Che fare se AER ti dà la caccia senza un motivo valido?
Cedere per sfinimento e pagare, oppure portare avanti la battaglia per tutelare i propri diritti? Fortunatamente sempre più persone optano per la seconda scelta. Così nei giorni scorsi è stata resa nota la vicenda di una donna della provincia di Novara che, nonostante due sentenze a suo favore, è stata costretta a tornare in tribunale.
L’ex Equitalia, oggi Agenzia delle Entrate Riscossione, continua a inviare all’indirizzo presso cui non vive dal 2009 avvisi di pagamento relativi a infrazioni al Codice della Strada.
La prima sentenza a favore della donna, operatrice sociosanitaria, risale al 2016. A emetterla il Giudice di Pace di Novara, che richiede all’agente di riscossione di rimborsarle i circa mille euro pignorati.
Come se non bastasse a fine 2017 Agenzia delle Entrate Riscossione, subentrata a Equitalia, bussa alla porta della donna pretendendo il pagamento di altre cartelle. Ancora una volta, però, la richiesta è illegittima: in questo caso la motivazione è la nullità dell’avviso di intimazione. Infatti il documento è stato redatto dalla sede di Milano e non da quella del capoluogo piemontese. All’origine di tutto il pignoramento del quinto dello stipendio richiesto da Equitalia nel 2014, e di cui la donna era stata informata dal datore di lavoro. Quest’ultima si è rivolta nei giorni scorsi, per la terza volta, a Federconsumatori Verbania chiedendo assistenza legale.
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