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Dopo che, nei giorni scorsi, l’Agenzia di Riscossione ha inviato ai contribuenti la comunicazione relativa all’esito della domanda di definizione agevolata. Si tratta di due notizie, una positiva e l’altra, purtroppo, negativa, provenienti da Salerno.
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A pronunciarsi in merito è stata la Commissione Tributaria Provinciale, che ha invalidato il provvedimento, richiesto che la documentazione venga trasmessa alla Procura della Repubblica, e preteso da Equitalia il saldo delle spese processuali. Il Tribunale di Salerno potrebbe peraltro aprire un’indagine, qualora ritenesse illegittimo l’aggio applicato sulle somme iscritte a ruolo.
La pronuncia del presidente dell’ottava sezione Eva Troiano riguarda il ricorso inoltrato dal dottor Giovanni Monetti a seguito dell’iscrizione ipotecaria subita da un contribuente in merito a dieci cartelle di pagamento.
La sentenza si fonda sull’assunto che il provvedimento deve essere comunicato con un preavviso di almeno trenta giorni all’interessato, così da consentirgli di presentare osservazioni o pagare l’ammontare del debito. Laddove il contraddittorio non viene garantito, si viola il diritto di partecipazione al procedimento sancito dalla Corte dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea.
Il preavviso dell’iscrizione ipotecaria costituisce uno degli aspetti fondamentali del rapporto tra burocrazia e contribuente e, come stabilito dalle Sezioni Unite della Cassazione con sentenza 19667/2014, rappresenta un meccanismo da garantire nell’ambito di qualunque controversia tributaria.
Si rileva comunque la validità dell’iscrizione ipotecaria fino al momento della declaratoria pregiudiziale.
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L’azienda di trasporto di Castel San Giorgio è tra le vittime del fenomeno che, nonostante il formale impegno della burocrazia a garantire giustizia, è stata abbandonata a sé stessa, finendo letteralmente in pasto ai creditori. In primis, Equitalia. Quest’ultima, infatti, ha risposto con un secco alla richiesta di rottamazione del debito di circa 100mila euro.
“È inammissibile che Equitalia faccia fallire un’azienda che dà da mangiare a più di 100 persone. Lo Stato non può restare inerme davanti a tutto questo”. A lanciare il grido d’allarme, nei giorni scorsi, è stato Luigi Vicinanza, sindacalista della Cisal.
L’azienda Buonotourist si è trovata in un vicolo cieco circa dieci anni fa, quando, a causa dei ritardi della Regione Campania nell’erogazione di alcuni fondi, la casa madre e l’amministratore pro tempore si sono rivolti agli strozzini. È seguita una denuncia alla magistratura, e la richiesta di accesso al fondo di solidarietà per le vittime di usura. Tuttavia, nonostante l’accoglimento della domanda, ancora non è stato determinato l’ammontare dei danni subiti né è stato erogato il mutuo. Nel frattempo, Equitalia è stata ammessa all’iter di concordato preventivo attivato presso il Tribunale di Salerno; il presidente della sezione Fallimentare chiamerà a pronunciarsi in merito i creditori il prossimo 3 luglio.
Una vicenda questa, particolarmente dolorosa e delicata, perché potrebbe vedere soccombere un’azienda che pure ha tentato di ribellarsi all’illegalità chiamando in aiuto lo Stato. “È necessario agire con tempestività, perché ci sono in ballo persone oneste, e non evasori. L’auspicio è, quindi, che si attivino i parlamentari salernitani perché, se l’azienda sarà costretta a chiudere i battenti, tutti dovranno ritenersi responsabili”.
La redazione