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Notizie

Niente assicurazione? Rischi di alleggerirti il portafoglio…e la patente

Guidi senza Rc Auto?

Rc-Auto-non-pagataDa oggi, oltre a dover pagare una multa, perdi anche un po’ di punti della patente. La muscolare modifica è arrivata con il Decreto Fiscale approvato nei giorni scorsi.

Così, chi verrà colto sul fatto dovrà versare un importo compreso tra 848 e 3393 euro, e si vedrà togliere 5 punti dalla patente, che raddoppieranno in caso di neopatentati. La multa sarà di circa 400 euro se l’automobilista sottoscriverà l’assicurazione entro un mese dalla scadenza.

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Sbagliare è umano, perseverare è diabolico…

Diciamolo: può capitare per dimenticanza, spese impreviste e problemi familiari di saltare il pagamento della Rc Auto, tuttavia, se la cosa si ripete, non ci sono alibi di sorta. Bisogna assumersi le proprie responsabilità, e accettare le conseguenze del proprio comportamento.

Chi viene “pizzicato” due volte in due anni senza copertura assicurativa può subire una multa compresa tra 1600 e 6700 euro, a cui si somma il congelamento della patente per un periodo compreso tra uno e due mesi e il fermo amministrativo per 45 giorni.

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La redazione



 
 


Il conto corrente ti costa una fortuna? Difenditi così…

Gli interessi applicati dalla banca sconfinano nell’anatocismo?

Interessi-anatocisticiIl cliente ha diritto al risarcimento, anche se è stata tirata in ballo la prescrizione. In questi termini si è pronunciato il Tribunale di Brindisi con la sentenza n.955 del 2018, che ha richiesto all’istituto di credito di versare alla controparte 40mila euro.

Se il conto corrente è stato aperto dieci anni prima dell’avvio della causa, e la banca ha sollevato il problema della prescrizione, il saldo finale deve essere calcolato sottraendo gli interessi impropriamente applicati.

La motivazione addotta dal tribunale è che, se l’istituto di credito non si fosse fatto pagare somme indebite a titolo di commissioni di massimo scoperto e di costi occulti, il saldo del conto non avrebbe causato problemi al cliente.

Contestualmente il foro del capoluogo salentino ha specificato che il controllo dei versamenti prescritti deve seguire la cancellazione dei pagamenti illegittimi.

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Anatocismo: quando può agire il correntista per accertarne l’esistenza?

L’ordinanza n.21646 del 2018 della Sesta Sezione Civile della Corte di Cassazione ha stabilito che, anche se non sono state effettuate rimesse solutorie, l’interessato può intervenire prima della chiusura del conto.

Per rimessa solutoria si intende ogni importo versato dal correntista dopo aver superato il massimo previsto dal fido, allo scopo di rientrare.

La Corte di Cassazione ha riconosciuto al cliente il diritto a intervenire con queste tempistiche per vari motivi: evitare addebiti illeciti in futuro, ampliare nuovamente il proprio affidamento, abbassare il saldo preteso dall’istituto di credito a fine rapporto.

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Come difendersi da un pignoramento?

La redazione

 



 

Come difendersi da un pignoramento?

Qual è l’iter con cui il creditore aggredisce i beni mobili del debitore?

Il Codice Civile, a partire dall’articolo 513, prevede un’apposita forma di procedimento esecutivo finalizzato al pignoramento degli oggetti in sua disponibilità e alla loro successiva vendita o assegnazione.

Quali beni possono essere espropriati?

Pignoramento-beni-mobiliIl creditore ha la facoltà di “aggredire” oggetti preziosi, quadri, denaro e titoli di credito. Sono invece intoccabili in senso assoluto gli oggetti con valenza religiosa, e quelli indispensabili per sostentare la famiglia, o comunque per garantire una quotidianità decorosa.

Vengono definiti parzialmente impignorabili i beni finalizzati all’esercizio dell’attività lavorativa del debitore, che possono essere intaccati solo per un quinto, e a condizione che le restanti proprietà non siano sufficienti a estinguere la pendenza.

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Quando può essere intrapreso il pignoramento?

Si può agire concretamente contro il debitore in presenza di due documenti:

  • il titolo esecutivo, rilasciato dal giudice a seguito della verifica dell’esistenza del credito;
  • l’atto di precetto, notificato al debitore al fine di indurlo a pagare.

A partire dalla ricezione di quest’ultimo ci sono dieci giorni di tempo per saldare la pendenza, decorsi i quali si mette in moto “la macchina” dell’esproprio.

Quali sono gli obblighi dell’ufficiale giudiziario dopo il pignoramento?

È tenuto a redigere un verbale in cui elenca e descrive gli oggetti pignorati, fornisce una valutazione approssimativa del loro valore e illustra le condizioni fissate per la loro conservazione. Tale documento, unitamente al titolo esecutivo e al precetto viene consegnato al creditore.

I beni mobili espropriati non vengono comunque trasferiti fisicamente a lui, in quanto devono essere venduti, ai fini del saldo della pendenza.

Ciononostante il creditore può chiedere che gli oggetti pignorati gli siano assegnati direttamente, ma solo a condizione che il loro valore coincida con l’entità del debito.

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