In quali casi è possibile impugnare l’estratto di ruolo?
È una domanda questa, che ti sarà capitato di formulare mentalmente, se hai avuto a che fare almeno una volta con l’agente di riscossione. Il dubbio è lecito, soprattutto se sei venuto a conoscenza dell’esistenza di un debito a causa di un provvedimento esecutivo quale il pignoramento. Insomma, senza esser stato preventivamente allertato dalla relativa cartella esattoriale, e quindi messo nelle condizioni di sanare la tua posizione pagando.
Cos’è l’estratto di ruolo?
Si tratta della lista, cartacea o telematica, che riporta le pendenze a carico del contribuente. Nello specifico, le cartelle esattoriali recapitate (con relativa data), nonché la loro natura e l’ammontare.
Che succede però se in corrispondenza di una o più cartelle non viene indicato il giorno della consegna? Quasi certamente l’atto non è stato notificato, o lo è stato in modo anomalo (ovvero, il diretto interessato non è mai stato informato).
Leggi anche
Sai a cosa vai incontro se partecipi a una vendita giudiziaria?
Quando è impugnabile l’estratto di ruolo?
Se la cartella non è “approdata” nelle mani del destinatario a seguito di un cambio di residenza, o perché è stata presa in consegna da terze persone non riconducibili a lui, l’atto può essere invalidato.
Prima di procedere, però, è bene accertare quali “carte” ha in mano la controparte – ovvero l’agente di riscossione. Bisogna perciò presentare una richiesta di accesso agli atti amministrativi, così da scoprire se esista la documentazione necessaria a comprovare l’avvenuta consegna delle cartelle, e cioè relate di notifica e/o avvisi di ricevimento delle raccomandate. In assenza di questi il credito è annullabile.
Alla richiesta di accesso agli atti va data risposta entro un mese, dopo di che il contribuente può decidere, consultandosi con un professionista di fiducia, se procedere a impugnare l’estratto di ruolo.
Vuoi controllare se hai un debito con AER e di quale entità? Compila il form a questo link
La redazione