Un Durc può cambiare la vita
Ne sanno qualcosa gli imprenditori. Infatti questo documento, finalizzato a certificare la regolarità contributiva e l’osservanza degli obblighi legislativi e contrattuali nei confronti dell’Inps, dell’Inail e della Cassa Edile, è fondamentale per partecipare ad appalti e subappalti di lavori pubblici, come pure per i lavori privati sottoposti al rilascio di concessione edilizia, Dia o attestazioni Soa.
Decreto Legge 50/2017
Nei giorni scorsi sono state introdotte importanti novità in tal senso, attraverso il Decreto Legge 50/2017 del 24 aprile e la circolare n.80 del 2 maggio emessa dall’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale.
Così, le aziende che hanno chiesto di beneficiare della definizione agevolata (DL 193/2016) possono ottenere il rilascio del Durc prima di aver saldato, in parte o integralmente, il debito.
È l’articolo 54 del succitato decreto a sancire che, esibendo la domanda di rottamazione, qualora siano rispettati anche i requisiti di regolarità indicati nell’articolo 3 del Decreto Ministeriale del 30 gennaio 2015, è possibile avere il Documento Unico di Regolarità Contributiva. La manifestazione della volontà del debitore di avvalersi della sanatoria viene quindi ritenuta discriminante.
Il cambiamento è sostanziale, se si pensa che, in precedenza, un documento dell’Ispettorato del lavoro subordinava l’emissione del Durc al versamento della prima rata dell’importo determinato attraverso rottamazione.
Tuttavia, il Decreto 50/2017 precisa che, a oggi, in caso di mancato o tardivo saldo di una delle tranche previste dalla definizione agevolata, decadranno i Documenti di Regolarità Contributiva rilasciati a partire dal 24 aprile.
da redazione