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Notizie

Quale tutela per il contribuente in caso di ipoteca senza preavviso?

Sorpresa non è necessariamente sinonimo di felicità

A volte, infatti, un evento inaspettato è più simile a un fulmine a ciel sereno. Soprattutto se in ballo ci sono dei soldi.

Quante volte un contribuente ha subito materialmente le conseguenze di un debito non saldato, ma di cui non era stato messo al corrente prima? Altri, mentre magari erano in cerca di un modo per risolvere la situazione, si sono visti piombare in testa macigni quali il pignoramento o l’ipoteca.

Tali provvedimenti, spesso, hanno il potere di congelare – se non addirittura spazzare via – la quotidianità di intere famiglie. Una recente sentenza della Cassazione (n.12237 del 9 maggio 2019), però, ha ribadito un principio fondamentale: l’iscrizione di ipoteca da parte di Agenzia delle Entrate Riscossione deve essere preceduta da apposita comunicazione. Inoltre, è necessario che al contribuente siano concessi almeno ulteriori 30 giorni per inoltrare contestazione o pagare. Se questo iter non viene seguito, il provvedimento decade, in quanto viola i dettami degli articoli 41,47 e 48 della Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea.

La pronuncia è scaturita dal caso di un contribuente che ha subito un’iscrizione ipotecaria sui beni immobili per il mancato pagamento di sanzioni amministrative. La motivazione? La mancata osservanza del Codice della Strada.

Il debitore ha successivamente contestato il provvedimento in quanto non era stato preceduto dalla notifica degli atti di accertamento. Il Tribunale gli ha dato ragione, ma AER si è rivolta alla Cassazione e gli Ermellini hanno accolto, nuovamente, le istanze del contribuente.

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RC Auto: la truffa è dietro l’angolo

Non sempre “online è bello (o sicuro)”

Truffa-Rc-AutoAnzi, l’avvento del web ha reso più facile, per chi ha cattive intenzioni, far cadere in trappola il cittadino, dopo averlo “sedotto” con la promessa di un (consistente) risparmio, di soldi e tempo. L’ultimo esempio, in ordine di tempo, riguarda il mercato della RC Auto. A Pistoia è stata fermata una 47enne che, a dispetto dei quasi 400 euro pagati, ha scoperto di essere incappata in una finta compagnia assicurativa che aveva prodotto e inviato documentazione contraffatta.

A rilevarlo, i carabinieri, le cui indagini hanno permesso di scoprire che altre dieci persone nel resto d’Italia erano state ingannate dal medesimo soggetto.

La 47enne non ha potuto fare altro che sporgere denuncia, dovendo subire comunque il fermo del veicolo, la cui circolazione sarebbe risultata illegale.

Nel 2018 sono state individuate più di 100 false compagnie assicurative online, la cui denominazione familiare risultava inutilmente rassicurante.

Come evitare, quindi, di cadere nel tranello della truffa camuffata da convenienza? Abbiamo provato a stilare poche semplici regole.

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No Ivass? No RC Auto

Navigando su Facebook sei inciampato sul post di una compagnia assicurativa che ti offre una copertura praticamente illimitata a un prezzo stracciato? Prima di esultare controlla che questa (o che l’intermediario da cui sei stato contattato) sia iscritta all’Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni.

Il sito della compagnia è avaro? Tieni chiuso il portafoglio

Poche e vaghe informazioni non sono un efficace biglietto da visita, quando bisogna persuadere l’interlocutore della bontà di quello che si offre, e della propria affidabilità.

Preventivo: leggi fino all’ultima riga (e più volte)

Prima di mettere nero su bianco il tuo consenso a un contratto, è altamente consigliabile valutarlo con estrema attenzione. Rispolveriamo, dunque, l’atteggiamento prudenziale delle nonne, che quando escono dal supermercato controllano lo scontrino da cima a fondo. Particolare attenzione, nel tuo caso, va dedicata a voci di spesa quali franchigia e massimali.

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Saldo e stralcio anche per gli imprenditori in difficoltà?

Fiato sospeso per chi ha una società

Saldo-stralcio-aziendeLa Lega, infatti, sta lavorando a un disegno di legge che prevede l’estensione della rottamazione ter e del saldo e stralcio anche alle imprese. Finora i due provvedimenti riguardano esclusivamente le persone fisiche. Questo consentirebbe, dicono dal Carroccio, di recuperare circa 15 miliardi di euro.

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Di cosa si tratta?

Il saldo e stralcio destinato alle imprese avrebbe il fine di alleggerire il carico fiscale cui devono far fronte i soggetti che versano in una situazione finanziaria critica. A far fede sarà la certificazione dell’indice di liquidità, parametro precedentemente utilizzato ai fini della stesura dei piani di rateazione delle cartelle esattoriali.

Così, le aziende che documenteranno un indice di liquidità pari allo 0,8 al 31 dicembre 2018 potranno estinguere i propri debiti al netto di interessi di mora e sanzioni. Pagheranno solo gli importi dovuti a titolo di capitale e gli interessi, in base ai seguenti scaglioni:

  • 16% (se l’indice di liquidità è inferiore a 0,3);
  • 20% (se l’indice di liquidità è compreso tra 0,3 e 0,6);
  • 35% (se l’indice di liquidità è superiore a 0,6)
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