Semaforo verde al Decreto Fiscale dalla Ragioneria dello Stato
La cancellazione automatica delle cartelle di importo inferiore a mille euro relative al periodo compreso tra il 2000 e il 2010 rappresenta il “cuore” del provvedimento. Contestualmente potrebbe essere varato il saldo e stralcio dei debiti non saldati attraverso l’applicazione di tre scaglioni (6, 10 e 25%). L’alternativa, per chi non potrà usufruirne, sarà la terza tornata della definizione agevolata, che consentirà di estinguere la pendenza al netto di sanzioni e interessi tramite 10 rate spalmabili su cinque anni.
Inizialmente sarebbe dovuto rientrare nel decreto anche il condono fiscale, che avrebbe consentito a quanti non avevano presentato una dichiarazione dei redditi completa di integrare i propri dati fiscali.
Rottamazione anche per Imu e Tasi?
La proposta è stata avanzata dalla Lega attraverso un emendamento che dovrebbe essere inserito nel Decreto Fiscale. La definizione agevolata sarebbe così estesa alla tassa sugli immobili.
Il provvedimento consentirebbe ai Comuni di tirare un sospiro di sollievo: a oggi infatti l’Anci stima una perdita annua di circa 3,5 miliardi a causa dell’Imu non versata. Attraverso la rottamazione si eviterebbe peraltro il dispendio di risorse legato all’iter di accertamento e recupero.
L’emendamento prevede che i contribuenti paghino integralmente l’ammontare di Imu e Tasi e gli interessi legali, ottenendo contestualmente la cancellazione di sanzioni e interessi di mora. Le prime due rate scadrebbero il 31 luglio e 30 novembre 2019, e le successive il 28 febbraio, 31 maggio, 31 luglio e 30 novembre 2020.
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