Se non paghi nei termini previsti un debito, il creditore busserà alla tua porta
E lo farà attraverso il decreto ingiuntivo, documento emesso dal tribunale a seguito del deposito di un ricorso, che vincola il debitore a saldare la pendenza entro 40 giorni dall’avvenuta notifica per scongiurare il pignoramento di beni mobili e immobili.
Il recapito del decreto ingiuntivo, però, può essere perfezionato in una finestra temporale relativamente lunga, e cioè 60 giorni, l’equivalente di due mesi circa.
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Dopo averne preso visione, il debitore ha davanti a sé tre alternative: pagare il dovuto, non pagare, o effettuare una contestazione.
Il decreto ingiuntivo si prescrive in 10 anni, ma nel caso in cui il creditore notifichi nuovi e successivi atti al debitore, il computo viene resettato. E si riparte da zero.
Un esempio pratico: se a distanza di tempo dall’emissione del decreto ingiuntivo, il creditore richiede un atto di precetto (l’ultima chance concessa al debitore per estinguere la pendenza ENTRO 10 giorni), il periodo già trascorso ai fini prescrittivi si cancella. E il calcolo dei fatidici 10 anni ricomincia.