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Pignorato immobile a famiglia con invalida. Legge Bramini non è retroattiva

Perdere la casa dopo una vita, e a dispetto di gravissimi problemi familiari?

Pignoramento-casaSembra impossibile, e invece spesso l’incubo si trasforma in realtà. Le prossime vittime saranno Luciano Passeri, la moglie invalida e i tre figli, residenti in provincia di Viterbo. A ricostruire la vicenda è stato il quotidiano Il Dubbio.

Le difficoltà, per il 50enne, rappresentante di un’azienda termoidraulica, sono iniziate in concomitanza della crisi: meno lavoro, i debiti con il Fisco…e l’incapacità di far fronte agli oneri economici precedentemente assunti. Ciò ha determinato debiti per più di 100mila euro nei confronti di due istituti di credito.

Il destino di una famiglia dipende dalla discrezionalità del giudice

Due anni fa ai Passeri era stato consentito dal Tribunale di continuare a vivere nell’immobile pignorato fino al perfezionamento della vendita all’asta. Successivamente, però, la decisione è stata ribaltata, e a nulla è valso l’impegno del legale di famiglia, volto a dimostrare la situazione delicata in cui versavano i Passeri.

Il 30 maggio l’immobile dovrà essere liberato, nonostante la Prefettura abbia tentato di agevolare la stipula di un accordo tra il 50enne e gli istituti di credito.

Peraltro, le prospettive legate alla vendita all’asta non sono di certo rosee: il primo tentativo, che risale a marzo, si è risolto con un nulla di fatto, e quindi con il deprezzamento. Una situazione, questa, che non può che aggravarsi, impedendo alla famiglia di riuscire a estinguere il proprio debito, pur dovendo sgomberare l’immobile.

Il crudele paradosso di cui è vittima la famiglia Passeri dipende dal fatto che la Legge Bramini rappresenta uno spartiacque. Il provvedimento, varato nei mesi scorsi in concomitanza con il Decreto Semplificazioni, ha modificato il comma 3 dell’articolo 560 del Codice di Procedura Civile. Così, da febbraio di quest’anno, chi, pur essendo creditore verso la Pubblica Amministrazione, ha debiti con le banche gode di una specifica tutela, nel caso in cui si prospetti l’eventualità del pignoramento dell’immobile.

Lo sgombero, quindi, può essere rimandato fino a un massimo di 90 giorni dopo l’emissione del decreto che certifica il passaggio di proprietà determinato dalla vendita all’asta.

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La cartella è “viziata”? Il debito è annullato

L’incubo di ogni contribuente:

scoprire di dovere migliaia di euro ad Agenzia delle Entrate Riscossione. La più angosciante domanda che balena in mente, in questi casi, è: “dove li trovo i soldi per pagare?”.

Prescrizione-cartelleTuttavia, prima di abbandonarsi allo sconforto, è consigliabile controllare, con il supporto di un esperto, che le relative cartelle esattoriali siano in regola. Infatti, in caso di vizi sostanziali e di forma, il debito può essere annullato, come per l’imprenditore campano che, nei giorni scorsi, è stato liberato da un debito da capogiro, ovvero 150mila euro.

Tutto comincia nel 2016, quando l’uomo subisce l’ipoteca di alcune proprietà. La pendenza contestata è scaturita da cartelle mai recapitate, o notificate in modo erroneo.

In un primo momento, in preda al panico, l’imprenditore si convince quasi a pagare, pur mettendo in conto enormi difficoltà, nella speranza di proteggere i frutti della fatica di una vita. Successivamente, però, decide di agire in giudizio per tutelare i suoi diritti. Si rivolge quindi al Tribunale Amministrativo Regionale e successivamente al Tribunale Civile, finchè la Sezione Lavoro di Salerno dichiara decadute le cartelle: i contributi dovuti all’INPS risultano quindi prescritti.

Il Foro del capoluogo campano ha spiegato che la sentenza è scaturita dalla mancata prova di notifica delle cartelle menzionate negli estratti di ruolo.

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Hai un debito con il Fisco?

Rottamazione-ter-prorogaC’è la possibilità concreta che vengano riaperti i termini per accedere alla definizione agevolata. Il sottosegretario all’Economia Massimo Bitonci ha infatti presentato una proposta finalizzata a estendere fino al 31 luglio prossimo la finestra temporale utile a presentare domanda.

Gli interessati hanno a disposizione due opzioni per saldare il proprio debito: versare l’intera somma entro il 30 novembre, o “spezzettarla” in un massimo di 17 rate. La prima di queste avrà la stessa scadenza e un ammontare pari al 20%.

Entro il 31 luglio andrebbe presentata anche la domanda relativa al saldo e stralcio, destinato ai contribuenti in condizioni di particolare difficoltà economica. In tal caso l’importo da pagare sarà calcolato in rapporto all’ISEE e ai componenti del nucleo familiare.

Chi può aderire alla rottamazione e quali benefici comporta?

Il provvedimento è destinato a chi ha ricevuto una o più cartelle esattoriali nel periodo compreso tra il 2000 e il 2017. Se la richiesta verrà accolta, l’estinzione del debito implicherà solo il pagamento delle imposte e dei contributi. Sanzioni e interessi saranno invece cancellati.

La domanda può essere compilata online, inoltrata tramite Posta Elettronica Certificata, o presentata allo sportello di Agenzia delle Entrate Riscossione del proprio comune di residenza.

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