In questa sezione troverai ogni giorno tutte le news più interessanti e utili per te.

 

Scritte da esperti blogger, dottori commercialisti e esperti di finanza e diritto tributario, in quesi articoli troverai fatti reali e concreti. 

Svolgiamo un lavoro estenuante per filtrare le notizie false e le bufale. Non ci piace illudere i nostri utenti, ma insistiamo su  uno stile professionale e onesto.

Registrati e riceverai ogni settimana la newsletter gratuita con tutte le notizie e gli aggiornamenti utili direttamente sulla tua email.

Notizie

Avere un credito verso lo Stato, e rischiare comunque lo sfratto

Pubblico vuol dire lavoro (e stipendio) assicurato?

Sergio-BraminiPer gli impiegati delle poste, probabilmente, ma non per gli interlocutori delle istituzioni. Anzi, spesso gli imprenditori a cui vengono assegnate commesse pubbliche si ritrovano costretti – letteralmente – a inseguire i dirigenti per essere pagati.

I mesi passano, le fatture inevase si ammonticchiano … e l’azienda, per tutelare i dipendenti e pagare gli stipendi, deve bussare alle banche. Una mossa, questa, che però rappresenta un mero palliativo, in quanto poi arriva il momento in cui queste chiudono i rubinetti del credito, innescando un infernale effetto domino.

Leggi anche

Pignoramento: i “paletti” a cui deve attenersi l’ente riscossore
 

Sergio Bramini: avere 4 milioni di euro di crediti e non poterli far valere

La situazione in cui versa l’imprenditore è a dir poco paradossale. Lo Stato gli deve una somma ingente, ma nonostante ciò a breve potrebbe perdere la casa: lo sfratto è infatti previsto per il 18 maggio.

La colpa di Sergio Bramini? Essersi indebitato con la banca presso cui aveva acceso un’ipoteca sulla casa per evitare di chiudere l’azienda. All’origine di tutto ci sono i 4 milioni di euro che alcuni Ato (Ambiti Territoriali Ottimali) del sud Italia non gli hanno mai liquidato.

La principale criticità connessa a questi organismi è la loro natura ibrida, che impedisce di disciplinarne il funzionamento in maniera omogenea. Emblematica risulta, in tal senso, la precisazione del presidente del Tribunale di Monza Laura Cosentini, secondo cui i debiti delle pubbliche amministrazioni non sarebbero debiti dello Stato.

Leggi anche

Non hai versato i tributi indicati in dichiarazione dei redditi? Ecco cosa dice una recente sentenza
 

Una possibile via d’uscita

Fortunatamente Sergio Bramini non si è arreso, e attraverso la sua pagina Facebook ha chiesto a quanti lo conoscono di sostenerlo con la loro presenza, quando il 18 maggio si compirà lo sfratto.

Nel frattempo, la petizione in suo favore è stata già firmata da 60mila persone e due senatori hanno fissato il domicilio parlamentare a casa sua per ritardarne lo sgombero.

Contestualmente è stata lanciata una raccolta fondi attraverso il sito della trasmissione televisiva Le Iene; l’obiettivo è raggiungere l’importo di 450mila euro, che verrebbero versati da Sergio Bramini alla banca e al creditore fallimentare in modo da bloccare la procedura esecutiva.

La redazione

 


 
 

Che succede se non sei a casa quando arriva l’avviso di AER?

Il postino suona sempre due volte?

Irreperibilità-relativaNei film, forse, ma nella realtà la situazione è ben diversa. Ne sanno qualcosa i contribuenti che hanno avuto a che fare, almeno una volta nella vita, con Equitalia.

Spesso infatti, se il destinatario della raccomandata è assente al momento della notifica, il famigerato plico finisce per essere risucchiato in una sorta di gorgo spazio-temporale. Così il contribuente viene a conoscenza dei provvedimenti coattiva assunti nei suoi confronti solo quando non può  più opporsi.

Risultano quindi particolarmente significative alcune recenti pronunce in materia di irreperibilità relativa.

Leggi anche

Rottamazione cartelle esattoriali: ancora 10 giorni per aderire

Contribuente assente: irreperibilità relativa vs irreperibilità assoluta

La prima casistica ricorre quando, pur essendo noto il recapito del destinatario, non è stato possibile perfezionare la procedura di notifica. Le motivazioni sono due: il contribuente, pur non essendosi ufficialmente trasferito, non è reperibile, e come lui neppure il portiere o eventuali familiari conviventi. Può succedere d’altra parte, che l’interessato o le persone a lui vicine si rifiutino di prendere in consegna il plico.

Leggi anche

Diritti inespressi: come verificare se puoi ottenere un aumento sull’assegno mensile

Si parla invece di irreperibilità assoluta quando non è possibile rintracciare il destinatario all’indirizzo indicato (in virtù di un trasferimento in luogo sconosciuto), o se nel Comune relativo alla notifica non risulta né un recapito di residenza né uno lavorativo.

Quale procedura da seguire in caso di irreperibilità relativa?

Una recente ordinanza emessa dalla Cassazione (n.9782 del 19 aprile 2018) è intervenuta specificando che il postino non può limitarsi a riconsegnare il plico all’Ufficio e, dopo la conclusione della finestra temporale relativa alla giacenza, al mittente.

Dunque, in caso di irreperibilità relativa, copia della comunicazione deve essere depositata presso la casa comunale. L’avviso va invece affisso in corrispondenza della porta della casa o dell’ufficio del destinatario, e contestualmente inoltrato mediante raccomandata.

Se invece l’irreperibilità si configura come assoluta, la notifica si intende completata mediante l’affissione dell’avviso di accertamento presso l’albo comunale.

La redazione

 


 

 

Rottamazione cartelle esattoriali: ancora 10 giorni per aderire

15 maggio

Rottamazione-cartelle-esattorialiÈ questa la data entro cui i contribuenti possono presentare domanda per sanare i debiti iscritti a ruoli “alleggeriti” da sanzioni e interessi di mora.

Finora, spiega Agenzia delle Entrate Riscossione, le richieste presentate hanno sfiorato quota 500mila, e circa la metà è pervenuta tramite Posta Elettronica Certificata.

Leggi anche

Non hai versato i tributi indicati in dichiarazione dei redditi? Ecco cosa dice una recente sentenza

Rottamazione cartelle esattoriali: chi può beneficiarne?

La misura interessa i crediti presi in carico da AER tra il 1 gennaio e il 30 settembre 2017.

Buone notizie anche per chi aveva visto bocciare la propria richiesta lo scorso anno. Infatti, è possibile inoltrare una nuova domanda, se il rigetto era stato determinato dal fatto che al 24 ottobre 2016 risultava attivo un piano di rateizzazione, e non erano state rispettate le scadenze dei singoli pagamenti al 31 dicembre 2016.

Invece, se già lo scorso anno ti era stata accordata la rottamazione del debito ma poi non hai effettuato i versamenti nei termini previsti, non puoi inoltrare una nuova domanda.

Leggi anche

Dalla CTR di Palermo importanti sentenze in materia di notifica delle cartelle esattoriali
 

I numeri regione per regione

Il maggior numero di richieste è pervenuto finora dal Lazio (circa 80mila), a seguire Lombardia (60mila) e Campania (50mila). Al 26 aprile scorso il Veneto è arrivato a quota 30mila, pari al 7% circa del totale.

La redazione

 


 
 
✍  FAQ    Chi siamo     
Info Privacy