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Scaduti il 21 aprile scorso i termini per l’adesione alla definizione agevolata dei debiti con Equitalia, i contribuenti attendono ora notizie in merito all’importo da pagare. Ma quale sorte spetta a chi non è riuscito a presentare la domanda in tempo?
A sollevare l’interrogativo è Confedercontribuenti, associazione storicamente impegnata nella tutela del consumatore, che ha sollecitato la riapertura dei termini per beneficiare della rottamazione, confidando nel fatto che in questi giorni vengono presentati gli emendamenti alla Finanziaria.
Molti cittadini sono stati tagliati fuori dalla definizione agevolata in quanto impossibilitati a saldare il debito in cinque rate, o a causa della vacatio normativa relativa alla compensazione dei crediti. Quest’ultima significa, letteralmente, “mancanza della legge”, e indica la situazione caratterizzata dall’assenza di una norma, o perché in un dato settore non si è ancora legiferato, o perché, pur avendolo fatto, non si è chiusa la finestra temporale propedeutica all’entrata in vigore del provvedimento.
“Riteniamo positivo che, dopo anni, sia stata varata una misura che consenta ai cittadini di saldare i propri debiti al netto di interessi e mora. Contestualmente, però, vogliamo che sia chiaro, alle forze politiche, che il passo successivo è quello di individuare misure personalizzate, pensate in modo specifico per far fronte alle esigenze del singolo. È l’unico modo per evitare che questo venga schiacciato da rate troppo alte”. Così Carmelo Finocchiaro, presidente nazionale di Confedercontribuenti.
Cosa cambia in estate per il pignoramento dei conti correnti?
Nel frattempo, si preparano ulteriori, significative trasformazioni in materia finanziaria, per i cittadini. Il 1 luglio Equitalia dovrebbe chiudere i battenti, e toccherà all’Agenzia delle Entrate Riscossione sostituirla. La procedura è stata sancita dal Decreto Legge n.193/2016 che, all’articolo 1, annuncia la costituzione di detto organismo, strumentale all’Agenzia delle Entrate, pubblico e sottoposto al diretto controllo del Ministero dell’Economia e delle Finanze.
L’Agenzia delle Entrate Riscossione prenderà il posto di Equitalia, a titolo universale, in tutti i rapporti giuridici attivi e passivi, come pure in tutti i giudici processuali. Questo organismo godrà di poteri particolarmente ampi. Potrà infatti visionare le informazioni contenute negli archivi elettronici dell’INPS, come pure quelle relative all’Anagrafe Tributaria, e procedere al pignoramento dei conti correnti in modo diretto, senza dover ottenere l’autorizzazione del giudice.
Scaduti il 21 aprile scorso i termini per l’adesione alla definizione agevolata dei debiti con Equitalia
I contribuenti attendono ora notizie in merito all’importo da pagare. Ma quale sorte spetta a chi non è riuscito a presentare la domanda in tempo?
A sollevare l’interrogativo è Confedercontribuenti, associazione storicamente impegnata nella tutela del consumatore, che ha sollecitato la riapertura dei termini per beneficiare della rottamazione, confidando nel fatto che in questi giorni vengono presentati gli emendamenti alla Finanziaria.
Molti cittadini sono stati tagliati fuori dalla definizione agevolata in quanto impossibilitati a saldare il debito in cinque rate, o a causa della vacatio normativa relativa alla compensazione dei crediti.
Quest’ultima significa, letteralmente, “mancanza della legge”, e indica la situazione caratterizzata dall’assenza di una norma, o perché in un dato settore non si è ancora legiferato, o perché, pur avendolo fatto, non si è chiusa la finestra temporale propedeutica all’entrata in vigore del provvedimento.
“Riteniamo positivo che, dopo anni, sia stata varata una misura che consenta ai cittadini di saldare i propri debiti al netto di interessi e mora. Contestualmente, però, vogliamo che sia chiaro, alle forze politiche, che il passo successivo è quello di individuare misure personalizzate, pensate in modo specifico per far fronte alle esigenze del singolo. È l’unico modo per evitare che questo venga schiacciato da rate troppo alte”. Così Carmelo Finocchiaro, presidente nazionale di Confedercontribuenti.
Cosa cambia in estate per il pignoramento dei conti correnti?
Nel frattempo, si preparano ulteriori, significative trasformazioni in materia finanziaria, per i cittadini.
La procedura è stata sancita dal Decreto Legge n.193/2016 che, all’articolo 1, annuncia la costituzione di detto organismo, strumentale all’Agenzia delle Entrate, pubblico e sottoposto al diretto controllo del Ministero dell’Economia e delle Finanze.
L’Agenzia delle Entrate Riscossione prenderà il posto di Equitalia, a titolo universale, in tutti i rapporti giuridici attivi e passivi, come pure in tutti i giudici processuali.
Questo organismo godrà di poteri particolarmente ampi.
Potrà infatti visionare le informazioni contenute negli archivi elettronici dell’INPS, come pure quelle relative all’Anagrafe Tributaria, e procedere al pignoramento dei conti correnti in modo diretto, senza dover ottenere l’autorizzazione del giudice.
