La notifica delle cartelle esattoriali non è una scienza esatta
Non esiste infatti una procedura universalmente valida, consolidata e inattaccabile. Al contrario le opzioni possibili sono molteplici, e la loro efficacia è correlata ai casi specifici. Una questione controversa, ad esempio, è quella del recapito a terze persone. Nei giorni scorsi la Corte di Cassazione (VI Sezione Civile) ha affrontato l’argomento, con particolare riguardo al ruolo del portiere.
Cosa dice l’ordinanza n.28872 del 12 novembre?
Attraverso tale pronuncia è stata rigettata l’istanza di un contribuente secondo cui la consegna dell’atto nelle mani del factotum condominiale risultava inammissibile. La Corte di Cassazione ha spiegato che Agenzia delle Entrate Riscossione può smistare le cartelle esattoriali in modo diretto, avvalendosi del sistema postale e dunque seguendo i criteri della notificazione semplificata. A fare fede ai fini del recapito è la data indicata nell’avviso firmato dal portiere.
La Sesta Sezione Civile ha contestualmente condannato il contribuente a far fronte alle spese processuali.
…e se l’agente di riscossione si avvale di servizi postali privati?
Nelle scorse settimane il tema è tornato alla ribalta in concomitanza con la pronuncia emessa da un Giudice di Pace siciliano. Questo ha definito prescritte una serie di multe a carico di un’automobilista, accogliendo la tesi dei suoi legali, i quali evidenziavano che il recapito di atti fiscali da parte di soggetti privati fosse valido solo se scaturito da specifica autorizzazione.
Qual è il quadro attuale della materia? Il monopolio di Poste Italiane relativo alla notifica delle cartelle esattoriali si è chiuso – formalmente – il 10 settembre 2017. La sentenza n.8089 del 2018 emessa dalla Cassazione ha aperto una nuova fase, in quanto ha recepito il principio di liberalizzazione. Tuttavia sul piano concreto non è stato fatto ancora molto, in quanto sono ancora di là da venire le licenze individuali rilasciate dall’AGCOM.
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La redazione