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Notizie

Come difenderti se vogliono cancellare la tua macchina dal PRA?

Cancellazione_praRadiazione d'ufficio

Se n’è parlato nei giorni scorsi. Tre Regioni  (Lazio, Lombardia e Puglia) vogliono ripristinare la radiazione d’ufficio sancita dal Codice della Strada per chi non paga il bollo da almeno tre anni consecutivi.

Il provvedimento, che  riguarderebbe circa 400.000 veicoli, sarebbe determinato dalla duplice necessità di incassare crediti ormai datati e far spazio negli archivi del Pubblico Registro Automobilistico.

Apparentemente nulla da eccepire, considerando che detta procedura è prevista dall’articolo 94 del Codice della Strada

Tuttavia, esistono alcune lacune nel sistema. In caso di mancato pagamento del bollo auto infatti, dopo la notifica al diretto interessato, viene chiesta la cancellazione d’ufficio dagli archivi del PRA; questo, a sua volta, deve interfacciarsi con il Dipartimento per i trasporti terrestri, così da ottenere il ritiro di targhe e carta di circolazione.

Il problema però, sono le modalità con cui ciò deve avvenire, e che sarebbero dovute essere definite – ben 24 anni fa – tramite Decreto ad hoc del Ministero dell’Economia e delle Finanze.

Evidentemente, in assenza del provvedimento, non è ben chiaro quale sia la prassi da seguire. Perciò, in caso di ritiro di targhe e libretto di circolazione, l’unica cosa da fare è opposizione. Ci sono 30 giorni di tempo per presentare ricorso al Ministro dell’Economia e delle Finanze. 

Bollo auto: come ricordarti quando pagarlo?

Da redazione

 


 


 

Commercialisti in sciopero contro il decreto fiscale

Due giorni fa a Roma in piazza SS Apostoli si è tenuta la prima grande manifestazione di protesta della categoria dei commercialisti. 

Una protesta storica, che non ha precedenti, Commercialisti  provenienti  da ogni parte d’Italia hanno manifestato in piazza chiedendo rispetto dignità e considerazione annunciando la PRIMA ASTENSIONE COLLETTIVA DELLA CATEGORIA, prevista dal 28 Febbraio al 07 Marzo 2017. 

I dettagli dello sciopero saranno noti solo nei prossimi giorni dalle sigle sindacali. 

La categoria è scesa in piazza per “lottare” contro un sistema fiscale che ormai è diventato inesorabilmente  troppo gravoso sia dal punto di vista economico che lavorativo non solo per la categoria PROFESSIONALE ma anche per le piccole e medie imprese operanti nel territorio dello stato italiano. I commercialisti chiedono di essere ascoltati , chiedono di lavorare al fianco dei tavoli tecnici per costruire riforme strutturali che aiutino veramente le imprese, chiedono un fisco più equo che possa salvaguardare gli interessi di tutti, chiedono dialogo per abolire il decreto fiscale che ha istituito dal 2017  ben otto adempimenti  a carico dei contribuenti imprenditori. 

Bisogna cambiare semplificare evitare l’aggravio a carico delle piccole e medie imprese che rappresentano la maggioranza delle imprese operanti in Italia. 

La speranza è di essere ascoltati di aprire un tavolo di confronto con L’Esecutivo. La protesta avanzata dalla categoria è anche nell’ interesse delle  le imprese che oltre a lottare con la crisi,  si troveranno loro malgrado ad affrontare ulteriori e inevitabili costi, a causa degli adempimenti introdotti.

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Auto: sovraprezzo per il pagamento tramite bancomat illegittimo

Se hai pagato il bollo dal 14 giugno 2014 a oggi attraverso Aci, utilizzando carta di credito o bancomat, ti sei visto addebitare una commissione

Paga_bollo_autoEbbene, nei giorni scorso l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha emesso una sanzione nei confronti dell’Automobil Club, colpevole di non aver rispettato l’articolo 62 del Codice del Consumo; questo prescrive il divieto assoluto di gravare i consumatori con spese suppletive determinate dall’impiego di specifici strumenti di pagamento.

A quanto ammontavano le commissioni?

L’Autorità Garante ha completato l’istruttoria aperta nei confronti di Aci e della sua controllata ACI Informatica S.p.A. non solo dimostrando l’obbligatorio pagamento di una commissione da parte degli utenti, ma anche quantificando il suo ammontare

Premettendo che questa voce si sommava all’importo fisso di circa 1,90 euro per il servizio di riscossione del bollo, gli automobilisti si ritrovavano a sostenere una maggiorazione del 1,2% in caso di utilizzo di Bollonet

Chi preferiva avvalersi dei bancomat disponibili presso le dislocazioni Aci territoriali, si vedeva addebitare la cifra fissa di 0,20 euro.

Prima che il procedimento venisse completato, Aci aveva abbassato a 0,75 euro le commissioni connesse al pagamento online del bollo

Questo non ha comunque alleggerito la sua posizione, come ha rilevato l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, perché il comportamento contestato non si era interrotto. 

Va inoltre precisato che dal sovrapprezzo erano esentati i soci dell’Automobil Club: veniva quindi promossa e pubblicizzata come una prerogativa esclusiva un diritto che sarebbe dovuto essere di tutti.

In cosa consistono le sanzioni?

L’autorità Garante ha condannato Aci e Aci Informatica  S.p.A. a una pena amministrativa pecuniaria di 2,8 milioni di euro, cui vanno aggiunti 200 mila euro correlati alle modalità ingannevoli con cui sono state diffuse le informazioni circa il funzionamento del servizio Bollonet.

«Dopo la multa inflitta dall'Antitrust all'Aci, i corrispettivi versati dagli utenti a titolo di commissioni per i pagamenti del bollo auto con bancomat o carte di credito, dovranno essere restituiti ai cittadini, e in modo del tutto automatico» così il presidente Codacons Carlo Rienzi.

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Da redazione



 
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