Il metodo per calcolare la quota aggredibile è differenziato
Il tetto massimo di un quinto, infatti, rappresenta un’indicazione di massima, vale a dire teorica. In molteplici, specifiche, casistiche, infatti, il creditore può pignorare una quota diversa dello stipendio del debitore.
Basti pensare all’assegno di mantenimento dovuto ai figli in caso di separazione: il genitore insolvente può subire un esproprio pari ad un terzo del suo reddito mensile.
Qualora il creditore sia Agenzia delle Entrate, il pignoramento può avvenire entro il 10% dello stipendio, se questo è inferiore o uguale a 2.500 euro. La quota massima aggredibile è invece del 7% per importi entro 5mila euro, e del 20% se il reddito mensile supera 5mila euro.
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…e se c’è più di un creditore?
Vengono soddisfatti uno dopo l’altro, se appartengono alla medesima tipologia; in caso di eterogeneità, invece, le pratiche possono svolgersi in contemporanea.
Le tre principali categorie di creditori sono: privati, agenzie pubbliche/territoriali di riscossione, ed ex coniugi cui spettano l’assegno di mantenimento. La cifra complessivamente pignorata, in questo caso, non può eccedere il 50% dello stipendio.
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La redazione