Ha aperto uno squarcio nel granitico, impari, rapporto tra cittadino e burocrazia.
Quando sono emerse le difficoltà di privati e imprenditori nel far fronte al vasto numero di imposte, tributi e scadenze a loro carico, hanno cominciato a costituirsi, sul territorio e a livello nazionale, associazioni volte a far chiarezza sui crediti vantati dalla pubblica amministrazione.
L’informazione ha fatto il resto, portando spesso all’attenzione della collettività gli episodi più eclatanti, in termini di illogicità giuridica.
Così si è creata una situazione duplice, contraddittoria, per cui, se da un lato i contribuenti si muovono per difendere i propri diritti, e sempre più frequentemente la giustizia dà loro ragione, dall’altra parte ciò non inibisce la burocrazia dall’avanzare pretese economiche stringenti, talvolta soffocanti.
In questi giorni un episodio verificatosi a Modena si è conquistato i riflettori; sono infatti state recapitate cartelle esattoriali originate da “tipologie pubblicitarie non dichiarate o anomale”.
Tra queste, l’apposizione del nome del negozio sullo zerbino posti all’ingresso del locale.
A emettere gli avvisi di pagamento è stato ICA, l’organo finalizzato a riscuotere, nel Comune, le imposte di promozione.
Le tasse sulla pubblicità hanno carattere nazionale e sono disciplinate dalla legge, i cui controlli in termini di applicazione vengono effettuati su base locale.
Quanto successo a Modena ha scatenato perplessità e malumori da parte dei commercianti, e ciò ha spinto il Comune a individuare un momento ad hoc per informare e sensibilizzare le associazioni di categoria.
Nel frattempo, la vicenda ha fornito lo spunto per una riflessione più ampia sul tema della legittimità di talune imposte.
“Chiediamo di fare luce su un punto di estrema importanza: quali sono le procedure impiegate da ICA per accertare la violazione delle norme vigenti, e quindi irrogare le relative sanzioni?”.
Così Mauro Salvatori, presidente Confesercenti Area di Modena. “Aver emesso una cartella esattoriale per il nome apposto sullo zerbino equivale a tornare all’ottocentesca tassa sul macinato. Si tratta insomma di una decisione priva di motivazioni fondate, e quindi illecita”. Peraltro, conclude, nessun funzionario ha avvicinato il titolare dell’attività coinvolte o i dipendenti per ufficializzare le contestazioni mosse.
Sos Equitalia: si cominciano a raccogliere i frutti del lavoro svolto sul territorio
Di tutt’altro tenore una notizia che arriva da Verona.
Nei giorni scorsi il punto civico di ascoltoAnti-Equitalia costituito dal Movimento Cinque Stelle ha festeggiato il primo anno di attività.
In dodici mesi sono state monitorate cartelle esattoriali e avvisi di pagamento per un totale di quasi 4 milioni di euro, ottenendo sgravi per circa 130mila.
Nel frattempo, altri 450mila dovrebbero essere annullati da Agenzia delle Entrate, INPS e Regione Veneto.
Il punto civico di ascolto Anti-Equitalia, che costituisce il riferimento per l’intera regione, ha ricevuto circa 2mila email, offrendo un servizio di sportello articolato in due giorni (mercoledì e sabato) e su appuntamento.
Nel primo anno di attività si è intervenuti anche a sostegno di contribuenti residenti in Friuli Venezia Giulia e Lombardia.
Il servizio, spiega lo staff, non mira a sostituire i professionisti che operano sul territorio. Piuttosto, intende offrire un sostegno, un primo luogo di informazione a chi, magari inaspettatamente, si vede recapitare un avviso di pagamento e, in preda al panico, non sa come muoversi.
Il punto civico di ascolto Anti-Equitalia si avvale della collaborazione di un gruppo di commercialisti e tributaristi chiamati a verificare la fondatezza dei crediti pretesi.
Chi vuole avvalersi del servizio offerto, come pure i professionisti che intendano collaborare a titolo gratuito, può scrivere all’indirizzo email sosequitalia@movimento5stelle-verona.it .
Si cominciano a tirare le somme per quanto riguarda la definizione agevolata.
Scaduti lo scorso 21 aprile i termini di presentazione delle richieste di adesione, in questi giorni il direttore dell’Agenzia delle Entrate Rossella Orlandi ha reso noti, in audizione, i numeri relativi ai debiti che i contribuenti vorrebbero sanare.
Circa il 42% delle domande inoltrate riguarda l’IRPEF, le cartelle esattoriali inerenti l’IVA costituiscono invece il 35,7%, il 13% altre tasse tra cui IRES e addizionale comunale, mentre quasi il 9% del totale è relativo all’imposta sui redditi delle persone giuridiche.
Le cifre illustrate sono il frutto dell’analisi
“di un rilevante campione di cartelle e avvisi di accertamento assegnati all’Agenzia delle Entrate”, e costituiscono più della metà delle richieste pervenute e archiviate al 6 maggio all’interno del sistema informatico di Equitalia.
Si presume che il monitoraggio si concluda nei prossimi dieci giorni, e che entro questa data vengano determinati i debiti suscettibili di rottamazione.