasse impegnativa dal punto di vista finanziario. Non deve, infatti, essere agganciata ad un conto né presuppone il deposito di somme consistenti. Così, di volta in volta è stata utilizzata come strumento di pagamento per vendite online, lavori saltuari e paghette dei figli impazienti di iniziare ad emanciparsi dai genitori.
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Ciononostante, Poste Italiane invia regolarmente al Fisco i dati relativi a tutte le carte Postepay in corso di validità. “Ma com’è possibile? Nessuno me l’ha detto, quando l’ho attivata. E neanche dopo; neppure mio cognato e mio genero che lavorano agli sportelli”.
Nessuno te l’ha detto a voce semplicemente perché tecnicamente tu avresti dovuto GIA’ saperlo. Il consenso all’invio dei tuoi dati a terzi, infatti, è una delle clausole che hai accettato FIRMANDO il dettagliato contratto che ti è stato messo davanti al naso al momento dell’attivazione della Postepay classica.
Questo significa che il Fisco è autorizzato a passare al setaccio le informazioni relative ai movimenti effettuati negli ultimi 5 anni con la tua carta prepagata. E in caso di incongruenze/discrepanze con i redditi che hai dichiarato, o in caso di mancato pagamento dei debiti verso lo Stato o verso terzi, può mettere in moto la macchina del pignoramento.
Perciò se non vuoi ritrovarti un giorno con la carta svuotata a causa di una cartella più o meno “stagionata”, ti conviene, d’ora in avanti, leggere attentamente prima di firmare.
La redazione