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Notizie

In arrivo nuovi strumenti per risolvere i problemi di debiti

Semaforo verde al Decreto Fiscale dalla Ragioneria dello Stato

Decreto-FiscaleLa cancellazione automatica delle cartelle di importo inferiore a mille euro relative al periodo compreso tra il 2000 e il 2010 rappresenta il “cuore” del provvedimento. Contestualmente potrebbe essere varato il saldo e stralcio dei debiti non saldati attraverso l’applicazione di tre scaglioni (6, 10 e 25%). L’alternativa, per chi non potrà usufruirne, sarà la terza tornata della definizione agevolata, che consentirà di estinguere la pendenza al netto di sanzioni e interessi tramite 10 rate spalmabili su cinque anni.

Inizialmente sarebbe dovuto rientrare nel decreto anche il condono fiscale, che avrebbe consentito a quanti non avevano presentato una dichiarazione dei redditi completa di integrare i propri dati fiscali.

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Rottamazione anche per Imu e Tasi?

La proposta è stata avanzata dalla Lega attraverso un emendamento che dovrebbe essere inserito nel Decreto Fiscale. La definizione agevolata sarebbe così estesa alla tassa sugli immobili.

Il provvedimento consentirebbe ai Comuni di tirare un sospiro di sollievo: a oggi infatti l’Anci stima una perdita annua di circa 3,5 miliardi a causa dell’Imu non versata. Attraverso la rottamazione si eviterebbe peraltro il dispendio di risorse legato all’iter di accertamento e recupero.

L’emendamento prevede che i contribuenti paghino integralmente l’ammontare di Imu e Tasi e gli interessi legali, ottenendo contestualmente la cancellazione di sanzioni e interessi di mora. Le prime due rate scadrebbero il 31 luglio e 30 novembre 2019, e le successive il 28 febbraio, 31 maggio, 31 luglio e 30 novembre 2020.

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Bollo auto: entro quando devi versarlo?

Che fare se dopo cinque anni ti arriva una cartella per la tassa di proprietà non versata?

Bollo_autoIn linea di massima l’importo non è più dovuto, ma ci sono delle eccezioni. Il discrimine è legato ai termini di prescrizione: se sono decorsi l’automobilista non deve pagare. La finestra temporale di riferimento è tre anni, dunque il bollo non pagato nel 2019 scade il 31 dicembre 2022. Tuttavia, se nel frattempo viene notificata una nuova cartella, il computo dei 36 mesi si azzera e bisogna ripartire daccapo.

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Prescrizione triennale: teoria Vs realtà

A lanciare l’allarme è Aduc (Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori), secondo cui gli automobilisti di alcune regioni italiane, tra cui il Piemonte, hanno ricevuto cartelle esattoriali relative al tributo ormai scaduto.

L’Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori suggerisce agli interessati di inoltrare ricorso presso la Commissione Tributaria Provinciale entro 60 giorni. Se la somma oggetto del contendere è inferiore a 3mila euro non è necessario farsi assistere da un avvocato.

In Piemonte l’Aduc è molto attiva su questo fronte, e recentemente è arrivata la sentenza relativa alla prima causa aperta. La Commissione Tributaria Provinciale di Torino ha condannato la Regione, che ha varato una legge in base alla quale i termini di prescrizione sono diventati quinquennali, al pagamento di 500 euro di spese.

Il bollo auto si trasformerà in tassa al consumo?

L’ipotesi è stata suggerita dal Ministro dell’Ambiente Sergio Costa, secondo cui il criterio discriminante diventerebbe il numero di chilometri percorsi dal mezzo.

L’introduzione della tassa al consumo s’inserirebbe nel solco tracciato dalla Commissione Trasporti dell’Unione Europea, che ha definito prioritari due criteri: il “potenziale” inquinante dell’auto, e i chilometri percorsi.

Così ciascun automobilista pagherebbe un importo commisurato al carburante utilizzato.

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Ipoteca: come difendersi prima che sia troppo tardi

Qual è la più grande paura di chi è in procinto di comprare casa?

Ipoteca-casaScoprire che sull’immobile tanto desiderato pende una spada di Damocle chiamata ipoteca o pignoramento, il cosiddetto gravame, come direbbero gli addetti ai lavori.

Esistono due metodi per verificare la situazione della casa a cui si è interessati: consultare un pubblico registro ad hoc, e incaricare un notaio di raccogliere informazioni su un’eventuale ipoteca. In quest’ultimo caso l’accertamento deve essere effettuato prima del rogito.

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La parola ipoteca ti terrorizza? Keep calm e leggi qui…

Apprendere dell’esistenza di un gravame a un passo dall’acquisto on è certamente piacevole, tuttavia è opportuno precisare che la misura non implica effetti irreversibili. Infatti l’ipoteca non ha come conseguenza automatica il pignoramento, e in ogni caso, prima che questo si compia, è necessario inoltrare un preavviso al proprietario.

Il registro delle ipoteche

La Conservatoria dei Registri Immobiliari è l’ufficio di riferimento per chi ha bisogno di una visura ipotecaria, documento che illustra la situazione patrimoniale di un immobile. Questo ufficio detiene un elenco che riporta tutte le transazioni che hanno come oggetto il bene: trascrizioni (vendite e donazioni), iscrizioni (relative a ipoteche) e annotazioni (eventuali pignoramenti).

È possibile accedere alle informazioni effettuando una richiesta all’ufficio della Conservatoria territorialmente competente, procedendo per via telematica, o avvalendosi del supporto di un professionista. In quest’ultimo caso, ovviamente, il costo sarà maggiorato del compenso da corrispondere al notaio o all’avvocato.

Per ottenere la visura ipotecaria è necessario aver precedentemente reperito i dati catastali relativi all’immobile presso il Catasto. Chiunque può farne richiesta: non ci sono limiti legati alla privacy.

…e se l’iscrizione è stata fatta da Agenzia delle Entrate Riscossione?

Per accertarlo basta farsi rilasciare dall’ente una visura ipocatastale; l’ufficio territorialmente competente è quello della città in cui si trova l’immobile. Il documento consente di verificare i dati relativi alla proprietà, come pure eventuali pignoramenti e ipoteche.

Ancor prima di questo passaggio il contribuente che ha un debito con AER può farsi un’idea della situazione calcolando l’ammontare della pendenza. Se supera i 20mila euro c’è l’eventualità concreta che scatti l’ipoteca.

Qualora invece il proprietario dell’immobile non abbia ricevuto alcun preavviso, la misura può essere impugnata. Un’eventuale rateizzazione del debito, d’altra parte, non annulla l’ipoteca: solo il pagamento dell’ultima tranche ottiene questo effetto.

Come tutelarsi in caso di acquisto con ipoteca?

L’elemento discriminante è il fatto che l’acquirente ne fosse a conoscenza o meno. Nel primo caso si può chiedere l’inserimento di una clausola contrattuale che preveda l’estinzione della misura da parte del venditore al momento del pagamento.

Qualora invece l’acquirente fosse all’oscuro di tutto, si può agire per vie legali, chiedere la risoluzione del contratto, e ottenere il rimborso della somma sborsata.

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