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Notizie

Cosa cambia nel 2019 per gli operatori IVA?

Si fa presto a dire fatturazione elettronica…

Fatturazione-elettronicaIl nuovo anno ha visto l’entrata a regime di questo metodo di certificazione dei pagamenti, ma si fanno strada già le prime perplessità. Nei giorni scorsi, infatti, si è diffusa la notizia di una serie di disservizi sulla piattaforma web dedicata.

Agenzia delle Entrate Riscossione, dal canto suo, ha diffuso un comunicato ufficiale volto a rassicurare l’utenza e minimizzare l’accaduto. Il Codacons (Coordinamento Associazioni per la Difesa dell’Ambiente e dei Diritti degli Utenti e dei Consumatori), però, ha annunciato che inoltrerà un esposto per blocco di servizio pubblico.

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Il botta e risposta tra AER e Codacons

Sabato 5 gennaio l’Agenzia delle Entrate ha stilato un primo, provvisorio, bilancio del neonato sistema di fatturazione elettronica, dichiarando che in quattro giorni erano stati prodotti circa 3 milioni di documenti da circa 120mila operatori IVA. In tale fase ci sarebbe stato solo un 6% di informazioni rigettate per “sviste sostanziali”.

Intanto il Codacons ha messo a disposizione una linea telefonica finalizzata alla consulenza fiscale; il servizio sarà attivo fino al 31 maggio prossimo. Contestualmente ci si potrà avvalere di un’assistenza front-office il mercoledì e il giovedì.

A fare eco alle perplessità espresse da Codancos ci ha pensato l’Associazione dei Commercialisti tramite il presidente Marco Cuchel. Secondo questo molti utenti, tentando di accedere al sito Fatture e Corrispettivi di AER, hanno visualizzato un messaggio di errore accompagnato dall’invito a connettersi in un momento successivo.

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Anatocismo: rimborsi pari a 700mila euro per i contribuenti molisani

Chi l’ha detto che solo il tribunale di un grande centro possa intervenire energicamente sul tema degli illeciti bancari?

Anatocismo-MoliseNei mesi scorsi, infatti, i fori di Campobasso e Larino si sono pronunciati in favore di decine di correntisti, imponendo ad alcuni istituti di credito nazionali di procedere a rimborsi per un totale di circa 700mila euro. Molti tra i fortunati, presumibilmente, non si sarebbero aspettati questo esito, e cioè, non solo l’azzeramento del proprio debito, ma anche il riconoscimento di un credito.

Dalla vicenda tutti quelli che hanno aperto un conto corrente bancario possono trarre una “lezione”: infatti è consigliabile ricostruire attentamente gli storici dei movimenti, per verificare l’eventuale applicazione di tassi di interesse illegittimi. Sia che il rapporto sia ancora in corso e sia iniziato prima del 2000, sia che sia stato estinto, è dunque possibile, in caso di comprovate anomalie, chiedere e ottenere un rimborso. L’illecito risulta prescritto dopo 10 anni dalla chiusura del conto corrente.

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Perché il 2000 è stato uno spartiacque?

In quell’anno il Comitato Interministeriale per il Credito e il Risparmio (C.I.C.R.) è stato incaricato di elaborare le nuove regole da applicare alla capitalizzazione degli interessi sulle operazioni bancarie.

La delibera emessa dal C.I.C.R. il 9 febbraio 2000 ha attribuito alle parti (istituto di credito e cliente) il compito di definire la periodicità degli interessi, stabilendo che la cadenza deve essere la medesima per quelli a credito e per quelli a debito.

A seguito dell’entrata in vigore del provvedimento si è reso necessario l’adeguamento delle condizioni contrattuali dei conti correnti già esistenti. Perciò, nel caso di un peggioramento, è necessario il consenso esplicito del cliente, altrimenti è sufficiente pubblicare le nuove regole in Gazzetta Ufficiale, e notificarle in seconda battuta agli interessati.

La redazione




 


Come scoprire se hai usufruito della cancellazione automatica dei debiti

Il 31 dicembre Agenzia delle Entrate Riscossione ha annullato circa 12 milioni di cartelle

Cancellazione-automatica-cartelleSi tratta dei carichi fino a 1.000 euro emessi tra il 2000 e il 2010 e relativi a tributi non pagati, multe e bolli auto. I contribuenti che hanno beneficiato del provvedimento sono circa 5 milioni.

Le cartelle sono state cancellate in modo automatico, quindi sorge spontanea una domanda: come fare a scoprire se si è stati “baciati dalla sorte” oppure no? Ci sono ben quattro modi per accedere all’area riservata che Agenzia delle Entrate Riscossione destina ai contribuenti e verificare in tempo reale la propria situazione debitoria. La consultazione dei dati può infatti avvenire tramite:

  • Sistema Pubblico di Identità Digitale (Spid);
  • Codice Fiscale, password e pin rilasciati da AER, che consentono di visualizzare la propria dichiarazione precompilata;
  • Pin rilasciato dall’INPS;
  • Carta Nazionale dei Servizi (Smartcard).
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Quali debiti non sono stati cancellati automaticamente?

I carichi esclusi dal provvedimento sono quelli inerenti l’IVA sull’importazione, i debiti scaturiti dal recupero degli aiuti di Stato giudicati illegittimi dall’Unione Europea e da condanne della Corte dei Conti.  

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