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Il primo luglio si avvicina, e con questo anche la soppressione di Equitalia, che sarà accorpata all’Agenzia delle Entrate. Il nuovo organismo si chiamerà, appunto, Agenzia delle Entrate – Riscossione; la decisione trae origine dal d.l. 193/2016 convertito attraverso la legge 225/2016.
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Tanto per cominciare, tutti i rapporti pendenti passeranno da Equitalia ad Agenzia delle Entrate – Riscossione. Il nuovo organismo avrà il potere di visionare i dati contenuti nell’Anagrafe Tributaria, nella banca dati dell’INPS, INAIL e Direzione Provinciale del Lavoro.
Quale sarà invece l’iter da seguire in caso di crediti da riscuotere? In prima istanza il debitore dovrà ricevere la relativa cartella esattoriale, quindi avrà 60 giorni di tempo per decidere il da farsi (pagare, contestare o chiedere una rateizzazione).
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Per importi entro 1.000 euro l’Agenzia delle Entrate – Riscossione concederà altri 120 giorni e inoltrerà un’ulteriore comunicazione, prima di procedere al recupero del credito tramite pignoramento.
Si è molto parlato del ruolo dei giudici a partire dal primo luglio. Ebbene, il nuovo organismo potrà agire senza aspettare il loro responso, ma, come stabilito dalle norme entrate in vigore nel 2005, un intervento in merito sarà comunque richiesto, e potrà essere il contribuente stesso a sollecitarlo.
L’accesso ai conti correnti da parte di Agenzia delle Entrate - Riscossione
A oggi, nel caso in cui il debitore non abbia intrapreso alcuna azione a seguito dei solleciti e delle intimazioni notificate, Equitalia può procedere a un’azione conoscitiva, volta ad accertare se il contribuente abbia rapporti in corso con uno o più istituti di credito.
Ciò che finora non le è dato sapere è se siano in attivo o in passivo, e questo ha comportato spesso, in passato, il blocco generalizzato dei conti, che molti problemi ha causato alle aziende in attività. Si pensi all’impossibilità di onorare contratti e pagare stipendi.
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Ebbene, con l’avvento di Agenzia delle Entrate – Riscossione sarà possibile, attraverso l’accesso alle suddette banche dati, verificare quali conti dispongano di liquidi, e procedere al blocco di quello che contiene un ammontare sufficiente a saldare il debito. L’intervento dovrebbe essere, quindi, più mirato ed efficace. L’auspicio è, dunque, che in questo modo venga tutelato anche il contribuente.
La redazione