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Notizie

«Io, imprenditore palermitano, ho conosciuto i criminali in giacca e cravatta»

L’usura ha tante facce

E l’imprenditore palermitano Ignazio La Barbera ne ha conosciuto svariate.  Prima è stato vittima di racket ed estorsione, ora attende la vendita all’asta della casa (l’unica di proprietà) in cui vive con la famiglia. Tuttavia l’uomo non si dà per vinto e, con il sostegno dell’associazione antiusura Sos Impresa, ha deciso di citare in giudizio l’istituto di credito che gli ha tolto tutto.

 «I problemi per me sembrano essere senza fine. Ho fatto i nomi di chi stava esercitando estorsione nei miei confronti e lo Stato mi ha accordato lo status di vittima, tuttavia la situazione non è migliorata. Infatti, la banca ha pensato bene di mettere all’asta – per un importo davvero ridicolo rispetto al suo effettivo valore – la mia casa».

La perizia sull’immobile aveva riconosciuto a quest’ultimo un valore di un miliardo e mezzo; successivamente fu necessario ipotecarlo per far fronte ai problemi con gli estortori. Nonostante la casa sia stata valutata per un importo oggettivamente notevole, l’istituto di credito ha dichiarato l’uomo fallito. Questa decisione ha provocato un effetto domino sulla vita di Ignazio La Barbera, in quanto ha determinato la chiusura della sua azienda e l’impossibilità di estinguere il debito.

Bisogna comunque precisare che l’imprenditore, con enormi sacrifici, era riuscito a pagare 150mila euro alla banca, ma sono stati proprio gli assurdi meccanismi di calcolo degli interessi che hanno fatto lievitare l’importo da restituire.

C’è però una buona notizia per Ignazio La Barbera: il perito di parte ha accertato che, all’origine di tutto, vi sono i tassi usurari applicati dall’istituto di credito. In realtà l’uomo  vanterebbe un credito di circa 300mila euro. E, per farlo valere e ottenere giustizia, ha deciso di procedere contro la banca. 

Possibile inoltrare istanza in carta semplice per contestare cartella esattoriale

È dei giorni scorsi una nuova sentenza che riconosce le ragioni del contribuente contrapposto all’Agenzia di Riscossione stabilendo un importante precedente

La Commissione Tributaria Provinciale di Lecce ha infatti accettato il ricorso di una società che lamentava la mancata risposta di Equitalia a un’istanza  (presentata su carta semplice), annullando contestualmente una cartella di circa 35mila euro.

L’importo, riferito al 2010, riguardava Irap, Ires ed Iva, ed era stato contestato per vizi di illegittimità, decadenza e per il versamento di gran parte dell’importo. Equitalia avrebbe dovuto inoltrare la comunicazione all’Agenzia delle Entrate locale, ma questo non è avvenuto, lasciando trascorrere 220 giorni; contestualmente si procedeva al pignoramento presso terzi.

Cosa prevede la legge 228 del 2012?

Il provvedimento ha sancito l’opportunità, per il contribuente che ritenga di essere ingiustamente colpito da un atto esattoriale, di indirizzare una semplice istanza all’Agenzia di Riscossione spiegando le ragioni di illegittimità della pretesa.

Dovere del concessionario è inoltrare l’istanza all’ente impositore di riferimento, il quale ha tempo 220 giorni per respingerla e darne comunicazione al cittadino. Se ciò non avviene, il debito decade. Come in questo caso.

 

Che succede se sospendi la Rc Auto?

L’assicurazione auto rappresenta spesso una voce particolarmente “pesante” del bilancio familiare

Sospensione_RC_Autoper questo è importante ricordare che è possibile “congelarla” per un arco di tempo circoscritto. Può essere necessario, ad esempio, quando, per lavoro, bisogna trascorrere un periodo relativamente lungo all’estero (da tre mesi a un anno).

 

Quando è possibile ottenere la sospensione della RC Auto?

Ciascuna compagnia stabilisce autonomamente i termini temporali entro cui chiedere il congelamento della polizza. In genere, il requisito principale è che la stessa sia valida per almeno altri tre mesi.

Quanto costa?

Ancora una volta, varia da compagnia a compagnia la tariffa l’importo da pagare.  Talvolta è gratuita, in altri casi comporta un importo aggiuntivo previsto già in fase di sottoscrizione del contratto. C’è poi chi fissa una somma correlata aspese amministrative”  che oscilla tra 20 e 30 euro.

Come “congelare” l’assicurazione?

È necessario inoltrare apposita comunicazione attraverso il canale scelto dalla compagnia assicurativa (raccomandata A/R, fax, email), indicando i propri riferimenti e il numero di polizza. Va inoltre precisato che si è consapevoli del fatto che non si può utilizzare il veicolo durante il periodo di sospensione. A fare fede, per quanto riguarda il termine di inizio, può essere la data di invio della richiesta o quella di ricezione.

Come far ripartire la copertura assicurativa?

Deve essere specificato – e comunicato - il giorno da cui la polizza torna a essere valida; tuttavia, per poter riprendere a circolare con l’auto, bisogna ricevere la risposta della compagnia in cui sia confermata la riattivazione.

Cosa implica la sospensione della RC Auto?

Congelando l’assicurazione non solo non si può più utilizzare il veicolo per muoversi, ma non lo si può neanche parcheggiare in spazi pubblici. Chi viola questa regola può incappare in una sanzione amministrativa anche cospicua.

Il problema fondamentale è quindi dove collocare la macchina nell’arco di tempo in cui questa non può circolare. Il suggerimento può essere quello di affittare un box o riservare uno spazio apposito in un garage privato. 

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