Buone notizie in materia di illeciti bancari
Nei giorni scorsi, infatti, sono state emesse due sentenze che hanno sancito il diritto al risarcimento per migliaia di euro ad una donna di Nettuno, e ad una società.
Nel primo caso la Sezione Civile del Tribunale di Velletri ha chiesto a un istituto di credito di corrispondere all’ex cliente circa 45mila euro, a cui si aggiungeranno interessi e rivalutazioni. All’origine della pronuncia l’accertata applicazione di tassi illecitamente alti. Come se non bastasse, la donna era stata chiamata al pagamento di ulteriori rate attraverso un atto di precetto rivelatosi indeterminato.
La sentenza, esecutiva e motivata, ha dimostrato l’insorgere di usura bancaria e, in un secondo momento, di anatocismo, nei rapporti intercorsi tra un istituto di credito e una cliente. Nel 2000 a questa era stato erogato un mutuo di acquisto casa dall’ammontare di 130mila euro. Dalla perizia commissionata a un consulente tecnico d’ufficio era emerso che già in fase di stipula il contratto era stato viziato da tassi usurari; peraltro nel successivo atto di precetto non erano state specificate le rate saltate.
La seconda storia di illeciti bancari è giunta a (momentanea) risoluzione a seguito della pronuncia del giudice Cusani. Questa ha annullato il decreto ingiuntivo che richiedeva alla società Auto De Blasio srl di pagare circa 120mila euro a una società finanziaria. Ribaltando la situazione è stato fissato un risarcimento di quasi 100mila euro, e la contestuale trasmissione degli atti alla Procura. Il reato ipotizzato è usura bancaria.
Il giudice Cusani ha rilevato che, al netto degli addebiti illegittimi, alla data di chiusura del conto il saldo era positivo, e ammontava a circa 90mila euro. Contestualmente è emerso che per 31 trimestri sono stati applicati tassi d’interesse patologicamente alti.
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La redazione