Bollo auto sopravvivere tra errori tecnici e cartelle prescritte
Periodo di pagamenti, per chi ha una macchina, e, purtroppo a questi si accompagnano anche una serie di problemi burocratici che minacciano di prosciugare le finanze familiari.
Infatti, è stato reso noto che Equitalia sta inviando ai contribuenti una serie di cartelle esattoriali riferite al bollo auto del 2013.
L’imposta è comunque ormai scaduta, in quanto l’Agenzia di Riscossione può farsi avanti per richiederne il versamento entro tre anni dal mancato incasso.
Gli importi richiesti da Equitalia, in questo caso, raggiungono cifre consistenti, perché racchiudono al loro interno anche maggiorazioni costituite da interessi e sanzioni.
Sul tema è intervenuta l’Unione Nazionale Consumatori, sottolineando che, inoltrando ricorso, si può chiedere l’annullamento integrale dell’imposta. Inoltre, per ulteriori chiarimenti e informazioni, si può contattare l’organizzazione all’indirizzo di posta elettronica sos@consumatori.it.
I computer impazziscono … e il bollo diventa ancora più salato
Come se non bastasse, per un malfunzionamento del sistema telematico di Sogei, in alcuni casi chi ha pagato il bollo auto il 31 gennaio scorso si è visto addebitare un incremento di un terzo del dovuto.
Questo perché il software calcola in automatico l’importo e, non essendo stato reso noto immediatamente quanto stava succedendo, molti hanno saldato il bollo senza pensarci troppo su. Il problema si è manifestato nelle seguenti regioni: Marche, Molise, Friuli-Venezia Giulia, Sardegna e Veneto.
La buona notizia è che gli utenti vittima del disservizio possono ottenere il risarcimento della maggiorazione inoltrando relativa richiesta, a cui allegare copia della ricevuta di pagamento. Nello specifico, in Molise e Veneto bisogna contattare direttamente gli uffici regionali, mentre in Friuli Venezia Giulia e Sardegna è necessario rivolgersi all’Agenzia delle Entrate.
…e se non hai pagato entro il 31 gennaio?
Il termine ultimo per saldare il bollo auto era fine gennaio, dunque gli utenti che non hanno regolarizzato la loro posizione entro quella data sono sanzionabili.
Tuttavia, chi paga entro due settimane dalla scadenza può avvalersi del cosiddetti ravvedimento operoso veloce, in base al quale la maggiorazione applicata è pari all’0,1% dell’importo.
La redazione